l'idea che mi sono fatta è che questo (leggere la musica o no?) sia un dilemma che non avrà mai fine. il mio maestro sostiene l'ineluttabilità dello studio "ortodosso", ovvero che i migliori trombettisti abbiano tutti studi classici alle spalle. e che questo valga pure per chi fa free jazz. lo ascolto, me ne convinco, e lo seguo (il primo maestro non deve essere una specie di mentore?). poi parlo con gli amici musicisti e loro mi sorridono dicendo che paco de lucia non legge una nota. a parte il fatto che paco de lucia suona la chitarra, una cosa è certa: lui è un genio, io no. c'è anche da dire che gli uomini in questo sono più coraggiosi: trasgrediscono le regole, superano i limiti. e probabilmente alla lunga questo fa la differenza tra chi alla fine esegue decentemente una partitura e chi invece diventa un musicista. tornando al topic: ragazzi, io ci spero che nel giro di un anno le note arrivino tutte! una ad una, lavorandoci tanto, superando la noia degli esercizi sempre uguali che poi li senti in testa pure quando vai a dormire, pensando che niente è impossibile se possiedi gli strumenti per affrontarlo.
Fai benissimo a seguire il tuo maestro (ed anche il buon senso). Come ho detto anche Pavarotti non sapeva leggere la musica, ma per la miseria, era Pavarotti... Nella musica, come nella vita, non esistono dogmi: ognuno deve trovare la propria strada. Però esiste anche l'esperienza, e l'esperienza nello studio della tromba dice che ci sono cose che funzionano bene o male sempre, e cose che invece vanno considerate eccezioni.
Per quanto riguarda la tromba nello specifico, purtroppo, oltre alla presunta differenza tra studio amatoriale e professionale (alla quale non credo, come ho detto), ci sono anche quelli che sostengono che lo studio sia diverso tra jazz e classica. Beh, anche questa differenza a mio parere non esiste, se parliamo di tecnica, e comunque sicuramente non per chi sta iniziando. Ed ancora una volta lo dico essendoci passato per la strada "sbagliata", avendo toccato con mano i limiti di questa idea ed anche le conseguenze, ossia aver dovuto in pratica ricominciare da zero per fare tutto quel lavoro che mi ero illuso non servisse per me che non avevo intenzione di suonare classica. La tromba si suona in UNA maniera. I meccanismi sono esattamente gli stessi per tutti i generi, cambia solo lo stile. Una volta che uno impara a suonare per davvero, passare da un genere all'altro non è un problema. Se proprio vogliamo trovare un'eccezione, un jazzista probabilmente non avrà mai bisogno di studiare il doppio staccato, ma probabilmente è l'unica vera differenza. Per il resto è tutto un lavoro di studio sulla produzione del suono con le note lunghe, la flessibilità, lo studio della respirazione e della postura, i flow studies, l'articolazione (nelle sue numerose varianti)... Lo stesso identico lavoro per tutti, la stessa identica base per tutti, le fondamenta su cui poi ognuno costruirà la sua casetta. Poi vabbé, se uno si accontenta della tenda canadese, liberissimo! ;-)