Author Topic: Che fine ha fatto Luigi Toth?  (Read 20585 times)

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Offline Enzo Antonio D Avanzo

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #45 on: June 23, 2016, 09:55:30 PM »
il  Topic era stato chiuso per alcune intemperanze verbali, sono riuscito a farlo riaprire  e dunque un caloroso saluto a tutti e grazie per avermi ricordato !
Vivo a Sarasota sul golfo del Mexico in Florida e per campare mi sono trasformato in " ONE MAN BAND"  : con una keyboard  Technics ho preparato le basi di circa 700 canzoni di un repertorio
internazionale, le canticchio e poi suonicchio la tromba. Prima della recessione suonavo 7 sere a settimana, ora solamente 3 sere, ma va bene cosi' perche non c'e' piu' l'energia della gioventu'.
   Negli anni 70' , 80' ,  e fino al 1994, anno in cui decisi di andarmene dall'Italia, per quello che ho fatto, come e perche' l'ho fatto ho suscitato entusiasmo ma anche qualche sentimento
malevolo che alle volte si e' trasformato in manipolazione o invenzione di fatti che mi riguardano, come appare anche su questo forum { Pierpaolo )
    A questo proposito, con l'aiuto di qualche vecchio ritaglio di giornale, permettetemi di raccontarmi prima come operatore culturale ( e non come imprenditore il cui scopo e' il lucro)  e poi come
musicista bands leader tanto per evitare che si facciano  strane speculazioni

1)   All'inizio degli anni 70' , nella capitale, l'unico jazz club era il Music  Inn che programmava quasi esclusivamente jazz moderno e saltuariamente il Folkstudio con il " Festivalino del Jazz" dove ebbe il battesimo la mia prima band nel 1972 con critiche non troppo benevoli.  C'erano 3  0  4 Dixie Bands con un pubblico, per la maggior parte, di amici e parenti, il tutto sembrava far parte  di una conventicola : ma questa era la visione e  la sensazione di un giovane di periferia

2)  All'epoca il jazz trad. , nei sentimenti di molti critici, era considerato reazionario mentre il jazz d;avanguardia, non solo in termini musicali ma anche sociali e politici, era considerato  progressista e rivoluzionario ( e qui ci sarebbe da scrivere un volume)  Il mio scopo , dunque, e' stato quello di:

1)  Trovare uno spazio permanente per il jazz trad. con annessa scuola di musica per avere nuovi giovani musicisti ed un pubblico sempre piu' numeroso

2) sconfessare l'idea che questo tipo di musica debba considerarsi fuori moda o peggio reazionario  CONTROINDICAZIONI DI PENNE  " LA BAND DI LUIGI TOTH HA IL MERITO DI PROPORRE IL JAZZ TRAD. SENZA AVERE L' INTENZIONE DI FARE UN' OPERAZIONE DI RETROGUARDIA " pseudonimo QUADRIO
  Non essendo un critico o un musicologo  o un conventicolo invece di scrivere ho cercato di fare e ho fatto                   Alla prossima             


Non ho avuto il piacere di conoscerti, ma da come scrivi devi essere una persona come in questi tempi non se ne trovano più o meglio sono molto rari pollices
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Offline luigi toth

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #46 on: June 24, 2016, 01:38:48 AM »
 Di nuovo  saluti a tutti e intanto scusatemi se nel  mio racconto la consecutio temporum e' andata a farsi benedire
 
