Author Topic: quando il suono ti abbandona  (Read 11084 times)

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Offline salvatore

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quando il suono ti abbandona
« on: April 04, 2011, 09:27:04 PM »
Ciao ragazzi.
Mi rivolgo a voi con piu' esperienza di me. Ho passato ua vita add'addestrarmi e addestrare centinaia di persoe e adesso ,, non riesco ad allenare ste labbra :-)
Domanda ,, le labbra e i muscoli facciali li devo considerare come muscoli con problemi di accumulo di acido lattico stiramenti ecc...??? esiste il soprallenamento ? Che significa ,nopn esagerare con gli acuti che il labbro si spacca e quando succede quale' la sensazione ( labbra gonfie e sensazione di pelle dura ? ) .  voi vi alternate con esercizi con note alte ( a vostro limite ) o le eseguite ogni giorno ... Io adesso sento le mie labbra dure e soo passato da una bellissima sensazione di liberta nell'emissione dei suoni belli e puliti ha una forte rigidita' ,, sono i muscoli? DITEMI QUALCOSA VI PREGO I BASE ALLA VOSTRA ESPERIENZA

Offline StefanoMassari

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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #1 on: April 04, 2011, 09:46:08 PM »
Ciao Salvatore, io ho spesso e da molti anni problemi di labbra , sia labbra gonfie ,ma il problema più grande che mi si forma del pus sotto al labbro, per questo problema ho preso contatti con il centro di Barcellona e appena posso faccio un salto a farmi visitare.
Per le labbra gonfie l'unico rimedio è il riposo, nello studio alterna note alte a note basse o pedali che danno sollievo al labbro e lo rinforzano, comunque il labbro studiando in modo graduale , con riposi e studi mirati si irrobustisce come gli altri muscoli.
E' un lavoro lungo, molto lungo!!!!!!!
Ciao!
Stefano Massari
Stefano Massari

Offline salvatore

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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #2 on: April 04, 2011, 10:07:28 PM »
per Stefano
bE ALLORA SE LE LABBRA DEVONO ESSERE CONSIDERATE COME UN MUSCOLO ALLORA  PROVERO' AD APPLICARE UN PO DI ESPERIENZA ACCUMULATO NEGLI ANNI INIZIANDO CON ADESSO UN DEFATICAMENTO PER POI FARE DEI CICLI DI CARICO SCARICO ( senza dimenticarsi la vera musica ovviamente ) .
percheì troppo spesso mi capita periodi che vado alla grande e periodi come adesso che  non rendo e, messo sul lato preparatorio fisico e' sintomo di un allenamento errato con un carico superiore al recupero capacita'.


Offline StefanoMassari

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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #3 on: April 04, 2011, 10:14:44 PM »
Si Salvatore , si irrobustiscono le labbra, ma è corretto parlare di potenziamento e crescita dei muscoli facciali ed in particolare quelli laterali che sostengono le vibrazioni , col tempo e con gli anni diventano più forti.
Stefano Massari

Offline Norman

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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #4 on: April 04, 2011, 10:32:44 PM »
Si, i muscoli labiali sono muscoli come tutti gli altri, e vanno trattati come tutti gli altri. Sono muscoli che compiono lavori di massima precisione, e quindi necessitano se possibile di cura ancora maggiore. Inoltre suonare la tromba non è un'attività naturale per questi muscoli. Il sovrallenamento esiste eccome, e parallelamente anche le tecniche di allenamento sono simili. E' opinione pressoché totalmente condivisa tra tutti i grandi trombettisti che il riposo sia importante tanto quanto lo studio, e che si dovrebbe riposare per un tempo corrispondente a quello di studio. E' quindi controproducente suonare per un'ora di fila senza pause. Piuttosto meglio fare mezz'ora, ma intervallata da frequenti riposi. Se ne giovano sia la qualità dello studio (spesso la ripetizione ossessiva nuoce alla concentrazione, come spiegò anche Adam Rapa nel master di Bergamo), sia l'efficienza dei muscoli. Il muscolo, quando fa uno sforzo di allenamento, ha bisogno poi di un periodo di riposo per recuperare. Durante il recupero il muscolo si "riassesta", ed è quello il momento in cui migliora le sue prestazioni.

Anche io, come tanti, ho avuto problemi alle labbra, gonfiori, piccole lacerazioni, periodo di "collassamento". Anzi, penso di aver avuto problemi che certamente non sono comuni, visto che sono andato molto vicino all'appendere la tromba al chiodo, quindi so bene di cosa stiamo parlando.

Non è assolutamente normale che le labbra si gonfino o addirittura si lesionino per il suonare la tromba. Se accade, cono ogni probabilità è perché si è ecceduto nello sforzo e si è fatto più di quanto si era in grado di fare. Se accade con frequenza è sintomo che, evidentemente, c'è qualcosa che non va, e che va affrontato prima di fare danni permanenti. Fidatevi, che so quello che dico, io ci sono veramente andato vicino. Quando da un giorno all'altro prendi in mano la tromba e non ti esce nessun suono, te la fai sotto... Non ne vale la pena. Invece c'è il modo di evitare di trovarsi in queste situazioni.

