Author Topic: Jazz...l'arte del trasmettere!  (Read 14156 times)

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Offline FUSION

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #45 on: April 27, 2012, 07:13:37 PM »
Decisamente troppe note, troppo alte, troppo intonato, troppo pulito, troppo perfetto dal punto di vista armonico, troppo vario ritmicamente...

Insomma, troppo bravo!

;)

è per questo che starei a ascoltare bosso senza mai stancarmi. è praticamente perfetto!!! quello che mi piace è proprio la facilità con cui fa tutte queste cose.
poi ognuno ha i suoi gusti ma io in questo video non ci trovo nulla di poetico....suona da dio e basta e lo apprezzo per questo!!!
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Offline max

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #46 on: April 30, 2012, 10:21:14 PM »
leggevo proprio oggi su corriere.it un articolo che parla del fatto che il cervello umano (per essere più precisi, l'amigdala) è in grado di riconoscere (e apprezzare) la spontaneità. L'articolo si basava su un esperimento di ascolto di improvvisazioni musicali condotto mediante risonanza magnetica funzionale. Dai risultati si evince che troppa erudizione fa perdere spontaneità all'esecuzione, ed empatia con il pubblico. Forse è questo il motivo per cui quel mostro di Marsalis mi lascia meno emozioni di Chet Baker. Scusate, non mi sono ancora presentato... sono max... trombettista principiante... e nonostante l'opinione appena espressa, se potessi scegliere vorrei poter suonare come Marsalis

Offline mirco

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #47 on: May 01, 2012, 01:00:29 AM »
Ciao Max
Benvenuto!
Tutti vorremmo suonare come Marsalis e' bravissimo come Nakariakov o come Vizzuti sono tecnicamente perfetti.
Baker era , ed e' ancora dopo 50 anni unico , quando l ascolti nonostante i tentativi di imitarlo lo riconosci subito .

Offline avonnoit

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #48 on: May 01, 2012, 11:52:57 AM »
leggevo proprio oggi su corriere.it un articolo che parla del fatto che il cervello umano (per essere più precisi, l'amigdala) è in grado di riconoscere (e apprezzare) la spontaneità. L'articolo si basava su un esperimento di ascolto di improvvisazioni musicali condotto mediante risonanza magnetica funzionale. Dai risultati si evince che troppa erudizione fa perdere spontaneità all'esecuzione, ed empatia con il pubblico. Forse è questo il motivo per cui quel mostro di Marsalis mi lascia meno emozioni di Chet Baker. Scusate, non mi sono ancora presentato... sono max... trombettista principiante... e nonostante l'opinione appena espressa, se potessi scegliere vorrei poter suonare come Marsalis

probabilmente e' così'.... pero' ci sono anche le eccezioni

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=3L9bdmuy0S0[/youtube]

 felicissim

Ciao

Offline nave

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #49 on: May 01, 2012, 01:28:16 PM »
bèh...anche marsalis ce ne ha messo di tempo per esser marsalis! Forse mi sono espresso male...volevo dire che a 20 anni era un cazzoncello e suonava con art blakey, però si sente che cerca un applauso e non racconta una storia! Lo dice lui stesso sul suo libro, infatti adesso fa la metà delle note ma quelle "giuste"!

Offline Enzo Antonio D Avanzo

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #50 on: May 01, 2012, 01:45:15 PM »
di Amato ho solo un album che si chiama "Organic" e poi ho sentito qualche suo solo all'interno di un live di Mario Biondi che sono andato a vedere di persona. secondo me lui ha uno stile tutto suo e un "linguaggio" che almeno si differenzia dagli tutti gli altri. ho detto che è espressivo perchè il suo modo di piegare il suono, il suo volume e il suo fraseggio mi trasmettono questo. a un suo concerto ci andrei volentieri!
per il resto non mi ritengo un fan perchè ascolto comunque altre cose.
ma andrei volentieri anche a un concerto di Bosso!!! ma non perchè apprezzo il suo stile ma per ascoltare il suo spaventoso virtuosismo tecnico.
se fosse vivo, pagherei centinaia di € per un concerto di Chet Baker!!! però, ovviamente, andrei li solo per tirargli uno sgabello
Perchè non riesci a suonare come lui? La gelosia è una brutta malattia. horribl
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Offline Norman

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #51 on: May 01, 2012, 02:08:38 PM »
Io dico: perché tutta questa necessità di cercare un bersaglio? Perché si affronta la musica con la stessa mentalità di una partita di calcio, in cui ci sono due squadre che giocano l'una contro l'altra? La musica non è sport. Non è competizione. Non ci sono avversari. Non c'è un vincitore ed un perdente.

La musica è espressione personale, ed ogni ascoltatore la recepisce a modo suo, secondo la propria sensibilità ed il proprio gusto.

