Però dovrai pur farmi capire, un giorno, maledetto satanasso, come può essere più facile con la Monette piegare verso l'alto una nota che di fatto la Monette vanta come più intonata e quindi meno crescente rispetto alle trombe normali.... -mi sto incartando da solo.....- rispetto alla Martin.
Beh, diciamo che ogni nota ha la sua intonazione "intrinseca", il punto in cui risuona al meglio. Nelle Monette questi punti coincidono praticamente sempre con frequenze... intonate! Nella Martin accade il contrario.
Il bisticcio, secondo me, nasce dal fatto di ritenere una tromba intonata non "stonabile": la P3 è una tromba che "slotta" ben poco, puoi mettere le note dove ti pare, più crescenti, più calanti... fortunatamente il timbro si fa in genere meno nasale di quanto accada con altre trombe, cosa che è in un certo senso un vantaggio ("se voglio tirare un po' su la nota per fare il figo mi piacerebbe che il suono non perdesse in qualità"), per altri versi è uno svantaggio (non hai un chiaro riferimento di quando se fuori, basandoti sulla qualità del suono).
Ci sono trombe che "slottano" molto di più e sulle quali è quindi più difficile uscire dal punto di risonanza ideale, ad esempio le Connstellation o, se rimaniamo su trombe moderne, le Stomvi Forte o le 2335 Yamaha.
Insomma, una tromba intonatissima può esser suonata appositamente stonata e, nel caso della P3, questo è particolarmente facile. Ecco perché il trombettista deve essere molto più padrone del mezzo per suonarla ed ecco perché molti non la gradiscono, in primis gli "spremiacutisti".
Le nuove 30th Anniversary, fortunatamente per gli acquirenti, slottano molto di più, sono quindi più facili da suonare rimanendo intonati anche quando si è stanchi, anche se è più difficile stonare a piacimento.