Secondo me invece il metodo di studio non dovrebbe essere diverso tra dilettante ed aspirante professionista. La tromba si suona sempre nello stesso modo, l'obiettivo è lo stesso, non c'è alcuna ragione per cui un dilettante non dovrebbe aspirare a raggiungere la perfezione, nel suo piccolo. Quello che cambia è il tempo, auspicabilmente un aspirante professionista dovrebbe studiare molto di più, e quindi progredire più velocemente. Il dilettante ovviamente farà di meno, ma quello che fa deve aspirare a farlo con la stessa qualità di un professionista. Questa è una di quelle cose che tutti gli insegnanti come si deve dicono, che l'approccio degli studenti deve essere sempre lo stesso, dal punto di vista qualitativo. È la quantità di studio che poi fa la differenza.