1976  Fabrizio Zampa  articolista del " Messaggero"   : " E' STATO APERTO SABATO SERA IL CENTRO JAZZ ST. LOUIS IN VIA DEL CARDELLO  CON LA OLD TIME JAZZ BAND GREMITO COME
NESSUNO SI SAREBBE ASPETTATO. L' INIZIATIVA E' DEL TROMBETTISTA LUIGI TOTH  " etc
 Primo esempio in Italia di un jazz club con annessa scuola di musica.  Rilevai dalla cabarettista Marisa Bilotti il locale di via del cardello, ottenni un prestito di 5 milioni dal credito italiano
feci la stupidaggine di prendere come soci Mario Ciampa' e Toni de Fichy.  Gli inizi della scuola di musica e dei concerti furono strepitosi per cui proposi ai soci di aumentare la paga dei musicisti
e degli insegnanti ma le pupille dei soci si erano cosi' tanto dilatate che preferirono di farmi fuori tenendosi anche i 5 milioni. Il padre di uno dei due era il ns. commercialista e non ebbe problemi
a sistemare le carte . Il mio rammarico e' che tutti i musicisti ai quali era dedicato questo spazio non mostrarono un minimo di solidarieta' ( oggi mi risulta che i concerti non li fanno piu' )
 Chi mi conosce bene sa che non mi piace perdere tempo con cause e avvocati e cosi'  con la coda fra le gambe sono andato in cerca di un altro spazio

   Finalmente nel 1977 apro la scuola di musica ROMA JAZZ CLUB in Via Marianna Dionigi dove si inscrissero anche Cinzia Gizzi( ora ha la cattedra di piano jazz a S. Cecilia) e Massimo Nunzi;
 a proposito di quest'ultimo voglio raccontare un episodio: " Un bel giorno leggendo la posta dei lettori del mensile Musica Jazz il direttore Arrigo Polillo mi accusa di essermi scritto una lettera
autoincensatoria ( che non fu pubblicata) o di avere convinto un certo Massimo Nunzi a scriverla. Non potete immaginare che tonfo al cuore e che figuraccia nell'ambiente del jazz . Chiedo a
 Massimo che diavolo ha scritto e lui mi dice : L. T. suona la tromba in modo molto personale o qualcosa del genere,; il che e' abbastanza vero perche' sono un autodidatta che non ti rifila belle frasi gia' preparate ( anche se poi e' quella la strada): Qualche volta faccio bene e qualche volta no, ma quello che esce dalla mia tromba e' sempre L.T.  Forse ho fatto male, ma non mi sono
mai peritato di rispondere al direttore; chi non lo avrebbe fatto?  Per concludere, ero appena entrato nel mondo del jazz e gia' guarda che mi succede!      Alla prossima

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #47 on: June 24, 2016, 02:29:35 PM »
Io ho conosciuto Luigi Toth quando dirigeva il Mississipi Jazz Club, dove studiavo principalmente solfeggio, ed entrai a far parte dell'orchestra, che si chiamava "Moonlight Dance Orchestra". Ero giovanissimo, il livello dell'orchestra per me era alto, eppure fui accolto a braccia aperte. Ricordo tante serate sia al Mississipi che fuori ("storica" quella ad Anzio, d'estate, della quale dovrei anche avere una registrazione da qualche parte). Il pezzo d'apertura dell'orchestra era "Soldier's Blues" una composizione trascinante dello stesso Toth.
Lo ricordo come uno dei periodi più belli e felici della mia vita e per questo ringrazio ancora tanto Luigi Toth e lo ricordo sempre con moltissimo affetto e stima.

P.S. come trombettista per me Toth era un Armstrong bianco. Che suono! Quando era in vena tirava fuori una potenza trascinante, puro New Orleans!
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Offline luigi toth

