Secondo me questa discussione ha poco, veramente poco senso, ho la vaga impressione che si confondano la perizia e la competenza dell'operatore, con quella che è la definizione di artigiano.
La definizione di artigiano è semplicemente legata al "Chi esercita un'attività lavorativa a livello familiare o con un numero limitato di operai" ... in altre parole, laddove entrano in gioco economie di scala,
produzioni di grossi volumi con molti operai, non si parla di artigianato, ma di produzione industriale. Punto... ovvio che spesso si é portati a confondere il concetto di "fatto a mano" con quello di "artigianale", per il semplice motivo che, nel comun sentire, si collega il concetto di industriale con "fatto a macchina" in contrapposizione con artigianale="fatto a mano". Purtroppo nella produzione di strumenti musicali, non sempre questa differenza è evidente... in sostanza una cosa non è artigianale perché fatta o meno a mano, ma perché avulsa dalle economie di scala e prodotta in quantità ridotte da un team ridotto di persone...
Questo è quanto...
Quindi in modo assai brutale: Kanstul ha 50 dipendenti (ignoro quanti ne abbia in realtà)? allora non è un artigiano... ne ha 5? allora lo è.... il discorso poi di identificare come artigiano SOLO chi si fa tutto in casa, è di una semplificazione madornale... per fare un esempio banale, un sarto non tesse il suo tessuto, ma lo assembla... possiamo dire che non sia un artigiano per questo motivo? non mi pare...
Per questo non posso condividere l'ultima parte del post di Tony dove in sostanza pare che se non fai tutto in casa non sei artigiano... Sarà vero che Harrelson non produce lui quello che assembla (in realtà non lo so...), ma nella normale definizione di artigiano, lui è un artigiano, così come lo è il signor Eclipse, il signor G&P, il signor Spada, Inderbinen etc. etc.etc.... d'altra parte pure Monette e Taylor non producono tutto in casa (le meccaniche, i vari ponticelli etc.), ma nessuno si sognerebbe di dire che non sono artigiani...
Poi, per carità, possono esistere bravi artigiani e pessimi artigiani, così come possono esserci ottimi prodotti industriali e pessimi prodotti industriali, ma questo è palese e tautologico.
La distinzione che più può calzare al limite è quella tra artigiano e maestro artigiano, una differenza che ben conoscevano nel medioevo (dove guardacaso tutto era prodotto da artigiani), dove i maestri artigiani avevano ruoli di rilievo nelle corporazioni, e che, va detto, ha ancora un forte significato nei paesi francofoni (il titolo di maître non si da a casaccio, ma ha un'enorme importanza).
I.