Author Topic: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...  (Read 12670 times)

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Offline winton

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #45 on: January 02, 2009, 09:08:19 PM »
Sapete, alcuni brani di allevi li sò fare io che ho fatto 3 anni di piano da vero vagabondo (non studiavo mai... mi fà vergogna ma in questo caso vale la pena dirlo)!


Va be dai.. io non esagererei..

Offline genuzzu

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #46 on: January 02, 2009, 09:57:30 PM »
Prima ho esagerato, io esagero sempre, ma per rendere meglio l' idea! non prendetemi alla lettera...
Parlando di composizioni ho creato un brano (disperso nelle profondità del pc di cui non mi ricordo il nome, un 6/8) che forse divento famoso! (Naturalmente non posso dire che il mio brano sia una bellezza perchè vi mentirei, ma se vi dico che io non ho mai studiato teoria musicale? E che lo ho fatto da solo?)

Offline winton

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #47 on: January 02, 2009, 11:15:54 PM »
Premessa non ce l'ho con te e non tengo nemmeno la parte di Allevi. Ma c'è una via di mezzo da.
Chiunque puo' scrivere un brano.
Bisogna anche essere bravi con la composizione a trasmettere qualcosa. La musica purtroppo è troppo effimera secondo me per cercare di descrivere cosa trasmette esattamente. Puo' trasmettere di tutto ma le sensazioni sono uguali da persona a persona.
Discorso diverso quello in cui si imbatte il direttore.... La direzione di un movimento un qualcosa... Qual' è la linea sottile tra interpretazione personale (senza uscire dal seminato) e un interpretazione rigorosa in base quello che ha scritto il compositore??
Esempio stupido.. stesso brano due interpretazioni diverse. Chi ha ragione?
http://it.youtube.com/watch?v=K_1XSVs9crc
http://it.youtube.com/watch?v=E0ABhMLMSgY&feature=related

Comunque sono andato completamente fuori tema..


Si puo' anche scrivere anche senza aver mai studiato seriamente l' italiano..
Potrei scrivere..
Se l'avrei saputo prima che anche tu fossi venuto  a cena avrei uscito piu' roba dal frigorifero..
Tu capisci comunque anche se in un italiano corretto suona tipo

Se avessi saputo prima che anche tu saresti venuto a cena, avrei tirato fuori piu' cibo dal frigorifero.

La stessa cosa è la composizione.. ci sono delle regole ben precise da rispettare.
Ora nulla da toglie alla tua composizione.... ma hai scelto una tonalita'? Un modo? Hai risolto giustamente? Sei stato attento alle 5 parallele nascoste?
Nella tua "ignoranza" (leggi il termine come non a conoscenza) hai scritto un qualcosa senza conoscere le regole. Ok ci sta.
Quello che mi preoccupa è chi le regole le conosce, ma compone Ad Minchiam .. e dice magari che la sua composizione "E' Modale"

