Ultimamente ho il vezzo di provare a suonare dei pezzi in pianissimo, in stile soft e con molta aria soffiata, un po’ mollemente, con poca energia. Per capirci, stile Chet Baker in “Estate” e in “My funny Valentine”.
Mi diverto e, cosa non meno importante, li posso suonare in casa senza sordina e senza esasperare familiari e vicini. Anzi, cosa incredibile, ho ricevuto delle approvazioni.
Sono dei pezzi con note basse, sotto il pentagramma o nella sua parte inferiore. Però ogni tanto c’è una nota più alta, isolata e improvvisa, con un salto di quarta o anche di sesta, e mi capita che, suonando in questa maniera, questa nota non esca del tutto, rimane muta. Con avvilimento mio e di chi mi ascolta.
Per ottenerla devo mettere energia e abbandonare improvvisamente il pianissimo. Allora la nota esce, ma è una nota slegata dal contesto soft, e non è un bel sentire. Chi mi ascolta ha un improvviso sussulto.