Ognuno ha i suoi gusti, ed è giusto e sacrosanto che ognuno possa dire cosa gli piace e cosa non gli piace. Evitiamo però di mancare di rispetto a musicisti che hanno emozionato generazioni intere... Ed evitiamo di accapigliarci inutilmente su una questione sulla quale non c'è modo di stabilire chi abbia ragione o torto. E francamente non c'è neanche motivo per cercare di stabilirlo...

Quanto alla ricerca del Corriere, non mi pare nulla di nuovo: la musica è apprezzata se emoziona. Ed emoziona se è fatta con il cuore, qualunque sia lo stile con cui è fatta. Ma non emoziona tutti allo stesso modo, per la semplice ragione che a questo mondo non esistono due persone uguali. Smettiamola di cercare il sacro graal della musica "vera"...
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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #52 on: May 01, 2012, 02:13:32 PM »
Io dico: perché tutta questa necessità di cercare un bersaglio? Perché si affronta la musica con la stessa mentalità di una partita di calcio, in cui ci sono due squadre che giocano l'una contro l'altra? La musica non è sport. Non è competizione. Non ci sono avversari. Non c'è un vincitore ed un perdente.

La musica è espressione personale, ed ogni ascoltatore la recepisce a modo suo, secondo la propria sensibilità ed il proprio gusto.

Ognuno ha i suoi gusti, ed è giusto e sacrosanto che ognuno possa dire cosa gli piace e cosa non gli piace. Evitiamo però di mancare di rispetto a musicisti che hanno emozionato generazioni intere... Ed evitiamo di accapigliarci inutilmente su una questione sulla quale non c'è modo di stabilire chi abbia ragione o torto. E francamente non c'è neanche motivo per cercare di stabilirlo...

Quanto alla ricerca del Corriere, non mi pare nulla di nuovo: la musica è apprezzata se emoziona. Ed emoziona se è fatta con il cuore, qualunque sia lo stile con cui è fatta. Ma non emoziona tutti allo stesso modo, per la semplice ragione che a questo mondo non esistono due persone uguali. Smettiamola di cercare il sacro graal della musica "vera"...
Non cerco lo scontro, sono tranquillo solo che certe affermazioni ti fanno un po ingrifare, ma poi ognuno è libero di pensarla come vuole, a me personalmente Chet piace anche se si perava, ma bisognerebbe vivere nel contesto e nel tempo per dare giudizi. A, a me piace anche Bosso. ovazion smil
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Offline nave

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #53 on: May 01, 2012, 03:04:28 PM »
Chet baker viene spesso visto come un tossico  che suonava ad orecchio e ci prendeva per caso! un tossico? è vero...magari in qualche concerto era stremato e non riusciva a suonare, (che tra l' altro mi piace anche per questo...era sincero) ma che era un talento sceso dal cielo ce lo siamo inventati perchè fa comodo! Quindi non è un sopravvalutato...è un valutato il giusto, valutato per quel che è, cioè un grande!

Offline mirco

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #54 on: May 01, 2012, 03:20:30 PM »
Anche perchè le mode cambiano e i sopravalutati non continuano a essere ascoltati e a vendere dischi , alcuni dei quali incisi 60 anni fa.

Offline Norman

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #55 on: May 01, 2012, 03:47:51 PM »
Ripeto, il fatto che Chet sia un grande ed ancora oggi la gente compri i suoi dischi non significa che debba piacere a tutti. Come ho già detto, a me non piace Beethoven... Non per questo mi viene il desiderio di tirargli una sedia...

Tornando al titolo della discussione, il Jazz, come tutte le musiche, è comunicazione. L'obiettivo di qualunque musicista è trasmettere emozioni. Non esiste però un modo unico per trasmettere emozioni, perché ogni artista è unico, ed ogni ascoltatore è unico. E non prendiamo le vendite dei dischi come unico parametro di giudizio, ci sono artisti bravissimi che, per quello che scelgono di suonare e per le circostanze in cui vivono, di dischi non ne vendono molti. Ognuno si sceglie la sua strada, il suo stile ed il pubblico a cui rivolgersi. Miles e Chet non sono dei grandi tanto per il numero dei dischi, quanto per il fatto che hanno influenzato in maniera radicale chi è venuto dopo di loro. Roy Eldridge è stato il principale ispiratore dello stile di Dizzy, ma oggi non se lo caga più nessuno... Ma rimane comunque un grande, per il ruolo che ha avuto nella storia del jazz.

