Lo faro' Salvatore, una piccola quantita' iniziale la dovro' far circolare gratis per le persone (musicisti e moderatori dei Forum) che potranno cosi' darmi dei pareri sia positivi che negativi nell'ottica di correggere eventualmente il "tiro" dal momento che non è una scienza "precisa" quella dei bocchini ma contiene molti lati "oscuri".
Ti chiedo di essere tu a rifarti vivo al momento giusto e ricordarmi la cosa.
Stamani ho terminato il prototipo "base" senza il kit "appesantitore variabile" del modello tazza a "C" sempre con foro grande, penna corta e strambata e rim con culmine "particolare", è una bomba, i risultati dei due modelli fin qui' fatti sono esaltanti. Grande suonabilita' anche con un filo d'aria, potenza devastante se spinti (dal registro medio al basso fanno paura) e una ricchezza di armonici davvero notevole, intonazione e flessibilita' al pari del resto. Unico "neo" come avevo gia' notato nell'altro modello "doppia tazza" approcciarli in maniera "giusta" (un po' come i Monette insomma. Una considerazione (non solo mia ma anche di Nesi e forse di altri...) molto spesso ci si concentra sul diametro interno tazza pensando che una sia troppo grande o troppo piccola. Entro un range ovviamente ragionevole, questo parametro è ininfluente in buona percentuale, la cosa puo' essere aggirata e risolta in altro modo (che favorisce anche l'agilita' del bocchino) e cioe' spostando il culmine del rim inun punto particolare del raggio totale. Bye