La tecnologia è andata avanti eccome, infatti praticamente più nessuno suona le trombe che si suonavano ai tempi di Armstrong, Baker e Davis, quantomeno a livello professionale... E nel jazz la tecnologia ha trovato terreno più fertile che nella classica, dove invece c'è molto più tradizionalismo. Nel Jazz ci sono tanti che suonano trombe di concezione moderna.
Non mi risulta che ci siano molti musicisti professionisti che usano trombe vintage. Qualcuno c'è, ma sono eccezioni. Come vintage va più il flicorno.
sulla classica sono d'accordo. sul jazz secondo me c'è di tutto e di più.
Chris Botti usa una vecchia Martin. David Monette (suo amico) lo "corteggia" da anni, spiegandogli che le trombe Monette sono meglio, ecc... ma non c'è verso di convincerlo ... follia delle follie usa bocchini Bach vintage, invece di usare bocchini più tecnologici e moderni ... un pazzo? magari non sarà centrato e intonato al 100%, ma è importante in quel contesto?
Viceversa c'è Marsalis che suona la tromba più costosa: Monette ...
quindi, chi ha ragione: Marsalis o Botti? secondo me tutti e 2, anche se io preferisco mille volte di più il suono che riesce ad ottenere Botti (gusti personali)
Ci sono poi jazzisti che usano di tutto: Bach, Yamaha, Conn Vintage, Taylor, ecc...
sono d'accordo con Norman per quello che diceva qualche post fa, ovvero che le Bach dei professionisti sono spesso diverse da quelle che si trovano in negozio, mentre secondo me le Yamaha hanno un controllo di qualità più alto ...
secondo me la differenza tra una yamaha comprata in un negozio e quella costruita appositamente per un musicista non è così grande come lo è nel caso delle Bach ...
era questo quello che volevo dire fin dall'inizio, ma credo di non essere stato chiaro e mi scuso ...
quoto anche quello che diceva Mirco ... ovvero: ad ognuno le sue scarpe, vecchie o nuove, purchè tu riesca a camminarci comodo ...
secondo me ci sono 3 tipi di qualità (sto generalizzando):
1) "qualità oggettiva" a cui facevano riferimento Anrapa e Locutus2k. Centratura delle note, intonazione, precisione, ecc...
2) "qualità percepita" (feeling con lo strumento?). quando ho scritto che per me suonavano meglio le Bach, rispetto alle Carol, mi riferivo alla qualità percepita o feeling sonoro, o meglio ancora: il suono a cui ognuno di noi si ispira e che ritiene di raggiungere in parte con un determinato strumento ...
questo per me è importante: avvicinarsi al proprio ideale di suono. se poi una o due note non sono perfette, o sono calanti, crescenti me ne faccio una ragione ...
cercherò comunque di migliorare anche da quel punto di vista, ma x me rimarrà sempre un aspetto secondario ...
3) "qualità totale". La somma della qualità percepita e della qualità oggettiva. Sicuramente è l'optimus ... ma anche quella più difficile in assoluto. Per come la vedo io, sarei contento di arrivare ad un buona qualità percepita ... ognuno conosce i propri limiti :-)
Certo un musicista d'orchestra non può permettersi questa libertà ... ma non è un mio problema, vi pare??