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #48 on: July 04, 2016, 11:24:00 PM »
Nel 1979 con l'aiuto di mia Madre e di mio fratello, inauguro il MISSISSIPPI JAZZ CLUB citato nel " THE NEW GROVE DICTIONARY OF JAZZ"  pag. 858 del 1995
Da ;IL TEMPO " Enrico COGNO - " Alla grande e' arrivato questo club promosso da L.T. che ha il pregio di permettere un ascolto rilassato e confortevole e detiene un record : e' l'unico locale di jazz in cui non si debbano scendere  scale per ascoltare musica " etc
1982 - Tratto dal libro " UNA STORIA DEL JAZZ " di Giancarlo Roncaglia  pag. 194- " Nella capitale alla fine degli anni 70 e' stato L.T. il leader della O.T.J.B. a riproporre il dixieland al mondo romano  da anni monopolizzato dall' avanguardia; non solo il jazz tradizionale e' pero' l'interesse di Toth ( fondatore , va detto, del Centro Jazz St. Louis di via del cardello,
promotore fra i primi della raccolta di fondi necessari alla nascita della scuola popolare di musica del Testaccio, poi del ROMA JAZZ CLUB, e infine dinamico manager del MISSISSIPPI JAZZ CLUB
romano) e' anche il leader di un sestetto il MUSMOD  con Francesco Marini ,sax- Massimo Picari  Piano- Virgilio Fraternali, Trombone a pistoni, Massimo Moriconi  Basso el.
  Non ho mai conosciuto Giancarlo Roncaglia di Torino ( lontano dai veleni della  Capitale) e sebbene io non gli abbia mai mandato mie notizie, ha tutta la mia gratitudine per avermi ricordato nel suo libro mentre qui' a Roma alcuni addetti ai lavori hanno fatto a gara per farmi diventare un fantasma. A proposito di questo, negli anni 90' usci' un mensile dove in ordine alfabetico
venivano menzionati musicisti ed operatori di jazz italiani. Aspetto con ansia che si arrivi alla lettera T per scoprire poi che il mio nome e' stato saltato sia come musicista ( vabbe') ma anche come fondatore di jazz clubs, scuole di musica e per avere aiutato , favorito la crescita di molti aspiranti musicisti e la formazione di gruppi di jazz
 Dal notiziario culturale di Antonio Lanza  "  La Old Time Jazz Band e' forse l'unica banda romana che ha saputo di volta in volta trasformarsi e rinnovarsi adattantosi a situazioni, gusti e tendenze musicali sempre diversi. In questo si e' potuta givare di quella inesauribile fucina di talenti che e' la scuola di musica del M.J.C. diretta da L. T.. Nel corso di questi dieci anni l'Old Time ha subito ovviamente vari mutamenti d'organico,  ma una caratteristica accomuna tutte le formazioni  di questa banda: la presenza di giovani musicisti lanciati dall'infaticabile L. T. che sembra tirarli fuori da un cilindro magico. Alcuni nomi fra tutti : Massimo Moriconi, Fabiano Pellini , Cinzia Gizzi et,"              Alla prossima

