Author Topic: Jazz...l'arte del trasmettere!  (Read 14164 times)

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Offline Norman

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #15 on: April 26, 2012, 12:32:43 PM »
John Coltrane passava la maggior parte del suo tempo libero a studiare. Faceva scale a ripetizione. Addirittura spesso usciva dal palco mentre gli altri facevano i loro soli, e si metteva a studiare nel backstage. E di tripli salti mortali ne faceva a bizzeffe... Era il suo stile, gli piaceva così, ed è stato insieme a Parker il più grande sassofonista jazz di sempre, ed uno dei musicisti più importanti del '900.

Parker idem, dopo una delusione in una delle sue prime esibizioni da adolescente si mise a studiare come un disperato perché voleva diventare il migliore. E' solo grazie al lavoro che mise nello studio che riuscì a perfezionare uno stile che rivoluzionò il jazz ed ancora oggi influenza in maniera determinante qualsiasi sassofonista (e non solo) sulla faccia della terra. Anche lui era uno che i tripli salti mortali non li disdegnava per niente, anzi...

Parli di Parker, non puoi non parlare del suo alter-ego, Dizzy. Anche lui era un lavoratore indefesso, studiava con dedizione sia la tecnica che la teoria. Studiava tantissimo anche al pianoforte, per meglio comprendere l'armonia. Adorava il registro acuto, come peraltro il suo grande maestro e riferimento, Roy Eldridge. Se non sono tripli salti mortali quelli che faceva con Parker negli anni '40...

Mi fermo a questi tre, che sono INDUBBIAMENTE, insieme a Miles, i più grandi protagonisti del jazz moderno. Tutti e tre hanno prodotto quintalate di musica MERAVIGLIOSA, che è entrata nella storia. Anzi, la storia questi l'hanno fatta con il loro talento e le loro mani. E l'hanno fatta anche grazie al lavoro che hanno fatto per poter essere all'altezza di suonare quello che avevano in mente.

E la stragrande maggioranza dei grandi capolavori della storia del jazz sono cose che richiedono studio e tecnica a mazzi, oltre che talento.

Ma quelli che "suonano col cuore" sono solo Miles e Chet... Scusate, ma mi sembra una visione parziale e molto lontana dalla realtà.
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Offline fabiodb

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #16 on: April 26, 2012, 01:32:12 PM »
scusate ma a me sembra che tutto questo discorso seppur interessante c'entra poco con quello che ha detto nave in questo topic..... salut

Offline Ste

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R: Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #17 on: April 26, 2012, 01:44:40 PM »
Che palle Norman...possibile che ogni volta sono d'accordo al 100% con quello che scrivi? ;)

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Offline Norman

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Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #18 on: April 26, 2012, 01:53:37 PM »
C'entra eccome, perché dire che lo studio è il 20% di quello che fa un grande artista è a mio parere moto riduttivo e fuorviante. A parte alcuni clamorosi casi di talenti naturali, la stragrande maggioranza dei grandi musicisti ha passato la vita a studiare e perfezionare la propria arte. È chiaro poi che quello che fa la differenza è il talento, che è un dono che non tutti hanno, ma il talento da solo raramente basta. Dietro ai grandi capolavori della musica c'è quasi sempre tanto, tanto lavoro.

Sintetizzando la mia risposta a nave, per me quello che conta nella musica, non solo nel jazz, ma in qualunque genere musicale, è emozionare chi ti ascolta riuscendo a trasmettere qualcosa che hai dentro.

