Io invece penso che abbia ragione, fatti i dovuti distinguo: il motivo vero per il quale in orchestra o in conservatorio ti portano a suonare bocchini con la TAZZA larga e profonda è che cercando di portarti ad avere un suono il più grosso possibile. Tralasciando il discorso di intonazione e risonanza della Bach e delle trombe similari che sarebbe fin troppo facile cavalcare il vero problema è che il suono è funzione più del foro e della penna che non della tazza.
Per dare un'idea un B6 (un 7C Bach? un 5C?) Prana ha un suono immensamente più grosso ed aperto di un Bach 1X 22/24!!!
Mentre i bocchini dal foro e dalla penna larga sono di difficile gestione per quanto riguarda l'aria quelli con la tazza larga sono più stressanti per la muscolatura delle labbra.
Negli anni mi sono convinto (beh, così mi hanno detto dei grandissimi della tromba) che è più facile imparare a gestire meglio l'aria delle labbra: se nel primo caso un'insufficiente flusso può rendere il suono "moscio" nel secondo delle labbra troppo chiuse strozzano il suono e TUTTO diventa più difficile.
Io sono passato dal suonare come prima tromba con un B1-1 Monette negli anni che furono e con risultati quasi drammatici a fare 6 o 7 Charlier (con le giuste pause) uno dopo l'altro con un suonone che prima semplicemente mi sognavo, pur usando un B6.
Quindi ben vengano i bocchini "piccoli" per me, le labbra reggono molto meglio di una volta ed il risultato sonoro è molto migliore.
Lascio ovviamente fuori dalla discussione i bocchini idioti, gli Schilke N.6 o 5, i Bach sopra il 10 e mezzo (e anche su quello ho mille e più riserve...), tutta ferraglia che andava bene mille anni fa quando non c'era il frigorifero, quando il gabinetto ce l'aveva il signorotto locale o, ai giorni nostri, per quegli specialisti che fanno a gara con la porta di casa mia a chi cigola meglio.
Anche fra i grandi acutisti quei diametri sono considerati assolutamente irragionevoli!