Io verso il Blue Note ho sentimenti contrastanti. Da un lato ha riportato a Milano con una certa regolarità nomi importanti del jazz, in anni in cui erano venuti meno i locali storici, a partire dal Capolinea, storica casa del jazz milanese, in cui hanno suonato veramente TUTTI i grandi. So che il proprietario del Blue Note è un appassionato, e bisogna riconoscere che l'operazione era lodevole.
Purtroppo però il Blue Note di Milano, come giustamente fa notare eugeniovi, ha una programmazione non certo all'altezza di quello di NY... Di sicuro il pubblico del jazz milanese non è numeroso come quello di NY, ma è anche vero che facendo il doppio spettacolo a prezzi onestamente poco accessibili non è che rendi alla gente facilissimo andare ai concerti con regolarità... Inoltre il Blue Note secondo me ha questo fardello del ristorante (che deve avere in quanto Blue Note, per un discorso di uniformità tra i tre locali nel mondo, come spesso capita nei franchising), che è del tutto inutile ed ha sicuramente costi importanti che secondo me non vengono coperti facilmente dagli incassi delle cene. In pratica il mio sospetto è che gli incassi dei concerti finiscano per finanziare, almeno in parte, il ristorante, il che sarebbe paradossale...
In quest'ottica non mi sorprende che cerchino di fare anche serate di puro incasso, per mandare avanti la baracca.