Partiamo da un dato di fatto: il jazz in Italia è sempre stato cosa per pochi, se non addirittura per pochissimi. Oggigiorno anche nel paese in cui è nato è ormai musica per appassionati, dopo essere stato, all'inizio della sua storia, musica popolare nel vero senso del termine.
Non mi interessa il dibattito sul jazz come musica d'arte o musica d'intrattenimento, perché per me può essere tranquillamente entrambe le cose.
Il problema che mi interessa è: perché il pubblico generalmente considera il jazz come un'immane rottura di coglioni?
Io, da appassionato di jazz, di musica in generale e da frequentatore di concerti, nonché performer, se pur a livello amatoriale, mi sono dato una risposta.
Io penso che il motivo sia semplicemente perché generalmente il jazz viene proposto (salvo poche eccezioni) già dagli stessi jazzisti come un'immane rottura di coglioni...
Il tipico concerto jazz infatti annovera tutta una serie di espedienti volti a dare metaforici calci nel culo a chi, inopinatamente, da profano tenti di avvicinarvisi. Tra questi espedienti i più notevoli sono:
- tristezza intrinseca dei musicisti, in ogni momento del concerto.
- compiacimento nel cercare l'inutile virtuosismo e nel crogiolarsi nella propria tecnica.
- assoluta mancanza di ogni tentativo ci comunicazione con il pubblico (ad esempio: quasi mai vengono annunciati i pezzi, come se si desse per scontato che nel pubblico ci fossero solo persone che conoscono a memoria il repertorio jazzistico di oltre 100 anni di storia, tutti gli standard e tutte le possibili versioni)
Perché nel 2010 ancora c'è gente in giro che va a suonare ad un festival jazz come se fosse in un fumoso club della 52ma strada sotto eroina? Perché ci si deve atteggiare in questa maniera sempre e comunque? Perché si dà per scontato che nel jazz sia cosa buona trattare il pubblico come se il musicista gli stesse facendo un favore a suonare, quando il più delle volte invece è il contrario?
Sono volutamente polemico, perché poi sento tutti lamentarsi del fatto che il jazz non funziona, che il pubblico non lo apprezza, che non è valorizzato... Beh, nella stragrande maggioranza dei casi sono proprio i jazzisti i primi a danneggiare il jazz, che invece secondo me è una musica non solo meravigliosa, ma anche assolutamente alla portata di tutti nella stragrande maggioranza delle sue manifestazioni. Certo, magari non il free... Ma per il resto si potrebbe fare molto di più, se solo si avesse più rispetto per la musica e per il pubblico.