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #49 on: July 08, 2016, 01:12:42 AM »
Non credo di annoiare nessuno perche immagino siate tutti in vacanza o in procinto di andare  e cosi' vado avanti con la mia storia
1984   Gennaio dal " Corriere della sera"  FABRIZIO BIAMONTE scrive : "PRESENTE IN TUTTE LE SITUAZIONI ROMANE . FIN DAI TEMPI PIONIERISTICI, LUIGI TOTH , COME UN VERO APOSTOLO
DEL JAZZ , HA SUPERATO MILLE DIFFICOLTA' PRIMA DI POTER DISPORRE DI UNA STRUTTURA COME QUELLA DEL MISSISSIPPI JAZZ CLUB  " etc
1984 dal Corriere della sera"  ? a firma di ROBERTO CAPASSO   " LA OLD TIME JAZZ BAND SUONA IN STILE TIPICAMENTE DIXIELAND CON UNA NOTEVOLE FRESCHEZZA, SENZA ACCUSARE CIOE' LA STANCHEZZA INVENTIVA CHE TANTO SPESSO  RENDE INSOPPORTABILI LE ESIBIZIONI DI ORCHESTRE BEN PIU' FAMOSE, MA EVIDENTEMENTE ORMAI SCARICHE DI QUEL SACRO ENTUSIASMO
CHE E' PREROGATIVA DEI GIOVANI  " etc
 1987 Iscrizione alla S.I.A.E. come compositore dove depositai anche " SOLDIER'S BLUES"  menzionato da LOCUTUS  2K ( graie!)
 Da un resoconto di CARLO CLIMATI  su Repubblica (?) " IL MISSISSIPPI JAZZ CLUB NASCEVA CON LO SCOPO DI CREARE NEL CUORE DI ROMA UN VALIDO PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTI
GLI APPASSIONATI DI JAZZ TRADIZIONALE  ( non solo ) . L'ESPERIMENTO PUO' DIRSI PERFETTAMENTE RIUSCITO : IL MISSISSIPPI PUO' VANTARE OGGI, OLTRE ALLA SOLITA ATTIVITA' CONCERTISTICA , ANCHE UN'ATTIVISSIMA SCUOLA DI MUSICA ... IL TUTTO IN STRETTO COLLEGAMENTO CON L' ORGANIZZAZIONE DEI CONCERTI, NEL CORSO DEI QUALI IL GRANDE SOLISTA AMERICANO DI TURNO VIENE, SPESSO E VOLENTIERI ACCOMPAGNATO DA GIOVANI MUSICISTI CRESCIUTI NELLA SCUOLA DEL LOCALE etc."
 1989 Dalla "REPUBBLICA "  del 11 Marzo 1989 PAOLO BOCCACCI SCRIVE : " ... LO SFRATTO DEL M. J. C.  PER FAR POSTO AD UNA LIBRERIA RELIGIOSA  etc"
   NON AVEVO PAGATO UN PAIO  DI  MESI DI AFFITTO  E CON UNA INSOLITA VELOCITA' DELLA MAGISTATURA ROMANA MI HANNO BUTTATO FUORI
GENERALMENTE PAGAVO I BUFFI DEL M.J.C.  CON I SOLDI CHE GUADAGNAVO COME MUSICISTA ANDANDO A SUONARE IN GIRO PER LA PENISOLA; MA POI , UN TIZIO, SE RICORDO BENE SI CHIAMAVA GERALDO , FREQUENTATORE DEL CLUB < SI ERA INVAGHITO DELLA NOSTRA PIANISTA, E ROSO DALLA GELOSIA  NON VOLEVA CHE PARTISSE CON NOI PER I NUMEROSI CONCERTI , COMINCIO' A DIRAMARE MESSAGGI , DALLA SEGRETERIA DI UN POLITICO ROMANO DOVE LAVORAVA, A TUTTE LE ORGANIZZAZIONI DI SINISTRA E SPECIALMENTE L' ARCI
ACCUSANDOMI DI ESSERE FASCISTA E COSI' IN QUESTA ITALIA  DOVE  " LA CALUNNIA E' UN VENTICELLO'  IL NUMERO DEI CONCERTI SI E' PIU' CHE DIMEZZATO
 AL M.J.C. HO PRESENTATO UNA INCREDIBILE LISTA DI MUSICISTI  CHE FANNO PARTE DELLA STORIA DEL JAZZ E CHE OLTRE AI CONCERTI HANNO ANCHE FATTO DEI SEMINARI NELLA
NOSTRA SCUOLA DI MUSICA. ED ANCHE CENTINAIA DI MUSICISTI ITALIANI. QUI ERANO DI CASA E MOLTI DI LORO  HANNO INIZIATO LA LORO  CARRIERA DI MUSICISTI DI JAZZ, PROPRIO QUI, ALCUNI , DEVO DIRE CON MOLTO RAMMARICO, LO HANNO COMPLETAMENTE DIMENTICATO NEI LORO WEBSITE
  DOPO LO SFRATTO EBBI LA FORTUNA DI TROVARE UN LOCALE PIU' PICCOLO  SEMPRE NELLA STESSA VIA < E COSI' DETTI VITA AL PIU' MODESTO  M.J.C. NUMERO 2  Alla prossima Luigi Toth
 
« Last Edit: July 08, 2016, 01:33:34 AM by luigi toth »

Offline Enzo Antonio D Avanzo

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #50 on: July 08, 2016, 07:54:16 AM »
Stai tranquillo, non annoi, occhi ti legge senza gelosie, la tua è una storia che bisogna conoscere, devo dire che appassiona.
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Offline yr_wolf

