Per me quello che è essenziale, e che cerco di fare sempre, e privilegio quando ho poco tempo, sono gli esercizi di note lunghe, armonici e flessibilità. Da un po' di tempo faccio sempre una decina di minuti di buzzing col bocchino, ma quella è una cosa soggettiva, per me rientra negli esercizi "base" di cui sopra. Quali esercizi fare è una questione personale, io vado molto a periodi, e dipende molto da quello che faccio a lezione. Più tempo ho, più aggiungo cose.
Secondo me quello che conta veramente non è cosa si fa, ma come. E' meglio fare mezz'ora curata nei minimi particolari, piuttosto che due ore fatte con sufficienza. Ci sono volte che mi rendo conto che non ci sono proprio con la testa, ed allora prendo la tromba e la rimetto nella custodia. A volte un giorno di riposo può essere più utile di intere settimane di studio... Un'altra cosa molto importante sono anche i riposi durante lo studio: appena si vede che la qualità di quello che si fa cala, anche a metà di un esercizio, è meglio smettere, riposarsi 5 minuti e poi passare ad altro. Meglio poco fatto bene che molto fatto mediocremente.
L'ultimo mio personale suggerimento è di finire sempre la giornata con qualcosa di prettamente musicale. Anche quando ho pochissimo tempo, cerco sempre di terminare con qualcosa che mi riporti alla musica ed all'espressività, anche solo una bella melodia facile, ma suonata, anche qui, al meglio possibile.
Quando si chiede ai grandi trombettisti come impostano lo studio, tutti dicono che hanno una routine personale, ma sono tutti concordi sul fatto che quello che conta è l'atteggiamento mentale con cui si fanno gli esercizi, più che quali esercizi si fanno. L'unico libro secondo me veramente insostituibile per ogni trombettista, a mio modesto parere, è il Clarke, che è semplicemente geniale. Quello lo faccio sempre e comunque, senza alcuna eccezione.