don tonino

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #48 on: January 03, 2009, 12:08:45 AM »
MON! vedo che il tema incomincia a portare alcuni a improbabilissimi voli pindarici sicuri di cavalcare l'opinione certamente più diffusa sull'argomento.
la mia tesi vi sembrerà impopolare, ho studiato attentamente il fenomeno durante la pausa natalizia e onestamente non capisco tutto questo clamore. premetto: non sono un fan di giovanni allevi né conosco così bene la sua musica al punto da essermene fatto un'opinione.
conosco invece bene, per via del mio mestiere, l'ufficio stampa di allevi, parole e dintorni (uno dei più importanti in italia), e la persona che ha saputo "inventare" l'artista e mantenere l'attenzione dei media su di esso.
questa è gente che sa fare molto bene il proprio lavoro e sanno come raggiungere gli obiettivi.
i fatti sono che allevi suona una musica ottimamente confezionata e di facile consumo e che raggiunge un vasto pubblico e vende migliaia di copie. ed è probabilmente vero, come dice lui, che le iscrizioni ai corsi di piano al conservatorio sono aumentate anche grazie alla diffusione della sua musica, sulla quale, mi ripeto nuovamente, non mi esprimo perché non la conosco a sufficienza e a essere sinceri nemmeno mi interessa capire come chiamarla se jazz o classica. è, infatti, un fenomeno non nuovo e ha poco senso scervellarsi per capire se sia jazz o non jazz, se sia classica o non classica. meglio concentrarsi sui fatti quando si esaminano questi fenomeni prodotti da azioni di promozione-marketing-booking così splendidamente concertate. altrimenti stiamo ancora a chiederci cosa suoni ludovico einaudi (ho il sospetto che abbia scopiazzato qualche composizione di genuzzu;-) torniamo con i piedi per terra, dai...), viene presentato ai festival jazz come uno dei più eminenti pianisti di musica contemporanea e si esibisce sul palco con mercan dede (che personalmente adoro) suonatore di ney (flauto turco sacro ai dervisci rotanti) con il look punk e continuamente impegnato a smanettare al turntable (e, ripeto, questo mercan dede fa una musica grandiosa). meglio stare sui fatti, dicevo.
innanzitutto, secondo me uto ughi si è fatto un autogol.
regola di diplomazia e di tattica militare: il primo che alza la voce ha perso. il primo che parla male dell'altro ha perso.
il risultato è infatti che in seguito all'esternazione di ughi è aumentata l'attenzione intorno ad allevi che ha rafforzato la propria posizione in termini di esposizione mediatica, e la prossima settimana, quando rientrerò in ufficio potrò anche confermarvi che ciò ha sicuramente fatto aumentare le vendite dei suoi album.
l'album "joy" ha ottenuto il disco d'oro per aver venduto più di 50.000 copie; i suoi brani sono scelti per jingle di spot pubblicitari di importanti case automobilistiche e della stessa presidenza del consiglio; realizza l’inno delle marche su commissione della sua regione e ha un'intensissima attività concertistica sia in italia che all'estero.
alla maggior parte della gente allevi piace e continua ad avere ampio successo, ottenuto per merito suo o del suo ufficio stampa o dello Spirito Santo, e continua ad allargare il bacino di pubblico, anche grazie ai riflettori "gratuitamente" puntatigli contro dall'esternazione del maestro uto ughi.
se allevi piace così tanto e se riesce a stare sulla bocca di tutti così a lungo (essì col mestiere che faccio che ne ho viste di giovani meteore brillare per appena 6 mesi/1 anno e poi morire, artisticamente...) qualcosa di concreto deve esserci nella sua musica. chi se ne importa poi se questo quid si chiami jazz o classica? tanto le etichette come sappiamo non hanno senso neanche per i festival...
e allora la carta stampata ignorare il fenomeno e così la repubblica evidenzia come allevi sia "tenero come il silenzioso schroeder di charlie brown, con i lunghi riccioli che gli ballano davanti agli occhiali e assecondano i movimenti del pianista che cerca di rubare allo strumento i suoni migliori"; franchini (decano della critica jazz in italia), sul corsera riconosce che allevi è un "musicista classico" seppure "capace di accettare tutti i suoni del nostro modo di vivere" mentre fayenz  (altra illustre penna del jazz) su il giornale si lascia andare a lodi sperticate.
si capisce che gli organizzatori di palinsesti non se la sentono di trascurare una possibile fonte di guadagno: di qui il sempre più frequente inserimento di allevi in contesti jazzistici o classici che probabilmente non gli sono del tutto propri perché la sua musica raggiunge un ampio pubblico dalle più disparate istanze musicali (meglio così per chi organizza i concerti...).
è sicuramente vero che nel mondo del jazz (che conosco molto più della classica) vi sono musicisti sicuramente ben più attrezzati di allevi e che aspettano magari da anni di essere giustamente valorizzati. c'è anche da dire però che non è certamente allevi il motivo per cui fanno fatica a emergere.
in conclusione, e mi scuso per la lunghezza del post, vorrei che passasse il mio invito alla pacatezza e alla moderazione.
se un musicista sta riscuotendo un successo tale un motivo ci sarà e quasi certamente c'è anche un valore nella sua musica. cerchiamo di sforzarci di trovare quello che di buono c'è in quella musica e perché riesce a parlare a così tante persone trasmettendo un sentire comune. troppo facile dire: "se uno vende così tanto è perché fa musica commerciale destinata a un pubblico incolto". io non ci sto, non ci credo e mi rifiuto di pensare ai consumatori di cultura come contenitori vuoti da riempire.
scusate di nuovo la lunghezza del mio post e grazie per la pazienza.
don tonino

Offline anrapa

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #49 on: January 03, 2009, 12:32:46 AM »
innanzitutto, secondo me uto ughi si è fatto un autogol.
regola di diplomazia e di tattica militare: il primo che alza la voce ha perso. il primo che parla male dell'altro ha perso.
il risultato è infatti che in seguito all'esternazione di ughi è aumentata l'attenzione intorno ad allevi che ha rafforzato la propria posizione in termini di esposizione mediatica, e la prossima settimana, quando rientrerò in ufficio potrò anche confermarvi che ciò ha sicuramente fatto aumentare le vendite dei suoi album.

Uto Ughi non ha fatto alcun autogol perchè non aveva assolutamente l'obiettivo di diminuire le vendite dei dischi di Allevi. Uto Ughi voleva solo accrescere la consapevolezza dei tanti che si fanno abbindolare. Se questo significa che molti altri conosceranno Allevi e che quindi compreranno i suoi dischi poco importa. L'importante è che almeno una una persona oggi abbia imparato a cogliere la differenza fra arte, maestrìa e sudore e il solito effetto Novella 2000.

Non si può insegnare a tutti cos'è la cultura "alta" (e forse non è neanche giusto farlo...) ma se nessuno alza la voce e si lamenta per certi scempi il mondo non può che peggiorare. E' come quando tutti sanno che il prete ruba le offerte della chiesa e nessuno dice niente perchè non si vuol passare per il "guastafeste" di turno (o l'anti clericale...).


Detto questo è innegabile che quello che diffonde Allevi possa essere piacevole, basta solo non spacciarlo per qualcosa che non è...
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don tonino

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #50 on: January 03, 2009, 09:28:47 AM »
Uto Ughi non ha fatto alcun autogol perchè non aveva assolutamente l'obiettivo di diminuire le vendite dei dischi di Allevi.

