Ciao Mario!
Il "ding" è solo indice che la campana è libera di vibrare e non della qualità costruttiva (semmai della qualità del materiale). Ci sono strumenti concepiti per essere più pesanti e "trattenuti" (con piastroni, con braccetti saldati in punti particolari etc etc). Questi strumenti non vibrano come una Bach ma suonano quasi sempre "più forte" e, secondo i gusti, a volte anche meglio.
Alla fin fine è sempre una questione di gusti, a me le trombe troppo "chiare" e "cristalline" danno in testa ma non per questo sono peggiori.
Ciao!
Tony
Certo Tony il "ding" sulla campana (sul bordo della campana) tenendo la tromba appesa dall'alto della curva principale, serve per determinare la qualità della lega usata per la costruzione dello strumento. Un buon materiale risuonerà (vibrerà) bene mentre se sono state usate lamiere più economiche, sicuramente non avrà una buona vibrazione nè risonanza. In linea di massima è importante la lega della lamiera usata per la costruzione della campana (le percentuali dei componenti di ottone, rame ed altro, quasi sempre segreti) e la tecnica di costruzione della campana. Le migliori campane sono quelle a pezzo unico e battute a mano come quelle di Inderbinen per esempio.
Una volta gli strumenti erano tutti fatto a mano, non per niente gli operai della Couesnon erano centinaia, se non migliaia, mentre ora si fa tutto con le macchine fresatrici a controllo numerico nessi e connessi.
Un prodotto artigianale di oggi, fatto da mani esperte (ma gli esperti dove sono?) si avvicinerà sicuramente ai prodotti che oggi chiamiamo "vintage". Il mio "nuovo" Couesnon modello Monopole (marchiato "n" sulla macchina) nr. di serie 42903, probabilmente del 1954, revisionato da "Alziati" a Milano, che mi ha dato Enrico Rava, non risuona tanto con il test del ding sulla campana, ma il suono che esce suonandolo è molto caldo, intimo, direi unico.
So che ne ha uno simile anche Tom Harrell e in Italia Paolo Fresu e naturalmente anche Enrico Rava. Anzi Enrico ne aveva due. Uno di questi adesso lo adopera un piccolo trombettista del confine nord orientale italiano trapiantato nelle nebbie padane. Guarda caso lo collauderò in concerto proprio a casa mia, a Trieste, al Knulp il 15 maggio prossimo in duo con il contrabbassista triestino Costanzo Tortorelli.
Saluti
Mario
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