premetto che per me il discoso di Mar per alcuni versi lo condivido .
La libertà innanzi tutto , ciascuno fa quello che gli pare ed in musica questo per me è l'unica verità.
Anche sul "risultato " concordo perchè ciò che conta è il risultato che considero un corollario del primo aspetto.
Se facendo quello che ti pare ottieni il risultato desiderato chi sono io per consigliarti qualcosa di diverso?
Ornette Coleman ad un certo punto dopo aver studiato per anni lo strumento sax ed il linguaggio dei musicisti che lo avevano preceduto e quello di alcuni contemporanei (ed anche le trascrizioni) fece una proposta musicale insolita .......suonò la tromba ed il violino (pur non avendo una tecnica strumentale paragonabile a quella che aveva acquisito negli anni col sax).
il risultato alcuni dischi ....
Ha fatto bene ? non sono io che posso rispondere a questa domanda perchè questa domanda non ha risposta ed è mal posta .....
Posso rispondere ad un altra domanda , incontra il mio gusto musicale?
il vero problema è semmai un altro quando qualcuno desidera anche in musica comprimere il " tuo spazio di libertà" e spesso mi è capitato di scontrarmi con questo tipo di realtà.
Ed allora scatta il luogo comune : il bopper dirà che il jazz e solo quello e se suoni altro non fai jazz.
chi suona jazz tradizionale ti dirà che il vero jazz è quello e tutto il resto è fuffa .
chi suona free jazz ti dirà che il jazz tradizionale non ha senso
chi insegna ancora peggio ed allora se non ha tecnica strumentale ti dirà che la tecnica non serve.
se non sa leggere la musica ti dirà che leggere nel jazz non serve....
chi non sa trascrivere ti dirà che non serve........
chi non sa tenere il tempo ti dirà che nel jazz non serve.....
l'arte è quella che piace a me quella che piace a te è fuffa.
per ogni luogo comune ho ben presente l'interlocutore ma non farò mai il nome neanche sotto tortura perchè alcuni sono pure amici con i quali suono
per me la molla del luogo comune è sempre la stessa la difesa del proprio orticello e la poca "empatia con gli orticelli altrui".
se non capisci puoi fare due cose o ti rimbocchi le maniche e cerchi di capire ( per me comporta una certa fatica ma anche sodisfazione quando ottieni un risultato ) o denigri chi lo fa (non comporta alcuna fatica ma neanche soddisfazione).
Interessante in linea di principio il discorso di Mar su apprendimento e per me da approfondire ......
Nel mio caso però se il risultato desiderato è imparare ad improvvisare ed imparare un linguaggio credo che l'unica cosa da fare sia studiare .
La modalità di studio può essere varia dal trascivere su carta cosa hanno fatto gli altri e cercare di comprendere il perché.
Puoi studiare ad orecchio (per chi lo sa fare) e tirare giù a memoria una linea melodica, lo puoi fare analizzando una trascrizione di altri e poi suonandola,
A ciascuno il suo .....io che sono scettico di natura e un po pragmatico dico che il risultato spesso dipende dal metodo e ciascuno ha quello che si merita tranne rarissime eccezioni.
Concordo integralmente con ciò che dice Norman (che ha il dono della sintesi) sul messaggio del grande Harrel .
Infine in musica non mi interessa stabilire chi è intelligente e chi è poco intelligente
forse perchè faccio parte di questa seconda categoria
e faccio sempre molta molta molta fatica ma con grande soddisfazione e passione.
e mi sono limitato ai luoghi comuni in generale riferiti al jazz ed alla improvvisazione ma se volete e permettete (senza bannarmi) posso estendere tranquillamente il discorso alla tromba .
Ma forse non ha senso perchè li conoscete certamente meglio di me.
Per Ste grazie ora provo ad ascoltare , comunque non sei per niente ot ed io aggiungo che recentemente un trombettista italiano affrontava una trascrizione di Brecker con apparente facilità
ritengo che anche la tecnica trombettistica abbia fatto passi da gigante.......
proprio la settimana scorsa gli ho chiesto durante una diretta facebook se trascriveva ed ha confermato quello che già pensavo , trascrive e ritiene utile farlo ...
Racconto questo non tanto per confermare il valore dello studio del linguaggio ma più che altro perchè spesso mi capita di "sentirlo"
un esempio concreto è rappresentato da alcuni trombettisti delle nuove generazioni :
Alessandro Presti così come Giulio Angrisani hanno un modo di improvvisare che incontra il mio gusto , è nello stesso tempo "vario non ripetitivo " ed anche consapevole , melodico con proprietà di linguaggio.
Entrambi trascrivono . Se vi capita di incontrarli o di ascoltarli chiedete loro come hanno acquisito nel corso del anni queste caratteristiche.........