MON! questo era molto chiaro anche a me mentre scrivevo il post. l'accresciuto numero di dischi venduti è il metro della popolarità amico caro pertanto è sicuramente uno degli effetti immediati, ovvero di breve periodo, dell'esternazione del maestro ughi.
l'autogol è ancora più evidente se è vero questo effetto di breve periodo (e ve ne darò conferma la prossima settimana) e stando la tua premessa che il compito del maestro ughi stava "nell'accrescere la consapevolezza dei tanti che si fanno abbindolare". infatti, poiché allevi pare che non sia altro un fenomeno da novella 2000 (io fossi in te avrei citato gioia o se vogliamo stare su un terreno più colto donna moderna) ancora più gente comprando i suoi dischi incuriosita dalla querelle si farà abbindolare dalla presunta nullità della sua musica. anche in questo senso l'autogol mi pare evidente, o no?

come ho già detto più volte nel mio post, il problema secondo me non sta nell'etichetta, come ancora continua a essere evidenziato nel tuo post (ormai è una tendenza di questo mercato, partita molti anni fa e con precedenti forse più "eclatanti" di allevi... perché nessuno si erge a detrattore di einaudi?) ma nel cercare di analizzare un fenomeno con maggiore pacatezza cercando, se c'è, di isolare quella nullità nella musica di allevi e di trovare una ragione, che non sia solo legata al marketing e alla promozione (se uno non sa suonare e soprattutto non ha nulla da dire non c'è agenzia che tenga), del successo di questo musicista.
concludo dicendo che il mondo peggiora anche quando quella che dovrebbe essere l'analisi di un fenomeno e anche un momento di critica dello stesso degenera in un esercizio di macelleria compiuto ignorando, molto probabilmente, l'argomento di cui si sta parlando e "rischiando" di "farla franca" nascondendosi dietro l'opinione prevalente in quel momento, che so benissimo essere civile e soprattutto educata. ovviamente mi riferisco in particolare a uno degli ultimi post sull'argomento sul quale già winton si è soffermato.

eviterò di tornare ancora sull'argomento perché non ho veramente più nulla da dire e non conosco sufficientemente la musica di allevi per poter continuare a parlarne con cognizione.
non sono un fan di allevi e nemmeno mi interessa la sua musica tuttavia oggi farò un salto a comprare tutti i suoi dischi per capire, anche musicalmente, cosa sta succedendo.
ci sono cascato anche io;-)
se avrò capito qualcosa e soprattutto avrò qualcosa da dire che possa essere interessante ma specialmente se la discussione non sarà stata chiusa per quando avrò capito qualcosa tornerò a scrivere di allevi.

vi saluto tutti con affetto
don tonino
« Last Edit: January 03, 2009, 09:46:16 AM by don tonino »

Offline anrapa

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #51 on: January 03, 2009, 09:49:23 AM »
Stiamo girando attorno al problema mettendo sul tavolo questioni che non esistono.

1) Allevi non è una nullità, io non sono bravo quanto lui come strumentista, compositore o direttore, non mi permetto di giudicarlo da questo punto di vista.
2) Il fenomeno Allevi è semplicemente qualcosa di esagerato e venduto con una etichetta non appropriata. Il suo profilo tutt'altro che basso accresce questa sensazione.
3) Lui è classico e meritevole in questo campo tanto quanto la piazza di Pizza Hut è napoletana. Non basta dire qualcosa di se perchè questa sia vera. E non è napoletana neanche la pizza che tutti i miei amici piemontesi mi portano a mangiare. Se solo fossero stati a Napoli capirebbero. Se solo si conoscesse la vera musica classica non sentirebbero certi commenti entusiastici.
4) Serve la persone come Uto Ughi perchè se nessuno parla fra 10 anni Allevi diventerà un fulgido esempio della musica classica italiana. Pazienza se queste uscite fanno vendere qualche disco in più, almeno c'è la possibilità che i critici (che sappiamo essere per la maggior parte delle persone che non essendo capaci parlano... e lo fanno spesso senza cognizione di causa) cambino idea una volta ogni tanto.

Facciamo finta per un attimo che ci sia qualcuno qui dentro che sostiene a gran voce che non bisogna usare la pompa del terzo pistone (esempio fatto casualmente, si intende...) per ragioni che solo lui può comprendere, come reagirebbe la comunità del forum? E se non ci fosse nessuno in grado di controbattere? E se quel qualcuno ci fosse ma non avesse voglia di parlare che succederebbe?

E' una questione morale, io voto per gli Uto Ughi ma al contempo auguro ad Allevi di vendere quanti più dischi possibili a persone consce del genere di musica che produce veramente (cosa affatto non delittuosa...)
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don tonino

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #52 on: January 03, 2009, 11:00:50 AM »
Stiamo girando attorno al problema mettendo sul tavolo questioni che non esistono.

MON! ma me lo potevi dire prima??? avrei sicuramente passato le mie ferie a fare qualcosa di meglio piuttosto che documentarmi sul fenomeno allevi;-))

Quote
1) Allevi non è una nullità, io non sono bravo quanto lui come strumentista, compositore o direttore, non mi permetto di giudicarlo da questo punto di vista.

MON! siamo d'accordo e diciamo la stessa cosa.

