Io di mestiere faccio l'importatore/rivenditore (di cose molto lontane dalle trombe, ma funziona alla stessa maniera), quindi so bene come funzionano queste cose, e condivido pienamente le osservazioni di roscoe.
Ho già detto in altre discussioni che, nel momento in cui i rivenditori sono in concorrenza, è normale che ci siano discrepanze di prezzo, dovute alla diversa organizzazione ed al diverso modo di lavorare. Marco lavora in maniera diametralmente opposta a Thomann. Nessuno ha il diritto di sindacare sulle politiche di prezzo dell'uno o degli altri, dato che nessuno ti obbliga a comprare dall'uno o dall'altro, o anche solo a comprare una Carolbrass. Se uno decide di comprarsi una cacchio di Carolbrass, lo può fare dall'uno o dall'altro rivenditore, e dovrà scegliere a ragion veduta.
Però bisogna anche dire che tutto questo casino nasce dalla cattiva gestione della questione dell'esclusività, sulla quale c'è stata e continua ad esserci poca chiarezza. Non è da escludere che qualcuno abbia comprato da Marco ritenendolo l'unica opzione, e che questo malcontento venga fuori da questo equivoco.
Che la responsabilità di questo sia di un errore di Marco, di un malinteso tra lui e Carolbrass, di una furbata di Carolbrass o di una furbata di Thomann questo poco importa, il punto è che è da questo nodo che sono partite tutte le polemiche, anche per quanto riguarda la discussione precedentemente chiusa. Do per scontata naturalmente la buona fede di Marco, che se si è ritenuto esclusivista avrà avuto i suoi buoni motivi.
Su questo punto mi pare che sia Hoxon Gakki che si comporta in maniera poco cristallina. Nella mail postata da Gioachino nell'altro post definiscono Marco "official dealer", che di per sé non chiarisce niente, ma per quello che è il tenore della mail fanno sorgere il dubbio che esista una sorta di territorialità, tanto che parlano di Thomann come possibile rivenditore per la Germania. Ma in perfetto stile cinese non chiariscono né in un senso, né nell'altro.
Dicono inoltre che Thomann avrebbe ricevuto uno stock di 18 strumenti definiti "demo instruments for (Thomann) to test". Il che è un'altra frase equivoca, perché mi viene il dubbio che fosse un primo stock di strumenti non ex-demo, ma "dimostrativi" per testare il mercato. Trovo infatti assai poco credibile che Thomann venda per nuovi strumenti ex-demo. La stessa Hoxon Gakki, sempre nella stessa email, "ipotizza" che il motivo dei prezzi bassi sia la volontà di introdurre il marchio in un mercato nuovo, e non la condizione degli strumenti.
Quanto al fatto che fosse solo uno stock iniziale ex-demo, risulta poco credibile anche da quello che viene fuori facendo una ricerca Carolbrass sul sito Thomann:
"Da sapere su Carol Brass:
Al momento disponiamo di 47 prodotti thomann di marca Carol Brass - di questi 23 sono disponibili in magazzino.
Al momento ci sono 14 prodotti della Carol Brass come Topseller da Thomann, ed anche nelle categorie Filicorni a Pistoni, Corni Sib , Trombino Piccolo, Trombe Do e Corni Mib.
Gli acquirenti della marca Carol Brass sono nella media molto soddisfatti con il loro prodotti! Nelle recensioni dei nostri clienti la marca Carol Brass si trova con una media di 5 cinque stelle tra le prime 10 percentuali delle thomann migliori marche.
Anche sui prodotti della Carol Brass vi diamo la nostra garanzia di 30 giorni-soddisfatti o rimborsati, 3 anni di garanzia ed altri servizi utilissimi come personale specializzato, Servizio sul luogo se possibile, Finanziamenti e tanto altro."
Il tutto nella sezione italiana del sito ed in lingua italiana.
Lo stock iniziale di 18 pezzi è bello che smaltito, questi si stanno approvvigionando alla grande, con un totale di 47 modelli diversi di strumenti di vario genere, di cui ben 14 sono stati venduti in maniera apprezzabile.