Eh, è un argomento secondo me molto più complicato di quanto sembri.
Indubbiamente a certi livelli l'aspetto fisico delle donne conta. Inutile negare che Diana Krall, che comunque è bravissima, sfrutta ampiamente il fatto di essere anche bella, basta vedere le copertine dei suoi dischi.
Però è anche vero che nel jazz non succede quello che si vede in altri generi, e cioè che la bellezza compensa il poco talento... Non mi vengono in mente esempi di cantanti o musiciste jazz donne che fanno strada solo perché sono belle, per fortuna è un genere in cui è difficile bluffare... E comunque, per quello che è il panorama italiano, non mi pare che ci sia tutta questa attenzione per l'aspetto fisico nel jazz, né che questo porti a discriminare il talento vero, mi sembra che quelle brave vengano comunque fuori.
Peraltro mi vengono subito in mente due esempi in cui l'aspetto fisico ha avuto un ruolo importante anche in ambito maschile. Uno è il buon Chris Botti, che pure sfrutta molto coscientemente il fatto di essere un belloccio con lo sguardo languido. L'altro è Chet Baker, che pur essendo un grandissimo ad un certo punto ha avuto grande beneficio dal fatto di essere di bell'aspetto, diventando un fenomeno commerciale ben al di là dei confini dell'ambito jazzistico di allora.
Quindi non ne farei un problema di maschilismo. E' semplicemente che l'aspetto fisico, piaccia o no, aiuta in tutti i campi, e particolarmente laddove, bene o male, si è nell'ambito dello spettacolo, e soprattutto quando si comincia a bazzicare la discografia importante e la televisione, ma nel jazz non mi pare che questo comporti un vero problema, anche perché, purtroppo, quei livelli lì li assaggia di rado.
Il vero maschilismo a mio parere è ancora più sottile, è quello che porta, di fatto, le donne ad essere realmente discriminate sul piano professionale in quanto tali, a prescindere dall'aspetto. Questo pure accade in ogni ambito, ma a mio parere è cosa ben più grave e ben più frequente.