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #51 on: July 11, 2016, 11:45:17 AM »
Caro Luigi,
il giorno del 1978 in cui hai tenuto un concerto (tu con la OLD TIME JAZZ BAND) all'interno dell'ITIS Giuseppe Armellini (Roma - Basilica S.Paolo) (N.B.: ingresso libero) hai cambiato per sempre la mia percezione della musica!! Ricorderò per sempre qual giorno: la potenza trascinante, le emozioni di quei momenti, gli studenti entusiasti applaudivano sbalorditi... molti allora ascoltavano Pink Floyd o altro rock, nessuno sospettava che il Jazz Traditional, sì avete capito ben il Jazz Traditional potesse comunicare questo!!
Avevo 16 anni, studiavo il piano, per me la musica era già un traguardo dell'esistenza (a parte etc. etc. va beh' ), ma da quel momento il jazz è diventato il JAZZ.... e la tromba il sogno irraggiungibile (la tromba l'ho comprata poi solo a 40 anni...)

Sottolineo poi l'aspetto evidenziato da Luigi:
JAZZ MODERNO      = PROGRESSO
JAZZ TRADITIONAL = vecchiume, anzi retrogrado, anzi reazionario!!

Questo aforismo è gettonatissimo ancora oggi, ma negli anni in '70 e '80 era considerato verità provata scientificamente e religiosamente applicata! 'Sto pregiudizio ci ha massacrato le scatole per decenni...  Ora però meno male che c'è Wynton Marsalis a dimostrare coi fatti il contrario
E comunque, a ulteriore smentita della suddetta panzana, lo stesso Luigi , in quel concerto di cui sopra, schierava un sassofonista di colore (di cui non conosco il nome ma era un grande!) che in un contesto Traditional ti sciorinava un fraseggio alla James Moody, e non turbava affatto l'atmosfera New Orleans (c'è chi può...)
Luigi era un drago, un suono potente e dal colore veramente alla Armstrong, anche le sedie applaudivano!!

Grazie

Offline luigi toth

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #52 on: July 11, 2016, 06:22:58 PM »
Risposta e saluto a YR-WOLF  : Mi dispiace che ancora oggi esista questa tendenza; feci di tutto per combatterla, anche infilandomi per quanto ho potuto, nelle manifestazioni dei rivoluzionari
e devo dire che spesso siamo stati piu' rivoluzionari noi con la O.T.J.B., naturalmente con il naso storto dei puristi.  Purtroppo, per colpa della mia scarsa memoria, non ricordo il concerto che menzioni, comunque mi fa piacere che tu l'abbia menzionato , Ti ringrazio  e cordiali saluti  Luigi

