Ho letto con piacere tutto questo thread.
Suono in banda da quando avevo 11 anni (per cui ormai sono 26 anni) e attualmente suono in due bande di due paesi vicini. Sono stato presidente per 3 anni (un mandato, da statuto) e attualmente segretario della banda del paese dove risiedo (Villa d'Ogna, BG , 2000 abitanti scarsi).
Credo di far parte di una banda piuttosto "illuminata", nel senso che il consiglio direttivo, oltre alla "amministrazione" della banda, cerca di creare occasioni per suonare e di aggregazione di vario tipo.
Negli anni abbiamo creato gli atelier musicali (corsi di musica rivolti ai bambini dai 4 agli 8 anni, basati sul gioco e la corporeità) per avvicinare bambini e famiglie all'ambiente della banda.
Poi è nato il campus musicale estivo: un esperienza residenziale di una settimana, con gli allievi che si fermano tutto il giorno, 6 ore di lezione, qualche momento di gioco organizzato, vita in comunità e notti "brave". nei 10 anni in cui si è svolto siamo partiti con i nostri 15 allievi, per poi allargare la proposta anche alle bande limitrofe e a quelle della provincia di Bergamo (e oltre!) ed arrivare a 85 iscritti. per i ragazzi è un'esperienza forte, e molti si sono mantenuti in contatto. e in questi 10 anni non ho mai sentito nessuno lamentarsi che si suona troppo (e io ci passo giorno e notte, come tanti altri che organizzano la cosa assieme a me).
Quest'anno, il 110° di fondazione, abbiamo proposto concerti vari, dal Jazz al gruppo ottoni del conservatorio di Bergamo, e con il M° Ermes Giussani (titolare della cattedra di tromba e trombone a Bergamo) abbiamo anche organizzato 3 giornate di Master sulla respirazione.
Ermes è un grande, ed ha capito perfettamente lo spirito che ci animava nell'organizzazione di questo master, rivolto a dilettanti e a gente che magari lo strumento lo prende in mano 1 volta alla settimana, ed ha trasmesso una grande passione per la musica!
Per questo Natale stiamo preparando uno scherzo teatrale con la collaborazione di una compagnia teatrale di dilettanti, per ripercorrere i 110 anni di storia in musica e parole.
Perchè scrivo tutte queste cose?
Perchè anche noi, come quasi tutte le bande, lottiamo con la scarsa presenza alle prove, sia dei diplomati, che di quelli scarsi che comunque non si fanno vedere, combattiamo per avere un misero contributo dall'amministrazione comunale e ci incazziamo quando il giorno dei nostri concerti organizzano la sarga dello strinù (cotechino), picchiamo i pugni per mantenere l'autonomia e organizzare la scuola di musica.
Però cerchiamo di proporre cose nuove, interessanti, che coinvolgano e facciano venire voglia di presentarsi alla prova del martedi, anche se "domani mattina ho l'interrogazione" o "oggi è stata una giornata di mmmm".
Certo, non abbiamo risolto tutti i mali, le discussioni e le defezioni ci sono comunque, i malumori e quelli che si lamentano a prescindere anche.
Ma quello che ci ha "animati" finora è la voglia di fare musica, magari a livello scarso, ma musica, in vari modi e forme.
Certo, da dilettanti, da amatori, da appassionati, con tutti i pregi e i difetti che questo comporta, spendendoci tempo e sputando bile contro qualcuno.
Ma anche con grandi soddisfazioni.
Prima tra tutte quella di aver conosciuto mia moglie (ormai ex clarinettista e mamma a tempo pieno).
E risparmiatevi la battuta "lei suona il clarinetto e lui...", ce l'hanno pure scritta su uno striscione il giorno del matrimonio...
Perdonate la lunghezza e un po' di autocelebrazione.
W le bande!