Grande talento ( musicale)

[xadhoom]

mah...
la solita dualità arte-tecnica .... consiglio a tutti di leggersi  " Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta "
che con la motocicletta ha poco a che fare e il tema è proprio il dualismo (tipico della società occidentale)
fra scienza (ragione, tecnica) e arte ...

che a mio parere non deve esistere

avete ragione entrambi, ma purtroppo spesso ci si trova da un lato della barricata ... chi non è portato/interessato
alle questioni tecniche o semplicemente preferisce l'aspetto artistico mette l'accento sul "cuore" ,
chi ha "basi" tecniche (non musicali, di carattere!) e magari è meno "artista dentro" pigia sul come è fatto e perchè .

io, nel mio piccolo, vedo questo scontro con il mio insegnante...

lui è il classico "ma che te ne fotte del bocchino e della tromba tu hai da suonà" (e da come suona potrebbe aver ragione),
io sono il classico tennico che preferisce saper tutto di come e perchè una cosa funziona e spesso
mi ritrovo a saperlo... senza ottenere lo scopo finale (nella musica, suonare, ma anche in meccanica so tutto e so
metter le mani ovunque nella mia moto... ma sono un mediocre viaggiatore / motociclista)

spesso mi trovo a dirmi machissenefrega del bocchino e della tromba... basta cazzate devo studiare per farla suonare e fine
spesso ricado nel loop...

come immagino che si sia chi ( prendo ad esempio il mio maestro ) che già bravissimo di suo ma potrebbe ottenere di
più se applicasse un filo di tecnica ( non tecnica delle dita o altro... intesa tecnica e conoscenza del perchè lo strumento funziona )

pertanto, secondo me, tutti dovrebbero sforzarsi ad abbracciare entrambe le cose ... per ottenere il miglior risultato

leggete quel libro di cui sopra... i concetti che qui ho voluto buttare giù sono raccontati molto più chiaramente (ed estensivamente)
e penso ne valga la pena....

jm4c

[eugeniovi]

e quel ragazzino lo dimostra a pieno.....

Dico la mia: il ragazzino non lo paragonerei ad un musicista. Non basta ripetere  qualche pezzo per esserlo. A quell'età , anche se qualche dote bisogna pur averla, ti mettono a studiare a memoria per poi farti esibire come 'fenomeno'. Personalmente i ragazzini prodigio a me danno un po' di disagio, non so se mi spiego ma mi sembra di trovarmi di fronte a qualcosa di 'innaturale' che ha richiamo non per le qualità ma per la componente 'spettacolo' che hanno.  Musicista ( ammesso che abbia le doti )diventi col tempo e, in particolar modo nel Jazz, con il poter esprimere in musica cio' che hai dentro.  I grandi poi insegnano che questa strada è percorribile in vari modi....dal pianismo di Monk a quello di Evans, dal sax di Rollins a quello di Coltrane che esplorava una scala in modo ossessivo per tirarne fuori ogni possibili sonorità. Ciao a tutti

[eugeniovi]

mah...
la solita dualità arte-tecnica .... consiglio a tutti di leggersi  " Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta "
jm4c

Libro degli anni 70 che ha avuto successo, con gli ingredienti 'giusti'  per affascinare....la moto...il viaggio....la riflessione.....la liberta'. Ma se nel bel mezzo del deserto devi cambiare la candela e non sai farlo aspetti e speri?     Ciao

[xadhoom]

Libro degli anni 70 che ha avuto successo, con gli ingredienti 'giusti'  per affascinare....la moto...il viaggio....la riflessione.....la liberta'. Ma se nel bel mezzo del deserto devi cambiare la candela e non sai farlo aspetti e speri?     Ciao

beh la moto e il viaggio sono le scuse per la riflessione che mira proprio (ed è il succo del libro) ad abbattere la dualità, la separazione fra arte e tecnica arrivando a farti capire che si è possibile saper cambiare una candela senza rinunciare al romanticismo del viaggio ( e viceversa ... )

concetto applicabile ovunque imho

[anrapa]