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #53 on: July 12, 2016, 11:06:04 PM »
 Un giorno mio fratello mi dice: Ho trovato una ex caserma , ex  fabbrica di formaggi all'Ostiense in via del Commercio" , vado a vedere e mi viene l'idea nuova e originale di una cosa che non
 esiste ne' a Roma ne' in Italia. Vendo il M.J.C. n.2 ad una simpatica coppia; Lei insegnava pianoforte e canto nella mia scuola e per quello che ne so tramite website, stanno lavorando molto bene. Vorrei tanto ricordarmi come si chiamano. Per questa nuona inziativa  non fu' difficile trovare dei soci: una decina e il figlio di uno di loro trovo il nome  ALPHEUS. Mi ricordo con molta simpatia  di Gennaro Verola e  Giovanni Salerno che pero' si ritirarono perche' c' erano troppe discussioni  cosa che feci anche io qualche tempo dopo. Comunque anche qui fu un incredibile successo. Dal Messaggero del 4 aprile 1991 di Donata Marrazzo " Stasera l'inaugurazione dell'Alpheus ad un anno dalla ideazione del progetto . L'autore? uno fra i piu' noti jazzisti italiani: Luigi
Toth .   Dal Manifesto  Aprile 1991  Marco Boccitto  " Il megalocale nasce da un'idea iniziale di Luigi Toth promotore in passato di iniziative a carattere  piu' SOCIALE che imprenditoriale...etc
Dal Messaggero del 10 Feb. 1993 di Donata Marrazzo  "....la storia di L.T. e' insomma il passato prossimo del jazz romano ..etc...la sua storia e' anche il futuro del jazz a Roma. Chi non ricorda
il Centro Jazz St. Louis  o il M. J. C. ? Toth li fonda negli anni 70...etc Poi soci sbagliati, avvocati, commercialisti,e una buona dose d'ingenuita e si ricomincia daccapo; ma non si puo' chiedere
a un musicista, ad un creativo, che per definizione, vive con la testa fra le nuvole, di essere bravo in affari. E cosi' e cosi' l Alpheus e' stato una delusione. Ne e' uscito fuori lui che lo aveva
inventato  ...etc  Sicuramente voi tutti conoscete l' Alpheus che non era nato per essere una discoteca  ma ...meglio non parlarne.  Nel 1994 ho lasciato l Italia. Nel 1997 ottenni la  Green
card nella sez. I- 140 Extraordinary Alien, che viene data, documentandolo, per quello che  sei stato e per quello che hai fatto nel tuo Paese che e' dunque una strada maestra della quale sono ben contento, mentre invece se fossi stato un camionista o un pizzaiolo avrei avuto bisogno di una sponsorizzazione e cioe' una richiesta da parte di un datore di lavoro  condizionato dal fatto che nessun americano si  presenti  per reclamarlo. Dunque non ho avuto bisogno di raccomandazioni ,  ho solo presentato ritagli di giornali etc    Alla prossima  Luigi   

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #54 on: July 15, 2016, 07:44:58 AM »
L a seconda parte che voglio raccontare e' la mia carriera ( diciamo cosi' ) di musicista o " mestierante ?" ma devo soffermarmi su alcuni scorci della mia vita evitando quelli piu' lacrimosi
solo per far capire che non e' stata la passeggiata di un bravo borghese della Romabene ( dove sono nati quasi tutti i gruppi swing a dixieland) ma e' stato il percorso per niente facile di un profugo.   Io sono nato all'Asmara ( Eritrea) allo scoppio della 2nda  guerra mondiale . A 2 anni ero su una nave ospedaliera diretta in Italia . Io mia madre  e mio fratello di pochi mesi abbiamo passato 3 anni in un campo profughi prima a Cinecitta' e poi alla Caserma La Marmora dove in una stanza divisa da una coperta stesa su una corda vivevamo in cinque persone.
 Sono stato poi per 10 anni in collegio, prima a  Acuto ( ONMI ) e poi a Perugia .  Finalmente a meta' degli anni 50' abbiamo avuto un appartamento dell' INACASA a Tormarancio  dove con
i nostri vicini , i cosiddetti  shangaini , di una baraccopoli li' vicino, erano sempre botte da orbi.   A 16 anni cominciai a fare diversi lavori prima in un garage, poi come manovale, poi a vendere bibite sui treni , etc.  A 18 anni mia Madre  mi regalo' una tromba dopo aver firmato un bel pacco di cambiali : incomincio a studiarla da solo facendo l' errore di suonare il MI e il LA con il
terzo pistone invece del primo e secondo...e naturalmente a pressione quando , invece si incominciava " No Pressure ". Ma per il mio stile  marching band  andava bene cosi'. Naturalmente
quando ho cercato di suonare  piu' Swing Era con il gruppo " Swing Locomotive " con , fatemeli ricordare : Paolo Musmeci , batteria , Alessandro Russo  alla  chitarra  mi pare Crispolti al pianoforte oddio, non riesco piu' a ricordare gli altri ma voglio scoprirlo perche' era un gruppo veramente divertente .
 Comunque, imparai a leggere la musica durante il mio servizio militare al Car di Bari nella banda del Reggimento. A 25 anni dopo essermi diplomato Ragioniere al Quintino Sella ( un po' in ritardo ) come privatista parto per la Rhodesia del Sud  ( oggi Zimbabwe ) con la speranza trovare lavoro , purtroppo non era il periodo piu' adatto  a causa della dichiarazione di indipendenza  unilaterale dalla madrepatria Inghilterra  per cui quasi tutti i bianchi fecero le valigie.  Torno in Italia e vengo assunto , come profugo della A. O. al Ministero delle finanze in Dogana e mi spediscono a Terni . La tromba ? Ormai quasi arrugginita    Alla  prossima  e prometto meno lacrimosa      Luigi Toth

