Valerio, mi sono espresso male, volevo sottolineare la tua affermazione, non contestarla, spero si sia capito! ;-)
Per Francesco, è l'ascolto che ti chiarirà le idee. Va bene l'orchestra di Glenn Miller, ma ti consiglio di ascoltare quella di Duke Ellington e quella di Count Basie, che sono un vero e proprio manifesto di quello che è lo swing. Noterai che già queste due orchestre hanno stili diversi, ed un modo lievemente differente di swingare. Quella di Count Basie è più legata alla tradizione del blues, ed ha uno stile un po' più marcato, mentre quella di Duke Ellington ha uno stile un po' più sofisticato. Sono due facce della stessa medaglia.
Quanto allo stare sul tempo, è ovvio che in big band c'è più uniformità di interpretazione. E' il direttore che dice come vuole che il pezzo sia suonato. Il solista magari si può prendere qualche libertà in più, ma comunque ha un riferimento che è costante.
Nei piccoli gruppi c'è un po' di libertà in più, dovrebbe essere il cosiddetto 'interplay' a tenere insieme le cose: i musicisti si ascoltano tra di loro, ed interagiscono continuamente. Dalla qualità di questa interazione dipende la qualità del risultato finale. Non è affatto detto che questa cosa funzioni.
Comunque in fase di studio tu cerca di mantenere una pulsazione regolare, solo conoscendo bene la regola poi si possono fare le eccezioni!
Ed ancora una volta, ascolta, riascolta e poi ascolta di nuovo! ;-)