John Coltrane passava la maggior parte del suo tempo libero a studiare. Faceva scale a ripetizione. Addirittura spesso usciva dal palco mentre gli altri facevano i loro soli, e si metteva a studiare nel backstage. E di tripli salti mortali ne faceva a bizzeffe... Era il suo stile, gli piaceva così, ed è stato insieme a Parker il più grande sassofonista jazz di sempre, ed uno dei musicisti più importanti del '900.
Parker idem, dopo una delusione in una delle sue prime esibizioni da adolescente si mise a studiare come un disperato perché voleva diventare il migliore. E' solo grazie al lavoro che mise nello studio che riuscì a perfezionare uno stile che rivoluzionò il jazz ed ancora oggi influenza in maniera determinante qualsiasi sassofonista (e non solo) sulla faccia della terra. Anche lui era uno che i tripli salti mortali non li disdegnava per niente, anzi...
Parli di Parker, non puoi non parlare del suo alter-ego, Dizzy. Anche lui era un lavoratore indefesso, studiava con dedizione sia la tecnica che la teoria. Studiava tantissimo anche al pianoforte, per meglio comprendere l'armonia. Adorava il registro acuto, come peraltro il suo grande maestro e riferimento, Roy Eldridge. Se non sono tripli salti mortali quelli che faceva con Parker negli anni '40...
Mi fermo a questi tre, che sono INDUBBIAMENTE, insieme a Miles, i più grandi protagonisti del jazz moderno. Tutti e tre hanno prodotto quintalate di musica MERAVIGLIOSA, che è entrata nella storia. Anzi, la storia questi l'hanno fatta con il loro talento e le loro mani. E l'hanno fatta anche grazie al lavoro che hanno fatto per poter essere all'altezza di suonare quello che avevano in mente.
E la stragrande maggioranza dei grandi capolavori della storia del jazz sono cose che richiedono studio e tecnica a mazzi, oltre che talento.
Ma quelli che "suonano col cuore" sono solo Miles e Chet... Scusate, ma mi sembra una visione parziale e molto lontana dalla realtà.