La forma esteriore che scegli per farlo sono fatti tuoi. Può essere una forma minimale e "semplice" o può essere invece complessa ed elaborata. L'importante è il risultato, e su questo non ci piove. Ma non sempre basta "quello che hai dentro". Anzi, il più delle volte ci vuole il percorso di anni di lavoro per trovare il proprio "modo", che è unico ed irripetibile.
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Offline eugeniovi

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #19 on: April 26, 2012, 02:11:41 PM »
scusate ma a me sembra che tutto questo discorso seppur interessante c'entra poco con quello che ha detto nave in questo topic..... salut

Serrare le fila, tornare nei ranghi:  parliamo di marketing, argomento principe  in forum di persone interessate alla tromba ed in senso più lato alla musica ed ai suoi grandi interpreti . Ciao
« Last Edit: April 26, 2012, 02:28:14 PM by eugeniovi »

Offline fabiodb

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #20 on: April 26, 2012, 02:38:00 PM »


Sintetizzando la mia risposta a nave, per me quello che conta nella musica, non solo nel jazz, ma in qualunque genere musicale, è emozionare chi ti ascolta riuscendo a trasmettere qualcosa che hai dentro.




condivido quello che dici, e aggiungo rispondendo anche a tony che per emozionare non c'è bisogno di essere solo dei disgraziati tristi e incazzati ma anche persone consapevoli e felici...perchè l'emozione è di per se uno stato alterato della coscienza che in una persona equilibrata si manifesta con la consapevolezza di esistere e  senza il supporto di droghe o alcool, sfatando il mito drogato=ispirato perchè sono un mito sia miles che dizzy!..per cui quando suoniamo oltre all'oggettiva necessita di studiare ci deve essere anche la presenza psico-fisica che ci permette di emozionarci e di emozionare..senza pensare almeno in quel momento al portafoglio...

Offline mirco

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #21 on: April 26, 2012, 03:17:21 PM »
Per quello che mi riguarda non ho mai detto ne pensato che lo studio non serve , loro componevano e se avevano bisogno di un linguaggio più esteso o più complesso hanno fatto bene ad estenderlo .
Io ho detto e confermo che secondo il mio modestissimo parere si da troppa importanza a fattori tecnici che come hai detto tu dovrebbero essere lo strumento per potersi esprimere , e non il fine dello studio.
Miles Chet Armstrong hanno dimostrato che i capolavori si possono fare anche senza, trisacuti, o tripli salti mortali poi come ho già detto ognuno ascolta quello che vuole . Un ultima cosa i tre nomi che ho appena citato secondo me sono diventati quello che sono diventati perchè sono arrivati a tutti , non solo agli addetti ai lavori loro hanno suonato a tutti e per tutti e hanno fatto conoscere il jazz al mondo. Molte volte purtroppo si lascia perdere il fatto che la musica è una forma di espressione per lasciare il posto senti come sono bravo in questo passaggio o al senti dove arrivo. Ma questi fattori tecnici interessano solo gli addetti ai lavori. Adesso si partecipa a dei Masterclass per capire come suonare certe note , senza che questi Maestri abbiano mai suonato niente di significativo io penso che la musica sia altro. Io penso che fra cinquant'anni la gente non comprerà i loro dischi(come non li comprano adesso) proprio perchè non hanno niente da dire che interessi alla gente.
E spero che almeno  su Armstrong non ci siano allusioni alle sue condizioni psicofisiche .

Offline anrapa

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #22 on: April 26, 2012, 03:42:39 PM »
Una volta le masterclass non c'erano proprio e campava chi "era bravo per natura". Fra questi spiccavano quelli più espressivi.
Oggi le masterclass abbondano e la gente pretende di saper suonare (tecnicamente) meglio il più in fretta possibile così da poter rischiare di risultare anche espressivi.
Pensa che grave perdita non aver potuto godere del lavoro di trombettisti potenzialmente espressivi che però tecnicamente non valevano niente e non sono arrivati a diventare famosi.