Bravo Eugenio (e anche Xad!), volevo scriverlo io che quel ragazzino del musicista ha poco ma temevo di incappare nell'ira dei talebani del cuore. Ci sono un miliardo e mezzo di Cinesi che a 6 anni suonano Mozart con il pianoforte e la cosa non fa notizia. Arriva un bimbetto con un papà più furbo che amorevole ed ecco le prime pagine dei giornali.
Ho visto i video dei bimbetti allievi di Paolo Trettel e non mi pare che ci sia molta differenza, se non per il fatto che loro iniziano molto più tardi e non possono sfruttare l'effetto "gnaro".
Andiamo a prendere magari Natalie Dungey, quella è un vero fenomeno e, NON A CASO, la teoria e la "scienza" dello strumento la conosce alla grande. E va in giro in tutto il mondo ad incantare gli ascoltatori perché può permettersi il lusso di imparare ad interpretare i brani avendo una competenza tecnica di altissimo livello.
Non confondiamo Allevi con Uto Ughi!!!!!

[eugeniovi]

.........................senza rinunciare al romanticismo del viaggio ( e viceversa ... )

concetto applicabile ovunque imho

Scusatemi, ma andro' volontariamente OT. Per me l'unico mezzo ( a parte i piedi o la bici dove hai la consapevolezza del 'viaggiare') che unisce romanticismo alla tecnica  è la barca a vela. In una navigazione di un certo impegno devi avere conoscenze in svariati campi: meterologia, fisica, meccanica, artigianale etcc... per cavartela in ogni imprevisto, senza nulla togliere alla bellezza del viaggio.  Leggo molto volentieri i libri con quete 'avventure' anche se i più belli sono già stati scritti. Cose tipo fuoristrada nella giungla oppure moto o camion nel deserto le trovo proprio assurde e fuori luogo. Opinione prettamente personale ma ci tenevo a comunicarvela. Ciao a tutti

[pino.trpt]

Grande Tony.....hai risposto esattamente nell'unico modo in cui potevi.
Sono d'accordo con te, Dante non era ignorante....ma dubito che conoscesse la composizione chimica dell'inchiostro che usava per scrivere.....
Ma a pensarci bene forse ha sbagliato, perché se si fosse preoccupato di come era fatto l'inchiostro ed il pennino che usava, studiando la cosa, avrebbe potuto capire come scrivere meglio e magari più velocemente.

[anrapa]

Dante non conosceva, forse, la composizione dell'inchiostro come anche la fisica delle particelle o il principio di esclusione di Pauli ma di sicuro conosceva l'italiano colto ed il volgare. Conosceva la metrica, aveva una cognizione di cosa sia una rima, sapeva significare più cose con una frase sola. Insomma era, anche, un notevolissimo poeta.
Al trombettista non è richiesto sapere la fisica delle particelle e tutto il resto ma, se vuole essere un grande musicista, AIUTA MOLTISSIMO sapere come funziona una tromba. cosa studiare tutti i giorni per essere a posto tecnicamente, come risultare intonato in un gruppo di musicisti. Altrimenti premerà con il bocchino fino a far uscire il sangue dalle labbra, cosa che gli impedirà di esprimersi con il suo strumento.

Non mischiare mele con pere...

Se hai in odio la competenza teorica basta continuare ad ignorarla: hai dimostrato abbondantemente che sai essere un musicista senza conoscere (o facendo finta di non conoscere) alcuni concetti che riguardano la fisica della tromba.

Solo, per piacere, non insegnare ai tuoi allievi che è meglio essere ignoranti: nei loro cervelli c'è abbondante spazio per la teoria e per tutto il resto che li porterà ad essere musicisti.
Altrimenti poi non andare a lamentarti come fanno in tanti se il resto del mondo tratta i musicisti da ignoranti.