La soluzione? Curare l'efficienza dell'impostazione, minimizzare la pressione del bocchino verso le labbra (o meglio, quella del braccio sinistro...), ma soprattutto ASCOLTARE i segnali che il nostro corpo ci invia, così come gli sportivi fanno molta attenzione a percepire prontamente quando il loro corpo sta arrivando al limite, e comportarsi di conseguenza. Penso che ognuno debba imparare a capire cosa è in grado di fare, e quando vai oltre il limite il corpo te lo dice chiaramente, anche se non sempre in maniera molto appariscente. Quando invece il corpo collassa, te lo dice urlando, e purtroppo capita che quando accade è troppo tardi per tornare indietro...

Occhio alla penna, soprattutto ai principianti.
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Offline salvatore

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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #5 on: April 04, 2011, 10:56:17 PM »
Norman
Soo daccordo con te e Stefano.

Devo adesso capire ,adesso , come conoscere il carico di lavoro cieo' valore di carico co note lunghe e alte ecc..per capire la trasformazione in lavoro. Il resto e' continuare con gli esercizi classici  che ben conosciamo. Comunque adesso credo che no basta suonare ogni giorno anche se si alternano esercizi, ma bisogna creare una line a di allenamento fisico , mentale e visto che parliamo di musica nel periodo di scarico spirituale. Appena staro' bene iiziero' a cambiare il modo di vedere gli studi e poi dopo tre mesi daro' una valutazioe . SI E VERO SOO DACCORDO CHE CI VUOLE TEMPO MA SE PARLIAMO DI MUSCOLI ALLORA CREDO CHE GLI ANNI SI POSSOO RIDURRE . OVVIAMENTE C'E' ANCHE LA COMPONENTE DELL'ESPERIENZA E DEL GESTO TECNICO.

Offline anrapa

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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #6 on: April 05, 2011, 12:00:45 AM »
Salvatore, affronti la questione dal punto di vista sbagliato: non è che se ti sei sfracellato un muscolo l'unico modo per metterlo a posto è trattarlo come fanno i culturisti. C'è anche la possibilità di imparare ad usare meglio (E MENO!) quel muscolo avendo al contempo un pari rendimento (se non un rendimento superiore). Voglio dire... se corri con 50Kg di cemento sulle spalle avrai bisogno di più allenamento di uno che corre senza il cemento per fare i 100m piani in 10 secondi. Non è aumentando l'allenamento che migliori, magari è il caso di buttare via il cemento, no?
Io non studio quasi mai ma rendo molto, sto imparando col tempo a usare meno il fisico e più la testa. Meno fatica faccio e meglio vivo!
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Offline Norman

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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #7 on: April 05, 2011, 01:00:59 AM »
Salvatore, affronti la questione dal punto di vista sbagliato: non è che se ti sei sfracellato un muscolo l'unico modo per metterlo a posto è trattarlo come fanno i culturisti. C'è anche la possibilità di imparare ad usare meglio (E MENO!) quel muscolo avendo al contempo un pari rendimento (se non un rendimento superiore). Voglio dire... se corri con 50Kg di cemento sulle spalle avrai bisogno di più allenamento di uno che corre senza il cemento per fare i 100m piani in 10 secondi. Non è aumentando l'allenamento che migliori, magari è il caso di buttare via il cemento, no?
Io non studio quasi mai ma rendo molto, sto imparando col tempo a usare meno il fisico e più la testa. Meno fatica faccio e meglio vivo!

Parole sante. Suonare la tromba è un'attività fisica, ma anche e soprattutto tecnica. Il paragone con la corsa poi è molto calzante: il mondo è pieno di gente che corre, jogging, corse di vario genere, addirittura maratona. In pochi in verità sanno che anche per correre esiste una tecnica. Spesso si dà per scontato che correre sia una cosa naturale, ma in realtà non lo è per niente. O meglio: ci sono alcuni che hanno il talento di avere una corsa molto efficiente di natura, altri no. Quegli altri dovrebbero imparare la tecnica corretta prima di mettersi a correre, altrimenti non solo non vinceranno mai una gara, ma rischieranno anche di farsi male, stressando oltremodo le articolazioni e la spina dorsale. E comunque faranno molta più fatica di quanto sarebbe necessario. Chi invece corre con la tecnica corretta fa meno fatica, è meno a rischio di infortuni e, soprattutto, andrà più veloce. Questo vale per qualsiasi attività fisica, incluso suonare uno strumento musicale.

Prima si impara la tecnica, poi si pensa al miglioramento delle prestazioni.

