Mah, il disegno politico della RAI negli ultimi anni è stato di tutt'altro segno... Ma non entrerei in questo genere di polemica, che non è il caso.
Dal punto di vista televisivo quello che conta sono gli ascolti. Celentano ha fatto 16.000.000 di spettatori per tutta la durata del suo intervento. La Rai ha ampiamente ripagato l'investimento... E se la Rai vuole Celentano deve accettare le sue condizioni.
Quindi la risposta alla tua domanda è, molto semplicemente, che Celentano può andare in televisione a dire quello che gli pare per due motivi: il primo è che la gente lo guarda, il secondo che nel momento in cui quello che dovrebbe essere servizio pubblico ragiona come una televisione commerciale l'unica cosa che conta è l'audience.
Anche questo è un problema politico, ma non legato ad una particolare parte politica. Semplicemente quello che viviamo oggi è il frutto di una dilagante cultura materialista, per cui l'unica cosa che conta sono i soldi, e tutto quello che è riconducibile ad un valore monetario. Tutto il resto, qualità, cultura, valori, sono cose marginali. Anzi, in molti casi sono considerati un peso, invece che una ricchezza. Una cosa conta solo se produce denaro. Celentano produce denaro, quindi conta, a prescindere da quello che dice. Se facesse 16 milioni di spettatori facendo un'ora di scorregge, sarebbe lo stesso a Sanremo.
quoto Norman al 100%. Poi sul discorso del disegno politico (di una fazione o dell'altra) se si guarda bene penso si possa applicare a tutte le trasmissioni (o a tutti i mezzi di informazione in generale).
Io ho visto Celentano e sinceramente, oltre a non essermi piaciuto neanche per i brani, ho fatto fatica a seguire i suoi "ragionamenti", veramente pietosa poi la scenetta con la canalis e pupo.. così come non mi sono piaciuti Luca e Paolo (di solito non mi dispiacciono), banalotti ed effettivamente un po' rozzi.
Non mettetemi però celentano e benigni sulla stessa barca: per me benigni è un genio assoluto della comicità!