Quote
2) Il fenomeno Allevi è semplicemente qualcosa di esagerato e venduto con una etichetta non appropriata. Il suo profilo tutt'altro che basso accresce questa sensazione.

MON! siamo d'accordo e diciamo la stessa cosa.

Quote
3) Lui è classico e meritevole in questo campo tanto quanto la piazza di Pizza Hut è napoletana. Non basta dire qualcosa di se perchè questa sia vera. E non è napoletana neanche la pizza che tutti i miei amici piemontesi mi portano a mangiare. Se solo fossero stati a Napoli capirebbero. Se solo si conoscesse la vera musica classica non sentirebbero certi commenti entusiastici.

MON siamo d'accordo. anzi, aggiungo una cosa che forse ti è sfuggita, anche leggendo il mio post originario. qualche anno fa si dibatteva, facendo molto meno casino, se allevi fosse jazz o no, ancor prima di porsi il problema sulla classica. quando mi laureai ebbi l'onore di avere come correlatore uno dei più importanti critici musicali e musicologi di jazz. questa persona è ancora uno dei suoi principali detrattori e gli argomenti forti della sua critica stavano proprio nella classificazione per etichette, proprio come fai tu. sembra essere una caratteristica comune alle persone a me più care (il mio correlatore al quale sono ancora oggi molto affezionato, il mio caro amico anrapa, ecc.). sei in buona compagnia, non temere.
quello che cerco di dire è che le mie "vacue" o "inesistenti questioni" (sic!) cercano invece di superare queste barriere e magari riportare la nostra critica su una visione d'insieme del fenomeno che tenga conto anche delle peculiarità della sua musica e delle ragioni per cui è in grado di raggiungere un così vasto pubblico (e non è solo per il marketing, sarebbe troppo facile...). sarà una deformazione professionale la mia, ma ormai mi trovo ad avere a che fare con artisti che non fanno né jazz né classica né nu o vattelappesca e che hanno un successo clamoroso apparentemente inspiegabile. cito il caso di remo anzovino, avvocato penalista di pordenone, al suo terzo disco con quest'ultimo dal titolo tabù, che senza un filo di promozione (e te lo posso garantire perché conosco benissimo chi ha prodotto l'album e il suo uff. stampa) è rimasto per 3 settimane nelle classifiche di jazz di iTunes per gli album più scaricati (prima di diana krall e kind of blue per darti un'idea) e per 10 gg. terzo nelle classifiche italiane di tutti i generi (non solo di jazz). ecco, io sono molto più interessato a ricercare in una musica questo qualcosa che la rende apprezzabile per così tante persone. cosa devo dirti amico mio, le etichette non mi interessano più di tanto... ah dimenticavo, ha già venduto più di 5000 copie senza uno straccio di promozione.
se poi vogliamo restare sulle etichette benissimo, sono più che felice di farlo, ho esempi e case studies di cui parlare che riguardano non solo il mercato italiano e potremmo imbastire discussioni lunghissime... peccato però che alla fine dei fatti avremmo solo un'idea di come e dove collocarli e avremmo perso l'opportunità di indagare la nullità comune a molti, forse alla maggior parte di questi fenomeni.

Quote
4) Serve la persone come Uto Ughi perchè se nessuno parla fra 10 anni Allevi diventerà un fulgido esempio della musica classica italiana.

MON! non è proprio così il mercato, quanto vorrei che le cose stessero come dici tu amico mio.

Quote
almeno c'è la possibilità che i critici (che sappiamo essere per la maggior parte delle persone che non essendo capaci parlano... e lo fanno spesso senza cognizione di causa) cambino idea una volta ogni tanto.

MON! oddio... ce ne sono di molto capaci che a volte dicono delle castronerie. forse mi sembra più corrispondente alla realtà.

Quote
Facciamo finta per un attimo che ci sia qualcuno qui dentro che sostiene a gran voce che non bisogna usare la pompa del terzo pistone (esempio fatto casualmente, si intende...) per ragioni che solo lui può comprendere, come reagirebbe la comunità del forum? E se non ci fosse nessuno in grado di controbattere? E se quel qualcuno ci fosse ma non avesse voglia di parlare che succederebbe?

MON! verrebbe ricoperto di merda, mi pare evidente... lo stesso rischio che sto correndo ora;-))

Quote
E' una questione morale,

MON! u maronn' mi', non esageriamo, addirittura siamo passati dalle "questioni inesistenti" alle questioni morali...

Quote
io voto per gli Uto Ughi ma al contempo auguro ad Allevi di vendere quanti più dischi possibili a persone consce del genere di musica che produce veramente (cosa affatto non delittuosa...)