Il problema, lo dico senza alcun timore, è che in giro ci sono troppi insegnanti non adeguatamente preparati, anche se di buona volontà. E' ovvio che se già io suono "con lo zainetto sulle spalle", non sarò certo io a togliere lo zainetto dalle spalle del mio allievo... Neanche me ne accorgerò di quello zainetto, perché magari non mi accorgo neanche del mio...
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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #8 on: April 05, 2011, 08:44:44 AM »
Curiosamente ho dovuto imparare a mie spese questi concetti anche nella corsa. Dopo le prime uscite mi rendevo conto di fare una fatica incredibile nonostante avessi alcuni mesi di tapis roulant alle spalle. Correre in strada è tutta un'altra cosa, non riuscivo a tenere un passo, mi facevano male i piedi, i muscoli, le ossa, non riuscivo a fare neanche un quarto della strada che facevo sul tappeto... poi ho chiamato un amico che corre la maratona perchè mi insegnasse a correre. Può sembrare stupido chiedere a qualcuno di insegnarti una cosa che pensi di saper fare da una vita, eppure... Stessa cosa con la tromba, se non sai COME studiare, come evitare di spappolarti, quando riposare, COSA studiare, tutto diventa MOLTO più difficile se non addirittura dannoso. Concordo inoltre con l'ultima frase di Norman: la bravura in concerto, il blasone, il diploma, servono a poco se non si ci si sa mettere nei panni degli altri, se non si sa come funzionano veramente certe cose (magari perchè vengono naturali), se non si ha una solida base pedagogica. E QUASI NESSUN insegnante di strumento ha fatto corsi che insegnino ad insegnare, si va avanti a tentoni, usando gli allievi per sperimentare tecniche di insegnamento. Io li ho dovuti fare nel mio lavoro e mi rendo conto di quanto siano stati importanti sia nel lavoro che, curiosamente, anche nella vita di coppia! :)
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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #9 on: April 05, 2011, 09:16:50 AM »
Ho seguito le domande e le risposte sul problema di Salvatore, sono andato a scavare un metodo (avuto in fotocopia) di un Trombettista Italiano, Demo Morselli che parla appunto degli esercizi per rafforzare i muscoli facciali e labbiali, con l'uso del bocchino, vedi in qualche negozio musicale se riesci ad averlo, sono degli esercizi che rompono perchè c'è tutta una preparazione, ma si sente l'interessamento delle fasce muscolari laterali. Potrebbe aiutarti? non so. tromb 
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Offline salvatore

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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #10 on: April 05, 2011, 06:20:30 PM »
 , parli dei pesetti?
Per quello secondo me l'esercizio della matita, le contrazioni isometriche e le note lunghe bastano e avanzano.
Comunque entrambi avete ragione e anche se in modo diverso remate entrambi sulla stessa scia . Io comunque volevo intendere proprio quello e parlando della corsa conosco colleghi che corrono ogni giorno da vent'anni ma non si sono mai schiodati dai loro 3,40/3,50 a chilometro . E il motivo e solo perche' non hanno mai usato una tecnica stimolante e diversicante per aumentare l'efficienza fisica.
Nella tromba credo,, dico credo,,,,non basta suonare in banda o suonare per imparare a suonare , impari ma qui davvero ci vogliono anni e anni per poi fermarsi ad un livello medio, ma bisogna crearsi uno studio moloto simile a tutti gli sport del mondo,, alla fine e simile a quello che avete detto o se no identico . Tecnica ,variazione dei temi e dei cartichi mentali e di esperienza, ricerca del risparmio e dell'ottimizzazione, centralita potenza, controllo , precisione intepretazione , resistenza , controllo emotivo ecc... DIMMI TE SE QUESTO NON SI OTTIENE CON UN BUON PROGRAMMA  DI ALLENAMENTO .
TONY , RESTA IL FATTO CHE MI ACCONTENTEREI DI UN BUON iNSEGNANTE :-) .

Offline anrapa

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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #11 on: April 05, 2011, 06:26:17 PM »
Vicino a casa tua c'è Ivano Buat!!! Fai un salto da lui, digli che "ti mando io". :)
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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #12 on: April 05, 2011, 06:46:54 PM »
Ivano buat?? E UN INSEGNANTE ? MA E' NEL MIO PAESE? PROVO A CERCARLO NELL'ELENCO TELEFONICO .

Offline anrapa

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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #13 on: April 05, 2011, 06:55:08 PM »
E' la prima tromba del Teatro Regio di Torino (oltre che di 325352 altre orchestre...), abita a Quincinetto, è relativamente vicino a casa tua.
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Re:quando il suono ti abbandona
« Reply #14 on: April 05, 2011, 07:02:18 PM »
be non proprio vicino, ci soo 70 chilometri di distanza , con i miei impegni diventerebbe uno stress ,, provo prima a cercarmi uno nelle vicinanze ma che sappia il fatto suo e se non trovo nulla provo a contattarlo e magari mi organizzo ogni tanto per controllo di rotta