Eccomi ancora, oggi un musicista/trombettista a me molto caro e che conosco benissimo tanto musicalmente quanto personalmente. Ho avuto modo di sentire il suo suono nel salotto di casa mia e, vi assicuro, è davvero uno spettacolo...
LUCA AQUINOQui in ITF sono comparse molte interviste di Luca, grazie alla passione e competenza di Zosimo, per cui rinvio a quelle per un approfondimento sul pensiero musicale e tecnico-trombettistico.
Inizio subito con l'affermare, senza tema di smentita e per fugare i dubbi sul fatto che abbia un background jazzistico canonico e di tutto rispetto, che Luca è in grado di suonare jazz
mainstream con incredibili maestria e purezza, come dimostra una pillola blues contenuta nel suo primo album (in realtà è presente solo nella versione digitale, in quella “fisica” la traccia è assente):
https://www.youtube.com/watch?v=-1v7MZKpEREBeneventano, classe 1974, è fondamentalmente autodidatta, anche se ha avuto modo di affinare i mezzi alle Clinics di Siena (con acquisizione di interessanti dritte tecniche da parte di
Marco Tamburini) e Nuoro (con fondamentali indirizzi musicali ad opera di
Paolo Fresu).
Equipaggiamento:
Trumpet: Hub Van Laar Custum (creata d'intesa con Hub partendo da una base Martin Committee) - Hub Van Laar Oiram II – ed ora
Hub Van Laar B5 SilverFlugel:
Hub Van Laar OiramMouthpiece: Bach 7C Corp. - Flugel: Bach 3C
Ciò che colpisce in Luca è soprattutto il suono, vellutato e “soffiato”.
La cosa incredibile, che ho potuto appurare di persona, è che qualsiasi equipaggiamento utilizzi, il SUO suono esce sempre quasi identico, con ciò a dimostrazione del fatto che il suono, al 90%, non è questione di boccagli (“becchi”, come li chiama lui) o trombe, ma di ciò che sta all'origine.
Qui in un brano dall'ultimo album (
aQustico), nel quale ritorna un po' alle origini per far risplendere il suono della tromba senza “filtri” elettronici:
https://www.youtube.com/watch?v=JuAIDLiH7gML'inizio di carriera, a mio modo di vedere, è sfolgorante...
Questo album lo comprai a scatola chiusa, appena lo vidi negli scaffali di un negozio di Roma.
Al primo ascolto mi stese... incantevoli i brani ed il suono di tromba e flicorno, oltre che l'impatto sonoro del gruppo.
https://www.youtube.com/watch?v=sD5pBaa3fCwA “
Sopra le nuvole” hanno fatto seguito album più Rock,
o più “nordici”, dove il nostro Beneventano incontra i mondi di
Hassell,
Arve Henriksen o
Molvaer (su imbeccata di
Paolo Fresu, che gli apre mondi e modi sonori alternativi al mainstream jazz)...
Di seguito un po' di video estratti da questi lavori:
https://www.youtube.com/watch?v=E9V2THGDjOghttps://www.youtube.com/watch?v=Lrd__Fk9VJMhttps://www.youtube.com/watch?v=TYo__Dq1R4AL'enorme successo in Francia di
Chiaro, unitamente ad una dritta dell'amico/maestro
Fresu, consente a Luca di entrare a far parte del combo di
Manu Katchè, con il quale gira in lungo ed i largo l'Europa da ormai un anno e mezzo a questa parte (in uscita un album
ACT live registrato in Francia).
Qui un estratto di un assolo, che dimostra l'alta maestria raggiunta nel corso degli anni (dovuta anche all'ascolto di
Ambrose Akinmusire, il cui assiduo studio lo ha indotto ad approfondire ulteriormente la pratica della tromba, che negli ultimi tempi ha soppiantato decisamente il flicorno, inizialmente quasi “primo” strumento di Luca):
https://www.youtube.com/watch?v=j5llfDwx0cAMentre era in “giro” per il mondo con Manu, entra in studio e firma un capolavoro...
aQustico.
https://www.youtube.com/watch?v=XpkjHa2KsB4Spassosissimo il video di presentazione (il che denota come Luca sia molto attento anche all'aspetto di
marketing e di divulgazione multimediale dei propri lavori):
https://www.youtube.com/watch?v=47VqiOJeZOcQui una ripresa live del concerto di presentazione dell'album (settembre 2013):
https://www.youtube.com/watch?v=-I8pF4erxyQDi seguito una ripresa/intervista da un recente live al Panic Jazz di Marostica:
Molto interessante anche l'omaggio a Chet Baker di Joe Barbieri (Chet Lives!), dove Luca sforna assoli di pregevole fattura e certamente filologicamente perfetti (a dimostrazione del solido backgraound jazzistico).
Di prossima uscita un ritorno al Rock (Rock 4.0 allegato al numero di Musica Jazz di Luglio) oltre che un sentito omaggio ai Doors (lui è un rockettaro convinto), prossimo lavoro che registrerà a Parigi nell'autunno del 2014.
Che dire, il percorso di Luca è davvero interessante ed il
file rouge della sua carriera musicale è sempre da identificare nel suono, personalissimo e propriamente “suo”, anche laddove filtrato elettronicamente.
La cura maniacale nel ricercare un “
suono scuro, ma non troppo grosso, pieno ma non gommoso, aperto e non intubato, ecc. ecc.” è incredibile, specialmente quando (e non è raro...) va alla ricerca di strumenti alternativi (girandola di trombe Hub o di bocchini, oggi sempre Bach) alla ricerca del
perfect sound.
Da elogiare anche l'Aquino compositore, interessante e mai scontato.
Buon ascolto, quindi.
Al prossimo jazz-trumpet-hero!