Domanda da 1.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000 di dollari...
Vi possono essere diversi fattori che influenzano l'uno o l'altro aspetto. Specialmente all'inizio degli studi, a volte un bocchino che appena provato e parso comodo diventa scomodo dopo qualche giorno. Uno scomodo diventa incredibilmente facile da controllare e ci si abitua a quella che sembrava scomodità ma in realtà era semplicemente una diversa sensazione rispetto a quanto provato finora. Oppure rimangono come son sembrati all'inizio... le variabili sono talmente tante...
In sostanza, di bocchini ne cambierai a quintalate. Prendi quello su cui avresti più piacere a studiare, sommando i vari elementi oppure seguendo il tuo istinto. Se hai un insegnante che ti segue, e sicuramente ti conoscerà e saprà il percorso che hai fatto fin ora, scarica a lui la responsabilità (!) o meglio affidati ad un suo parere, sperando che c'azzecchi.
Sono moooolto vago, ma tale perché si parla di bocchini..... non fossilizzarti su "dove" stai suonando, ma cosa, ascolta il suono che emetti e cerca di suonare il più spontaneo e rilassato possibile. Quanto avrai raggiunto questo risultato, la scelta del bocchino migliore la saprai fare senza sentire il parere della zia, del cognato, della suocera, del nonno e del vicino
Mi sentirei di aggiungere che per il trombettista medio, anche per me, non mi tiro fuori, quella del bocchino è una vera psicosi. Si tende a pensare che cambiando bocchino si possa ovviare a certi limiti. Il consiglio che umilmente do è di
1) Non provare bocchini a rotazione. Giunti al 4/5 cambio non ci si capisce più nulla.
2) Scegliere un bocchino che calzi bene (come un paio di scarpe, per prima cosa devono essere dela giusta misura, poi te le devi sentire bene addosso) e quindi concentrarsi solo ed esclusivamente su quello almeno per un mese di studio serio.
3) Studiare!! Prendere in mano la tromba una volta la settimana, emettere qualche Piiiiiii, non arrivarci e dare la colpa al bocchino e quindi iniziare, come da titolo azzeccatissimo, la ricerca del Santo Graal, è automatico. Bisogna studiare; allora i limiti che si evidenzieranno, potranno essere imputati anche ad una non felice scelta del bocchino. Personalmente, io vedo il mio insegnante che prende un bocchino a caso, tra quelli che ha a disposizione, e suona sempre nello stesso (splendido) modo. Il bocchino è importante,è parte dello strumento. Come mi faceva notare un amico ieri sera, l'unica interfaccia tra lo strumento ed il mondo esterno è il bordo del bocchino, tanto che David Monette, nelle sue trombe estreme, tornisce la tazza all'estremità del cannello, eliminando di fatto il bocchino. Si alla scelta oculata, quindi, ma una volta trovato quello che calza bene (vedi le scarpe sopra citate) bisogna camminarci dentro per un po'. Se poi le scarpe fanno un po' male a dispetto della comodità iniziale, allora si può cercare di capire dove intervenire, ma solo dopo aver accertato che si stia camminando correttamente e che, sopratutto, non si stia cercando di correre la maratona di New Yory calzando un paio di Derby, o che, viceversa, no si indossi lo Smoking con le infradito. Io personalmente, dal mio parco sconfinato, sono arrivato a 2 imboccature. Lavoro prevalenteente con una ed uso l'altra solo quando ho determinate necessità. Il bocchino comunque, è sempre un compromesso o, meglio, un delicato equilibrio di tanti fattori, tanto che, vedere la citazione in firma a Marco, succede che un giorno suoni bene, un altro non cacci una nota ... ed il materiale è sempre quello. Si può cercare di minimizzare i compromessi (io ho individuato cosa vorrei e cosa non vorrei ci fosse nell'imboccatura che uso di preferenza) e questo lo fai con l'aiuto di qualcuno che sappia esattamente di che cosa si sta parlando e di rendere sempre più stabili gli equilibri, e questo lo raggiungi solo con uno studio costante. Tirando le somme: mi fa sorridere chi dice "Bach 3C e vai dove vuoi" ma mi fa sorridere anche chi ha tonnellate di metallo e continua "senti questo, ma cosa ne pensi di questo, e di quest'altro? ma non era meglio prima? Domani mi arriva l'XYZ, sentirai che roba (senza mai averlo provato,ma solo visto sulla carta, o sul monitor del PC) e via di questo passo. Studiare, suonare e studiare. Il bocchino, purchè abbia il bordo perfettamente calzante per le nostre labbra e la tazza di una misura tale che ci si possa lavorare comodamente, che non sia come farsi una birra in un bicchierino da sakè o un espresso in un boccale da Octoberfest, assumerà sempre meno importanza. La penna fa già parte dello strumento, essendo continuazione fisica della Leadpipe fino al bore, quidi li, la scelta sarebbe legata allo strumento più che alle nostre labbra, motivo per il quale ci sono i bocchini in due pezzi, ma anche in tra, penna tazza e bordo.
My two cents