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #55 on: July 15, 2016, 01:51:01 PM »
Continua, chi ha fatto sacrifici per la vita merita di essere ascoltato. ASCOLTATO non sentito.
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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #56 on: July 16, 2016, 07:18:41 AM »
 Avevo 30 anni . Era il 17 luglio { giorno del mio compleanno) quando, percorrendo la pontina per andare alla Dogana di Aprilia ebbi uno spaventoso incidente: un camion betoniera  urto'
la mia 500 mandandomi a sbattere contro un pino . Vivo per miracolo  anche se un po' malconcio. Il mio motto e' sempre stato " non tutti i mali vengono per nuocere ed anche in questo caso a causa dell'incidente fui trasferito alla dogana di Roma: finalmente ero a casa . Finivo di lavorare alle 2 e quindi avevo un po' piu' di tempo da dedicare alla musica.
 Il primo vero abbozzo di banda dixieland fu quando, non ricordo come, conobbi Roberto FIORE che suonava il clarinetto, avrebbe potuto essere un grande professionista, aveva sempre  delle
belle e spiritose battute sui musicisti. Poi Michele PAVESE  che comincio' a suonare il trombone  e credo che oggi sia il leader di un suo gruppo, e infine  Francesco MACCARRONE detto " CICCI"
alla batteria , ora vive a Barcellona. Abitavano tutti e tre nello stesso  stabile . Al contrabbasso c'era un pittore polacco squattrinato con i buchi nei pantaloni e qualche tempo dopo scomparve e lo sostituimmo con Gianni Polizzi e qualche volta con Nunzio Giuliani al Basso Tuba. Al banjo il mio amico Rocco CLAUDIO, un tipo simpaticissimo ma con strane lune ma che aveva una bella voce da tenore. Piu' tardi arrivo'  al pianoforte Alberto RICCI . Ma non poteva chiamarsi una stabile formazione , c'era sempre chi andava e chi veniva
 Avevamo trovato un locale , credo fosse della chiesa, per fare le prove e un giorno mentre eravamo indaffarati nel cercare di suonare un blues in maniera decente, si presenta un ragazzetto di circa 15 anni  con un sax alto e ci chiede di suonare con noi; ma dopo un po' di  battute gli dico subito che non va bene per il nostro tipo di musica ( si chiamava Massimo URBANI )
 Questa cosa l'avevo completamente dimenticata ma poi leggendo il topic " CHE NE PENSATE DI MASSIMO URBANI ? SAX FORUM che appare nella stessa finestra  del " che fine ha fatto LT
. proprio li' qualcuno ( un visitatore ) racconta ( sarei pronto a scommettere che e' Roberto FIORE) questo episodio aggiungendo che verso la fine degli 80' , Massimo venne al Mississippi
dove fece una bellissima jam session con la O.T.J.B., ma Roberto FIORE  non sa che Massimo era gia' venuto qualche tempo prima per una jam e proposi alcuni standards che  sicuramente
doveva conoscere perche' era  lo stesso tessuto armonico di vecchi standards  utilizzato da Charlie PARKER  e GILLESPIE  ma con una differente linea melodica. Massimo si rese conto che non era riuscito ad entrare nello spirito della improvvisazione collettiva del Dixieland ,ma quando , qualche tempo dopo ritorno', suono' con tutte le carte in regola , senza tradire il suo istinto, e fu superapplaudito anche dagli appassionati del jazz tradizionale. Naturalmente Massimo era gia' una stella.    Alla prossima,     Luigi Toth   