E comunque Miles, Chet e Armstrong erano MOLTO bravi a suonare la tromba, DOPO hanno incominciato a drogarsi (i primi due). Armstrong non può essere paragonato ai questi semplicemente perché il periodo storico non richiedeva certe "acrobazie" tecniche e a lui "bastava" saper suonare con notevole facilità un SOL ACUTO.
(si, sono ironico: voglio vedere quanta gente oggi arriva a quelle note con facilità)
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Offline nave

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #23 on: April 26, 2012, 04:09:28 PM »
Freddie hubbard, lee morgan, dizzy, blue mirchell, tom harrel, facevano/fanno piroette con la tromba...ma si sente che avevano qualcosa da dire e dalla tromba esce il loro carattere! Freddie hubbard tipo irruento (si sente) dizzy un simpaticone (si sente)! Ascoltate i nostri jazzisti italiani...che tipi sono? io non riesco a capirlo e per me è la cosa più importante! Se quando suoni non mi lasci piede libero sulla tua vita, non arrivi e per me sei insensato! Non vorrei esser polemico ma i nostri trombettisti "jazzisti" suonano per lo più in italia all' estero non girano molto...sarà un caso? Chi ha davvero talento in italia è stato COSTRETTO a fuggire, new york londra parigi! perdonatemi queste parole...ma scrivo con molta incazzatura dentro, perchè ci lamentiamo sempre che in italia va avanti ligabue vasco rosso laura pausini, ma aimè anche il jazz ha i suoi laura pausini!

Offline Norman

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #24 on: April 26, 2012, 04:33:33 PM »
Freddie hubbard, lee morgan, dizzy, blue mirchell, tom harrel, facevano/fanno piroette con la tromba...ma si sente che avevano qualcosa da dire e dalla tromba esce il loro carattere! Freddie hubbard tipo irruento (si sente) dizzy un simpaticone (si sente)! Ascoltate i nostri jazzisti italiani...che tipi sono? io non riesco a capirlo e per me è la cosa più importante! Se quando suoni non mi lasci piede libero sulla tua vita, non arrivi e per me sei insensato! Non vorrei esser polemico ma i nostri trombettisti "jazzisti" suonano per lo più in italia all' estero non girano molto...sarà un caso? Chi ha davvero talento in italia è stato COSTRETTO a fuggire, new york londra parigi! perdonatemi queste parole...ma scrivo con molta incazzatura dentro, perchè ci lamentiamo sempre che in italia va avanti ligabue vasco rosso laura pausini, ma aimè anche il jazz ha i suoi laura pausini!

Si, però se mi prendi come termine di paragone i mostri sacri... In Italia non c'è NESSUN jazzista che si possa anche solo avvicinare ai grandi del jazz. Nemmeno uno. E' come paragonare il campionato di calcio islandese con quello italiano... Culturalmente il jazz da noi è sempre stato musica per pochi, e non abbiamo mai espresso un talento veramente di altissimo livello. Ce ne sono tanti bravi, ma nessuno che entrerà nella storia del jazz. E' triste, ma è così.

Per quello che mi riguarda non ho mai detto ne pensato che lo studio non serve , loro componevano e se avevano bisogno di un linguaggio più esteso o più complesso hanno fatto bene ad estenderlo .
Io ho detto e confermo che secondo il mio modestissimo parere si da troppa importanza a fattori tecnici che come hai detto tu dovrebbero essere lo strumento per potersi esprimere , e non il fine dello studio.
Miles Chet Armstrong hanno dimostrato che i capolavori si possono fare anche senza, trisacuti, o tripli salti mortali poi come ho già detto ognuno ascolta quello che vuole . Un ultima cosa i tre nomi che ho appena citato secondo me sono diventati quello che sono diventati perchè sono arrivati a tutti , non solo agli addetti ai lavori loro hanno suonato a tutti e per tutti e hanno fatto conoscere il jazz al mondo. Molte volte purtroppo si lascia perdere il fatto che la musica è una forma di espressione per lasciare il posto senti come sono bravo in questo passaggio o al senti dove arrivo. Ma questi fattori tecnici interessano solo gli addetti ai lavori. Adesso si partecipa a dei Masterclass per capire come suonare certe note , senza che questi Maestri abbiano mai suonato niente di significativo io penso che la musica sia altro. Io penso che fra cinquant'anni la gente non comprerà i loro dischi(come non li comprano adesso) proprio perchè non hanno niente da dire che interessi alla gente.
E spero che almeno  su Armstrong non ci siano allusioni alle sue condizioni psicofisiche .