MON! io invece mi auguro che la gente compri un disco perché è interessata a scoprirne i contenuti musicali e se ne sbatta alla grande delle etichette e dei generi. non sai quanta bella musica ci perdiamo e quindi opportunità di crescita per colpa delle etichette.

ti saluto con una pacchetta sul culetto.
don tonino

Offline anrapa

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #53 on: January 03, 2009, 12:24:10 PM »
La discussione si fa interessante...
iTunes: il mio gruppo di musica ambient/jazz/electronic/minchieccazz è stato a lungo IN PRIMA posizione sia nel suo genere (ma qual è il suo genere???) che nella classifica generale di iTunes Italia. Nessuna etichetta ci ha mai sponsorizzato, nessun "spingitore di cavalieri" (per citare Vulvia) ci ha mai dato una mano. Eppure abbiamo venduto ben più di 5000 dischi (virtuali o fisici) tramite iTunes, CD Baby, Garage Band, Astranova e mille altri canali. La nostra musica è stata utilizzata in diversi film, documentari e prossimamente anche in videogiochi. Nel campo (ristrettissimo) siamo parecchio conosciuti ed abbiamo vinto diversi concorsi... potrei continuare così a lungo... eppure sia i Wimshurst's Machine che Remo Anzovino sono sconosciuti alla stragrande maggioranza del popolo italiano. La differenza è, SECONDO ME, il grado di spingitori di cavalieri che supportano i musicisti.
Il problema è che se non pubblicizzi la cioccolata Lindt nessuno sa quant'è buona. Può essere la più buona del mondo, anche a livello oggettivo (cosa improbabile quando si parla di gusti...), ma se non c'è qualcuno che spinge adeguatamente è inutile sperare di ottenere qualcosa ai livelli di Allevi.
Ci sono migliaia di pianisti più bravi di lui nel mondo e buona parte probabilmente sa comporre e dirigere meglio. Solo lui ha raggiunto la fama dopo Clayderman suonando "pseudo-generi" a metà fra il classico ed il moderno. Non è una posizione meritata, è una posizione acquisita per una serie di circostanze (per lui molto fortunate). Insomma non c'è una correlazione fra bravura e notorietà. I più grandi onori vengono tributati ai personaggi del momento più che alle persone meritevoli.
Il numero di dischi venduti non dimostra quindi il valore di un artista ma solo che il pubblico ha scelto Tizio fra quelli propinati. E se il livello dei propinati è basso non si può che far risaltare il meno peggio...
Se la gente avesse veramente la possibilità di scegliere e non fosse bombardata ogni secondo dalla Tim, dalla Fiat, da Povia, da Lucignolo et similia allora le classifiche di vendita dei dischi sarebbero molto differenti.

Anche i Wimshurst's Machine sarebbero il fenomeno del momento se ci fosse un Don Tonino (  :D   ) a spingerci... vogliamo scommettere?
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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #54 on: January 03, 2009, 01:21:32 PM »
La discussione si fa interessante...
iTunes: il mio gruppo di musica ambient/jazz/electronic/minchieccazz è stato a lungo IN PRIMA posizione sia nel suo genere (ma qual è il suo genere???) che nella classifica generale di iTunes Italia. Nessuna etichetta ci ha mai sponsorizzato, nessun "spingitore di cavalieri" (per citare Vulvia) ci ha mai dato una mano. Eppure abbiamo venduto ben più di 5000 dischi (virtuali o fisici) tramite iTunes, CD Baby, Garage Band, Astranova e mille altri canali.

MON! per essere più precisi, perché se mi legge anzovino mi ammazza, devo dire che remo ha avuto i successi di classifica digitale di cui parlavo PRIMA (quasi un mese prima) che il disco venisse distribuito fisicamente nei negozi indipendenti e a catena. dopo soli 2 mesi dall'uscita, la cosiddetta street date, il disco aveva già venduto più di 5000 copie e SOLO in italia. e ripeto senza un granché di promozione.
non lo dico per distinguere anzovino dalla vostra realtà ma solo per amor di precisione perché avevo omesso un dettaglio importante e che di certo fa la differenza quando si sciorinano numeri e risultati.

Quote
La differenza è, SECONDO ME, il grado di spingitori di cavalieri che supportano i musicisti.

MON! e ripeto, siamo d'accordo, sono io che dico che allevi è supportato da uno dei più importanti uffici stampa in italia, degli autentici geni nel loro mestiere, gente dinamicissima e molto ma molto professionale. è un privilegio che non hanno tutti, per questo "anche le formiche si incazzano..." (formiche non per l'autorevolezza musicale ma per il minor livello di esposizione mediatica).
c'è anche da considerare l'attività concertistica che proviene dal booking artistico.
non so quanti concerti voi abbiate all'anno, ma hai idea di quanto e dove suoni anzovino?
anche l'esposizione live è un aspetto fondamentale e che viene prima della vendita dei dischi.

Quote
Il problema è che se non pubblicizzi la cioccolata Lindt nessuno sa quant'è buona. Può essere la più buona del mondo, anche a livello oggettivo (cosa improbabile quando si parla di gusti...), ma se non c'è qualcuno che spinge adeguatamente è inutile sperare di ottenere qualcosa ai livelli di Allevi.

MON! è tautologicamente lapalissiano.


Quote
Il numero di dischi venduti non dimostra quindi il valore di un artista ma solo che il pubblico ha scelto Tizio fra quelli propinati.

MON! quel "quindi" messo lì è un po' maliziosetto perché nel contesto pare abbia la funzione  di ribadire un concetto che io NON ho mai espresso e sarebbe per giunta contrario all'etica del mestiere che faccio e cioè che il numero dei dischi venduti è un metro di valore artistico.
mi autocito. in un mio precedente intervento dicevo infatti: l'accresciuto numero di dischi venduti è il metro della popolarità. e cioè che la gente lo ha preferito alle numerosissime altre offerte che il mercato propone.
quindi stiamo dicendo la stessa cosa.