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #57 on: July 17, 2016, 07:58:29 AM »
 Non sto a fare l'elenco dei concerti che ho fatto con i miei gruppi ma vorrei citare almeno i piu' significativi  1975 Festiva del Jazz Internazionale a Pescara dove conobbi il clarinettista Bepi D'AMATO che venne a suonare con noi tutte le volte che andammo a Pescara o nei dintorni. Come pure fece il sassofonista Lello Scassa che conoscemmo alle " CONTROINDICAZIONI DI PENNE"
Che era una risposta in chiave polemica  al  Festival di Pescara. Con grande sorpresa degli addetti ai lavori noi partecipammo  ad ambedue le manifestazioni . 1982  UMBRIA JAZZ : un'intera settimana  come Resident Group con il mio  FEETWARMERS QUARTET . 1985  UMBRIA JAZZ con la O.T.J.B.  1986 ZLOTA TARKA FESTIVAL di VARSAVIA con il quintetto { Mike SUPNICK al tr.ne
Cinzia GIZZI al  pf. Fabrizio BUSCIOLANO  al cb. e Alfredo ROMEO  dr. ) Fabiano PELLINI ( ora Red  ) non parti' con noi e cosi' gli organizzatori ci " prestarono " un bravissimo sassofonista polacco
, addirittura pochi minuti prima del concerto, che fu veramente entusiasmante, gasati anche dal fatto che dopo di noi si sarebbe esibita la COUNT BASIE ALUMNI ORCHESTRA.
 1988 RAGUSA JAZZ al Castello di Donna Fugata con il siciliano Gianni Cavallaro alla batteria . Siamo stati un paio di volte a Ragusa e devo dire che questi siciliani del BRASS GROUP  organizzatore
sono stati di una straordinaria  accoglienza.  Come ho gia' detto sono un autodidatta, e non avendo mai fatto il dettato musicale e non avendo mai imparato a memoria patterns  e assoli, qualche
volta e' successo che la frase che avevo in mente  non riuscivo a completarla creandomi  qualche imbarazzo ma, comunque, le note che cacciavo fuori, erano un concentrato di passione , entusiasmo, ed avventurismo, alla fine ero piu' vero io  di tanti  piu' famosi colleghi.  Forse qualcuno ricorda un famoso concerto di jazz alla Basilica di Massenzio ( negli anni 80 ? ) C'erano tutti
i grandi nomi del jazz d'avanguardia ; noi con la O.T.J.B. eravamo gli ultimi nella scaletta della manifestazione e quando attaccammo con i nostri " TIGER RAG" " WHEN THE SAINTS.." etc ci  fu
un'esplosione di entusiasmo. Vorrei tanto ricordarmi chi erano i musicisti che erano con me quella sera!.    La O. T. J. B. era ,spesso, l'unica banda tradizionale che trovavi nelle manifestazioni del jazz d'avanguardia: gli stili erano diversi, ma non e' il feeling, lo swing e l'improvvisazione la prerogativa  del jazz? Ebbene quella l'avevamo anche noi.
 Ma perche' , un musicista, nemmeno a tempo pieno, come io sono stato, autodidatta , con scarsa tecnica e che non ha mai frequentato i salotti e riunioni di quelli che contano, e' riuscito nell'arco di 20 anni, con le sue  alle volte stravaganti bands a  diventare uno dei musicisti piu' presente nelle locandine dei concerti, listato insieme a grossi nomi del jazz, suscitando, probabilmente, risentimenti da parte di gruppi e musicisti piu' titolati ? Be' ... me lo chiedo anch'io.!    Alla prossima

Offline yr_wolf

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #58 on: July 18, 2016, 11:08:56 AM »
Il minimo è assegnarti un punticino... :)

Offline PatMikeMeth

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Re:Che fine ha fatto Luigi Toth?
« Reply #59 on: July 18, 2016, 01:10:37 PM »
anche due và !
La cosa più sbagliata è aspettarsi che lo strumento faccia qualcosa che non sappiamo fare.......lo strumento va dominato !! (CF)