Ma teniamo separato il giudizio storico da quello personale: non è detto che la musica di uno che ha fatto la storia debba piacere a tutti, così come non è detto che tutta la musica di qualità faccia la storia. L'arte è un fatto personale, non è matematica.
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Offline nave

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #56 on: May 01, 2012, 04:23:28 PM »
Ma si certo non deve piacere tutto! io non riesco ancora a sentire le ultime cose di Coltrane, ma posso soltanto dire che è una mia mancanza! il non piacere ci può stare...basta non trasformarlo in ignoranza! Ritornando al titolo del post, è vero che l' arte è un fatto personale, però mi capita di sentir persone suonare con l intenzione di strappare un applauso e basta e non di metterci l' anima essendo consapevoli che la loro storia possa piacere o no! Della serie: sfoggio un do bisacuto e il pubblico è mio! Purtroppo spesso è così...si fa a gara e chi piscia più lontano, e non si guarda più molto al fattore ognuno ha qualcosa di personale e interessante da raccontare, e la cosa mi rattrista un pò! Mi è capitato di sentire alcuni dei grandi che sentiamo sui cd, far figure pessime, ma sono stati i concerti migliori! Se c'è di mezzo l' anima e mezz'ora prima di fare un concerto litighi con tua moglie, si sente! Se c'è solo regolette studiate a memoria farai sempre bella figura e non inciamperai mai, ma se guardiamo alle origini di questo genere vediamo che è nato dalla sofferenza e dallo scazzamento, quindi secondo me lo può studiare chiunque...ma c'è sicuramente chi lo "vive" di più!

Offline mirco

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #57 on: May 01, 2012, 05:01:06 PM »
Ma per l'amor di Dio . Nessuno vuole dire che Baker deve piacere a tutti , ognuno ha i propri gusti , io ho solo detto che se fosse stato un bluff o una moda non venderebbe ancora dischi io credo che la gente la puoi prendere per il culo per un Po' ma poi fai la fine che fanno la maggior parte degli "artisti" vieni dimenticato,passi di moda. Ma se resisti 60 anni vorrà pur dire qualcosa? Secondo me vuol dire che quello che dici non e' cosi banale. E per quanto riguarda il fattore tecnico se la tua musica resiste tanti anni senza neanche avere bisogno di virtuosismi mi sa che anche questo qualcosa voglia dire.

Offline Norman

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #58 on: May 01, 2012, 06:29:50 PM »
Ma per l'amor di Dio . Nessuno vuole dire che Baker deve piacere a tutti , ognuno ha i propri gusti , io ho solo detto che se fosse stato un bluff o una moda non venderebbe ancora dischi io credo che la gente la puoi prendere per il culo per un Po' ma poi fai la fine che fanno la maggior parte degli "artisti" vieni dimenticato,passi di moda. Ma se resisti 60 anni vorrà pur dire qualcosa? Secondo me vuol dire che quello che dici non e' cosi banale. E per quanto riguarda il fattore tecnico se la tua musica resiste tanti anni senza neanche avere bisogno di virtuosismi mi sa che anche questo qualcosa voglia dire.

Certo che vuol dire qualcosa, Chet è stato uno dei più importanti musicisti dell'era cool, quello che hanno fatto lui e Gerry Mulligan rimane scritto nei libri di storia del jazz. Il talento è lì da vedere. Ma il fattore tecnico non c'entra, perché la musica non si giudica in base alla difficoltà tecnica. La musica di Chet è bella perché è piena di contenuto. Il fatto che lui abbia scelto uno stile melodico ed essenziale non influisce sul giudizio sulla sua musica. Potrei ribaltare il discorso e dire che invece Chet è stato favorito dal fatto di aver scelto di fare musica "facile", più facilmente apprezzabile da grande pubblico, ma sarebbe un discorso senza senso. Era un grande artista, punto. Ce ne sono tanti che provano ad inseguire il pubblico, e non ce la fanno...
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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #59 on: May 01, 2012, 07:57:58 PM »
non mi interessa se a voi piace così tanto Chet Baker. a me fa cagare e vorrei tirargli una sedia!
POSSO DIRLO O NO??
ho ascoltato buona parte della sua discografia e a me non trasmette niente.
siccome non facciamo altro che ripetere che i gusti sono gusti, non vedo perchè fa tanto scalpore il fatto che non mi piaccia il suo stile.
solitamente non mi pongo il problema principale della tecnica ma ascolto una cosa se mi attira e mi da gusto.
Miles Davis, per esempio, è trombettista che tecnicamente non è che sia mai stato tutto questo gran mostro....... eppure mi piace moltissimo il suo 'linguaggio'.
un altro che invece provo veramente gusto ad ascoltare è Clark Terry, che invece tecnicamente ai tempi d'oro si mangiava per colazione buona parte dei trombettisti in circolazione nel genere.
Marsalis stesso ha fatto album in cui si potevano sentire virtuosismi tecnici di livello mondiale e album, tipo l'utlimo con Clapton, in cui si sentono dei soli dal fraseggio veramente semplice e scarno eppure motlo intensi.

Perchè non riesci a suonare come lui? La gelosia è una brutta malattia. horribl

se dovessi suonare come lui sinceramente preferirei mettere i maroni sul tavolo e prendermeli a martellate con la tromba.
e comunque ripeto che è sempre valido il discorso del lancio della sedia...
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