Perdonami ma ancora non riesco a crederci. Hai mai avuto modo di vederlo suonare in privato? Hai mai assistito a delle prove, come era con gli altri musicisti? che routine (sempre ne facesse) eseguiva per tenersi in esercizio? E adesso un'ultima curiosità che, ti prego se si in grado di rispondere di farmi sapere, quale era il musicista Jazz che amava di più? Grazie infinite e scusami ancora per il disturbo, ciao, eugeniovi
Allora, cercherò di risponderti. Non è affatto un disturbo mi fa sempre piacere parlare di Nunzio e ricordarlo, fa parte di un periodo complesso e molto bello della mia vita.
L'ho visto molte volte suonare in privato, spesso lo ascoltavo mentre provava da solo. In Inverno andavo in vacanza con un gruppo di amici dei miei a Ortisei e c'era anche Nunzio. Lui non sciava ma gli piaceva la montagna, l'aria pura e il resto. Passava le giornate fra camminate sulla neve e la tromba, più che una vacanza era una specie di "ritiro spirituale" per studiare. Ho visto anche delle prove con i suoi musicisti, ma più raramente. Quando suonava (e negli anni '80/'90 suonava parecchio dal vivo nei locali), andavo sempre, credo di non aver mai perso un concerto. Con gli altri musicisti che suonavano con lui era molto gentile, comprensivo e soprattutto generoso, però anche intransigente sotto certi aspetti. Non tollerava gli exploit stile "free jazz" con 10.000 note suonate all'impazzata. Lui era famoso per suonare poche note, ma sempre quelle giuste. Una curiosità: non l'ho mai visto leggere uno spartito. Suonava solo ed esclusivamente a mente, non mi faceva leggere neanche gli studi, diceva che era un esercizio utile per la mente abituarsi a ricordare le note a "sentirle" piuttosto che leggerle.
Per la routine: faceva molto buzzing, spesso tenendo l'indice piegato vicino alle labbra, quasi a "tapparle", credo per verificare che il flusso d'aria e la vibrazione fossero circoscritti alla parte centrale del labbro. Poi si esercitava molto anche col solo bocchino. Mi diceva che Clark terry gli aveva insegnato a praticare un buzzing efficente e a fare determinati esercizi col bocchino. Quando mi insegnò a suonare mi fece stare qualcosa come 7 mesi col solo bocchino e buzzing, senza toccare quasi mai la tromba. Suonava con un bocchino profondissimo, a memoria lo ricordo quasi come un bocchino da flicorno (all'epoca non sapevo neanche cosa fosse un flicorno) e aveva una Martin Committee Deluxe, credo large bore.
Una cosa che mi faceva fare era suonare pianissimo durante lo studio. Intendo dire così piano che quasi non riuscivi a sentirti. Mi diceva che se si riusciva a suonare pianissimo, con un filo d'aria, mantenendo il controllo e l'intonazione allora si poteva dire di avere padronanza dello strumento.