Quote
Anche i Wimshurst's Machine sarebbero il fenomeno del momento se ci fosse un Don Tonino (  :D   ) a spingerci... vogliamo scommettere?

MON! sei molto caro amico mio, se bastassi io non staremmo a scriverci sul forum a quest'ora ma a contare i soldi;-)
ci sono tante altre variabili che determinano il successo di un artista e andrebbe non ultimo considerato dove risiede il valore aggiunto di una musica, se esiste, capace di renderla così popolare.

don tonino


Offline anrapa

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #55 on: January 03, 2009, 01:25:36 PM »
Ammetto che il quindi era maliziosetto... :D
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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #56 on: January 04, 2009, 10:06:28 PM »
Dopo le polemiche suscitate dall’ intervista di Uto Ughi alla Stampa e la lettera di risposta di Allevi al Corriere, ci vediamo con Giovanni a Roma, a Piazza San Pietro. Il Maestro sta cercando di farsi ricevere dal Papa per informarlo che è assolutamente sicuro che, oltre al suo tassista, anche Dio pensa che la sua musica sia originale ed innovativa, come si può leggere anche nel suo nuovo libro “In viaggio con la strega”.

AF-Come stai Giovanni, tutto bene?
GA-Bene, grazie…
AF-Come hai passato il Natale?Le critiche del Maestro Ughi ti hanno amareggiato?
GA-Ma chi se ne frega di quel vecchio trombone, gli rode perché non avrà mai un conto in banca come il mio…
AF-Ma è vero che conservi ancora il suo autografo?
GA-Figurati, l’unico autografo che conservo è quello che mi sono fatto fare da me stesso, un grande artista, anzi un vero Genio…
AF-Beh, comunque il concerto al Senato è stato un ottimo spot per il tuo cd “Evolution”…
GA-Come no, le vendite stanno andando benissimo, la casa discografica è molto contenta…Abbiamo tantissime richieste soprattutto da Studi Medici, Dentisti, Barbieri, Parrucchieri, Coiffeur, Centri Estetici, Saune e Bagni Turchi…La svolta potrebbero essere i Supermercati,vedremo…
AF-Beh, effettivamente fai una musica che induce molto al relax...
GA-Pensa che mi scrivono tantissime persone che per rilassarsi non si mettono nemmeno più davanti alla televisione a fare zapping, gli bastano i primi 2 brani di “Joy” e si abbioccano…
AF-Molta stampa ti definisce il nuovo Mozart, ma in più di una intervista hai dichiarato che non riesci a sentire Mozart…
GA-E’ vero, la sua musica mi offende...Troppe note, troppi strumenti: a me piace una scrittura musicale più semplice, che arrivi subito alla gente, senza orpelli inutili…
AF-Chi è allora il tuo modello in questo senso?
GA-Beh,adesso posso confessarlo...Fin da ragazzino il mio modello è sempre stato Richard Clayderman…
AF-Clayderman? Ma chi, il pianista francese, quello di “ Lady D”, la sigla del Tg L’Una? Era il 1980…
GA-Bravo! Io ero ragazzino e mi faceva sognare…Hai presente quel video in cui suona il suo grande successo “Ballata per Adeline” su un pianoforte mobile e va verso l’ Arco di Trionfo a Parigi? Quella è una metafora bellissima, perché ci dice che con una Musica che è il Nulla va verso il Trionfo…Questa è la vera Evoluzione! Altro che Mozart!
( guarda qui: http://it.youtube.com/watch?v=vlyC4O4GeqI )
AF-Quindi è a questo che tendi?
GA-Assolutamente sì… Sto già lavorando ad un nuovo pezzo, sarà il jingle per lo spot dei Baci Perugina a San Valentino; voglio superare il Maestro Clyderman e ce la farò...
AF-Bene, auguri allora…Lavori sempre, non ti fermi mai, fra le altre cose è uscito anche il tuo secondo libro “In viaggio con la strega”
GA-Ah, sì…Il titolo è riferito a mia madre che non mi molla mai in tour …Come sai per contratto devo vestirmi come un ragazzino, felpette, pantaloni a vita bassa, scarpe da ginnastica e devo tingermi i capelli…Oh, ma io c’ho quarant’anni ormai! Che palle!
AF-Tua madre ti controlla?
GA-Certo, lei mi controlla che non sgarro, ‘sta strega marchigiana, mi tiene a bacchetta…
AF-Sono gli inconvenienti del successo…
GA-Sì, ma un giorno o l’altro mollo tutto, mi faccio una plastica e divento come Clayderman…
AF-Cioè biondo e occhi azzurri?
GA-Ma certo. tanto qui non batto chiodo con le ragazze…Mi vedono come un enorme peluche riccioluto tanto dolce e tanto tenero e addio sesso…Figurati, adesso uscirà anche il Pupazzo Giovannino che cambia il colore degli occhiali, firma autografi e dice sempre "Sono emozionato, sono emozionato!"...Oh, io a quarant’anni voglio trombare! Ah scusa,adesso devo andare, ecco il Monsignore…Monsignore!Monsignore!
Monsignore-Ah Branduardi, che piacere...Il Santo Padre è un po’ occupato ma faremo il possibile...A sua Santità piace tanto “La fiera dell’ Est”: ma non ha portato il violino,benedetto figliolo?