Sul fatto che molti suonano più per far vedere come sono bravi che altro concordo, è un problema di molti jazzisti, soprattutto studenti ed amatori, che si vede soprattutto nelle jam session, in cui il pubblico malauguratamente presente si annoia tremendamente...

Quanto ai masterclass, io se vado ad una masterclass di tromba ci vado per imparare qualcosa sulla tromba. Nel momento in cui l'insegnante è abbastanza bravo da insegnarmi qualcosa, ne vale la pena. Quanti dischi ha venduto non mi interessa, se no andrei ad una bella masterclass di canto di Max Pezzali...

Però ripeto, la grande musica è quella di Miles, Armstrong e Chet, ma è anche quella di Dizzy, Parker e Gillespie. E' tutta musica ugualmente bella ed emozionante, non creiamo contrapposizioni che non esistono. Si può fare grande musica senza grande tecnica, se ne può fare CON una grande tecnica. Io, nel mio piccolo, voglio cercare di essere nelle condizioni di poter scegliere. Si può scrivere una bella poesia con un vocabolario di 500 parole, non per questo smettiamo di imparare parole nuove quando siamo in prima elementare...
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Offline nave

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #25 on: April 26, 2012, 04:43:24 PM »
Dalla tua risposta norman già mi sento più sollevato!

Offline mirco

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #26 on: April 26, 2012, 04:57:35 PM »
Concordo anche io , in pieno !

Offline FUSION

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #27 on: April 26, 2012, 06:24:32 PM »
premetto che il jazz, o altri generi molto vicini in cui è presente l'improvvisazione, non sono i generi che ascolto di più.
per quanto posso dire, il discorso fatto sui trombettisti italiani lo condivido in pieno: tutta questa espressività non l'ho mai notata in nessuno.
forse quello che mi dice qualcosa più degli altri potrebbe essere Giovanni Amato che, tecnicamente lontano da un Bosso alla forma attuale, sembra che quando improvvisa voglia urlare "SPACCO TUTTO!!!" felicissim
lo stesso Bosso, appunto, mostro della tecnica, non mi dice nulla di particolare se parliamo di espressività/"comunicazione" nei confronti di colui che ascolta.
un discorso di cui però si deve tener conto, come è già stato detto, è il gusto personale.
per me, per esempio, Chet Baker è l'incarnazione del concetto della parola 'oscenità' espresso da un disadattato mediante l'uso di uno strumento chiamato 'tromba'
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Offline nave

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #28 on: April 26, 2012, 06:36:19 PM »
Non volevo far nomi ma ci hai pensato te...amato è al top del jazz italiano bosso alla fine (mio parere)! Bèh...chet baker è al top lo stesso, dicendo oscenità potrebbe caderti un fulmine in testa! ma come dici non ascolti molto jazz quindi sei perdonato!

Offline mirco

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #29 on: April 26, 2012, 07:31:06 PM »
Io non credo Chet sia un oscenita' . Per me e' un poeta e come tutti i poeti possono prendersi le licenze poetiche . Puo' non piacere come tutti possono non piacere . Ma d'altronde non tutti leggono le poesie (a partire da me).
Come diceva Nave cosa hanno dentro? Chet e Davis lo facevano emergere bene , e non e' detto che quello che avevano dentro debba piacere.
Come non e' detto che a dire tante note o a dirle piu' forte si dica di piu'.
Io di Marsalis o di Hargrove non sto certo li ad ascoltare i passaggi piu' difficili , anzi ascolto il loro canto e quello si che mi fa sognare.