Molti invece hanno preso questa libertà come una via facile, sottoponendo il loro pubblico a tremende flagellazioni collettive a suon di incredibili rotture di palle...
ah ah in effetti c'è il rischio di sottoporre l'ascoltatore ad una lenta frantumazione dei maroni!!
Mi viene in mente Steve Lacy che per un certo periodo della sua vita cercò disperatamente di suonare l'insuonabile
con il sax soprano, fischi armonici e quant'altro.
Però il periodo free è servito a tastare l'uso dell'effettistica che attualmente nel jazz è molto importante.
Nel mio caso ho suonato questo brano estemporaneo in un determinato contesto;
alle ore 23.00 in una galleria buia (con solo le luci del mixer) cercando di suonare interagendo con il reverbero
naturale e qui mi sono divertito con l'effettistica.
Gli altri brani registrati invece sono più d'atmosfera di largo respiro con chitarra e basso.
paolo