[pino.trpt]

Tony....non inneschiamo un'altra discussione fine a se stessa. Io non credo e non insegno ai miei allievi che è meglio esser ignoranti, ho semplicemente espresso la mia opinione affermando che per quanto utile possano esser alcune cose, non son prioritarie al raggiungimento degli obiettivi. Un esperto di strumenti non è necessariamente un gran o buon musicista.....un buon musicista può essere senza problemi un ignorante sulla costruzione di uno strumento,anzi il più delle volte è così.

[toro]

"impara tutto sulla musica e sul tuo strumento,poi suona come vuoi"
Charlie Parker

[anrapa]

Detto da uno che studia con Bosso le tue parole mi appaiono parecchio strane. Fabrizio prima ha imparato a suonare la tromba, poi è diventato un musicista.

[pino.trpt]

Tony, se ti fa piacere possiamo andar aventi all'infinito....
Per quanto mi riguarda si diventa musicisti durante la fase di apprendimento dello strumentoi e non successivamente come se fossero dei compartimenti a tenuta stagna.
Io con Fabrizio studio il repertorio e non capisco il nesso.
Infine: io insisto nel dire che non è necessario conoscere e sezionare uno strumento come farebbe un chirurgo con un ammalato per imparare a suonarlo, non ho mai detto che bisogna sacrificare la tecnica a vantaggio della musica , ma optare per la musica rispetto alle nozioni (utili per conoscenza ma non indispensabili) fisiche e costruttive di un determinato strumento.

P.S. Preferirei che non tirassi sempre fuori nomi di persone esterne e non presenti nelle nostre discussioni.

[anrapa]

Non pensavo fosse una cosa di cui vergognarsi, io ne farei un vanto.
In ogni caso sei il campione mondiale di "tiro del sasso nascondendo la mano". Prima apri un topic con un evidentissimo intento polemico e poi ti lamenti se ti rispondo per le rime.

"Secondo voi questo "piccolo grande" personaggio conosce le misure del canneggio del suo strumento, i materiali con cui è costruito o le caratteristiche del suo bocchino.....io ne dubito."

Non potevi porre la questione in modo diverso, vero?

[adrtrumpet]

Tony, se ti fa piacere possiamo andar aventi all'infinito....
Per quanto mi riguarda si diventa musicisti durante la fase di apprendimento dello strumentoi e non successivamente come se fossero dei compartimenti a tenuta stagna.
Io con Fabrizio studio il repertorio e non capisco il nesso.
Infine: io insisto nel dire che non è necessario conoscere e sezionare uno strumento come farebbe un chirurgo con un ammalato per imparare a suonarlo, non ho mai detto che bisogna sacrificare la tecnica a vantaggio della musica , ma optare per la musica rispetto alle nozioni (utili per conoscenza ma non indispensabili) fisiche e costruttive di un determinato strumento.

P.S. Preferirei che non tirassi sempre fuori nomi di persone esterne e non presenti nelle nostre discussioni.

Pino, senza nessun intento polemico, non credo proprio che Valentino Rossi sarebbe diventato quello che è se non avesse avuto alcuna cognizione di come funziona una motocicletta e di cosa bisogna fare per migliorarla...questo per dire che dietro ad ogni campione c'è sempre una preparazione frutto di un lavoro maniacale sviluppatosi per anni....anche Winton se è arrivato a scegliere come strumento una Monette una ragione deve pur esserci....altrimenti continuava ad usare la Bach tanto lui è un grande lo stesso....

[pino.trpt]

Tony io non me ne vergogno per niente, ma ritengo di non tirar in ballo persone non presenti e per mia abitudine non riferisco pubblicamente (se non autorizzato) le cose che discuto con queste persone fuori dal forum.

E comunque avete ragione, bisogna essere "tuttologi", bisogna trattare la materia dal punto di vista tecnico, scientifico, fisico e se possibile anche altro.
Provare ad esprimere un opinione (personale, forse non condivisa) è veramente complicato, penso convenga accodarsi e ......e quindi è come dite.