Va beh, noi intanto andiamo…

by L' Allegro Franchino
 
 
 
Ho trovato su facebook questa intervista, non riesco a capire come si possano scrivere certe cose...

Offline anrapa

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #57 on: January 05, 2009, 08:10:17 AM »
Ma è ovvio che si tratta di una presa in giro!
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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #58 on: January 05, 2009, 03:33:38 PM »
Quello che infastidisce me non è certo la musica di Allevi: se questa musica piace (e piace molto), tanto meglio per lui e per le persone che lo ascoltano. Ognuno è libero di ascoltare la musica che preferisce, e non sta scritto da nessuna parte che una musica sia 'migliore' di altra per diritto divino. E' vero però che sono il tempo e la storia a fare giustizia... 'Ai posteri l'ardua sentenza!'.

Quello che mi infastidisce è quando le cose non sono chiamate con il loro nome, ed in questo genere di malizia il mondo del marketing musicale è particolarmente abile... Ha ragione Don Tonino ad esaltare la bravura e la professionalità dell'ufficio stampa di Allevi, hanno certamente fatto un eccellente lavoro. Ma ha anche ragione Tony nel deplorare il fatto che siano gli uffici stampa a decretare il successo di un musicista, più che la sua effettiva bravura... Per non parlare della frustrazione che devono provare quei musicisti che hanno studiato una vita per raggiungere l'eccellenza nel mondo della classica, per poi vedere un onesto mestierante come Allevi guadagnare palate di soldi e diventare un fenomeno mediatico proponendosi come pari loro... Non è una presa in giro? Ecco, è questa mancanza di onestà intellettuale che mi irrita! Una mancanza di onestà intellettuale che è premiata dal modo in cui funziona l'industria discografica. Una mancanza di onestà intellettuale che traspare da ogni singola parola di Giovanni Allevi. Si limitasse a suonare, ed a fare il suo mestiere, chiamando la sua musica per quello che è (e cioè musica pop), non avrei nulla da ridire.

Ed ha sempre ragione Tony, quando lamenta il fatto che tutto questo è figlio della mancanza di cultura musicale nel pubblico! Tony ha parlato di libertà di parola: beh, a mio parere il problema nasce quando la libertà di parola non è accompagnata da un'adeguata istruzione, che dia alle persone gli strumenti per conoscere e giudicare la realtà non sulla base delle impressioni del momento, ma sulla base dell'effettiva conoscenza del proprio retroterra culturale, del proprio passato, della propria storia. Il video citato da Tony è esemplare, perchè mostra quanto alcune composizioni di Allevi non siano altro che banalizzazioni di brani del repertorio classico... Eppure ci vengono proposte come grandi novità, e chi non dispone della conoscenza del repertorio classico si beve questa minchiata colossale! E la critica musicale asseconda tutto ciò... Non ci sarebbe nulla di male nel riproporre il repertorio classico rivisitato in chiave pop, basterebbe farlo in maniera trasparente, senza darsi certe arie... Dando a Cesare quello che è di Cesare, e non di Giovanni...

Bene ha fatto Uto Ughi a spiattellare la verità senza cerimonie, soprattutto in questo paese che si balocca con la tradizione, l'identità nazionale e la sua storia artistica e culturale, salvo poi espungere pressochè totalmente l'arte, la musica e la cultura in generale dal corso di studi, sempre più orientato ad essere mera produzione di esecutori di compiti in ambito lavorativo! Dovrebbe essere la cultura a guidare l'economia, non il contrario! E' sbagliato che la cultura sia concepita come prerogativa di pochi (se poi quei pochi non sono neanche quelli che prendono le decisioni... stiamo freschi!), come un lusso di cui si può anche fare a meno! E' per questo che bisogna rifiutare la logica secondo cui se una cosa vende, allora va bene, perchè questo significa fare tabula rasa di secoli e secoli di storia, di lavoro, di produzione artistica ed intellettuale, di progresso! Non sono semplici etichette, sono categorie elaborate nel corso di una storia plurisecolare.

Last but not least: per quello che ho ascoltato, trovo la musica di Allevi davvero noiosa, monotona e banale, la trovo giusto giusto sopportabile per la durata di uno spot pubblicitario, cosa per la quale in effetti è perfetta...
Taylor X-Lite - AR Resonance MC 40/8 Monette B6S1 Prana 17/84 B4LS S1 Prana 21/81
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don tonino

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Re: E' uscito il libro di Giovanni Allevi...
« Reply #59 on: January 06, 2009, 10:26:19 PM »
Quello che infastidisce me non è certo la musica di Allevi: se questa musica piace (e piace molto), tanto meglio per lui e per le persone che lo ascoltano. Ognuno è libero di ascoltare la musica che preferisce, e non sta scritto da nessuna parte che una musica sia 'migliore' di altra per diritto divino. E' vero però che sono il tempo e la storia a fare giustizia... 'Ai posteri l'ardua sentenza!'.


MON! norman caro, parliamo la stessa lingua e dopo aver ascoltato qualche suo disco siamo anche d'accordo sulla critica. il mio intervento, ormai dovrebbe essere chiaro, non era una difesa di allevi, che certamente ha sponsor ben più importanti ed efficaci e sono l'ultima persona di cui ha bisogno, ma un invito a superare queste etichette che sono tanto limitanti nei giudizi quanto nelle analisi, come ho avuto l'impressione da alcuni interventi che mi hanno preceduto. nonostante i fatti quotidiani mi smentiscano sempre non mi stanco di credere nell'intelligenza di chi mi sta intorno e di tenere in considerazione le opinioni espresse da chicchessia, purché siano, appunto, intelligenti e scevre dal pregiudizio. questo solo chiedevo, una maggiore pacatezza nella nostra critica, che poi come vedi ci porta alle stesse conclusioni senza bisogno di scomodare analisi sociologiche sul livello culturale di chi ascolta un certo tipo di musica. che poi l'italia soffra di una mancanza di cultura musicale è un fatto ben noto, emanazione naturale di uno scadimento della cultura tout court e dell'Educazione nelle ultime generazioni. è sempre molto rischioso individuare la presenza o l'assenza di cultura musicale. un breve aneddoto molto fresco di memoria. in viaggio di nozze a zanzibar conobbi un avvocato di roma in vacanza sull'isola, ex dirigente della cirio, che oggi fra le tante attività tiene anche una cattedra importante alla sapienza di roma. una persona di grande cultura e carisma, quasi imbarazzante direi. fra le tante attività si occupa anche di musica classica e cura la direzione artistica di un teatro di tokyo (pare una cazzata ma ho verificato la veridicità incrociando un po' di informazioni) pare che la sua casa di milano sia frequentata dai migliori musicisti e goda di ottima reputazione nell'ambiente. per farla breve, eravamo a cena sulla spiaggia, io al mio tavolo lui al suo. ci eravamo conosciuti al mattino e sapeva che mi piace la world music e in particolare la musica araba.
c'era un gruppo che suonava musica taarab. molto intimistica però, a differenza del canone gioioso che la caratterizza comunemente. non vi dico le assurdità che gli ho sentito dire.
pareva un bambino che va per la prima volta allo zoo... ops... bioparco. non è il caso di dilungarmi ma non ho mai sentito nella mia vita qualcuno inanellare così tante e grosse castronerie parlando di musica. per darvi un'idea ho dovuto trascurare 20 minuti mia moglie  per spiegargli chi fosse oum kalthoum che qualcosa a che fare ha con la musica di quel paese. e questo signore, oggettivamente, aveva una cultura musicale... non posso negarlo.
ma ovviamente ignorava che la musica taarab nasce originariamente come musica introversa e in particolare a zanzibar è stata declinata con lo swahili e viene suonata molto spesso alle cerimonie di matrimonio, per questo nell'immaginario è una musica festosa. tuttavia quell'uomo ne ignorava le origini e non seppe cogliere che quei musicisti per quanto stessero facendo una marchetta per i turisti occidentali si sforzavano di farci ascoltare le vere radici di questa musica. pertanto avevo di fronte un uomo di grande cultura e spessore che dava dell'ignorante al capogruppo della band e non si rendeva conto che in quella situazione il vero ignorante, e cioè nella fattispecie individuo dotato di scarsa cultura musicale, era proprio lui. ed era comunque uno che mi parlava delle sue frequentazioni di lunga data del culture music club di stone town, l'orchestra più importante di taarab in zanzibar e forse una delle più importanti nel mondo; ma aveva sempre ignorato che quei signori suonassero taarab. in questo caso l'ignoranza musicale del genere lo ha portato negli anni a uno scarso approfondimento di questa musica... a causa forse anche di una scarsa curiosità... e stiamo parlando di un mammasantissima molto preparato a livello musicale.  pertanto non sempre succede che l'ignoranza favorisce l'affermazione di un fenomeno musicale. nel caso citato se dipendesse solod a quel signore quei simpatici suonatori di taarab farebbero meglio a trovarsi un altro lavoro... così come non sempre è vero che l'attività di un ufficio stampa riesca da sola a favorire l'affermazione di un fenomeno musicale. così come non sempre imbrigliare un prodotto artistico in un'etichetta è la scelta migliore per un discografico. jovanotti ha dovuto "quasi" rinunciare a farsi chiamare così per darsi una parvenza di serietà (che ancora non ha a mio modestissimo parere...) e una parvenza di accettabilità alla sua musica.
sinceramente, e concludo, vedo molto più figlio della mancanza di cultura musicale del pubblico un fenomeno come le boy band tipo tokyo hotel. oddio, gli emo, che orrore!!!
molto più di giovanni allevi.

don tonino

ps: mi ero ripromesso di scrivere qualcosa dopo aver acquistato e ascoltato tutti i dischi di allevi, se avessi avuto qualcosa da dire. come vedi amico norman, non ho detto niente... a parte le mie pippe sul taarab e i pericoli nel dire qui c'è cultura lì no. ti saluto con grande affetto e stima, è sempre molto bello avere la possibilità di leggere i tuoi interventi. il nuovo + che ti ritrovi è mio;-)
« Last Edit: January 07, 2009, 11:37:26 AM by don tonino »