ciao jazzisti e jazzofili, cosa ne pensate del jazz modale? è cosi facile come sembra? cioè su un pezzo andare su e giù sulla stessa scala? Lo si può suonare senza conoscere il sistema tonale e i linguaggi precedenti?
MON! questo è il mio breve pensiero:
fra le strutture più difficili su cui improvvisare e dire qualcosa di significativo sono proprio quelle modali. che per suonare modale sia necessario conoscere i modi e quindi applicarli su e giù per la tastiera è una gran cazzata. è necessario ma non è sufficiente. il jazz si basa su un vocabolario e le scale modali sono solo delle "parole" di questo vocabolario. la cosa più difficile è imparare la consecutio e la coniugazione per esprimere delle frasi sensate. questa è la mia modestissima opinione basata certo sull'esperienza di un non professionista che tuttavia si dedica al jazz con passione e onestà d'animo. hai mai sentito ASCENSION di coltrane? è un brano della metà anni sessanta a torto considerato come un brano free. invece si tratta di un pezzo modalissimo. il jazz modale è qualcosa di molto, molto complesso e profondo. considera che sono stati proprio gli studi sul jazz modale che hanno portato george russell a scrivere "the lydian chromatic concept of tonal organization for improvisation". si tratta di uno dei contributi più importanti alla musica dalla teoria jazzistica. e sfatiamo infine il mito che sia davis ad aver inventato il jazz modale. diciamo che ha contribuito a renderlo "pop", nel senso popolare. Jungle Blues di jelly roll morton è un blues "modale" su un solo accordo per non parlare di Koko di duke elllington che è molto modale nella sua struttua, e siamo negli anni quaranta cioè 18 anni prima di milestones (dorico ed eolio), so what (dorico) e my favorite things (john coltrane) che ritengo, sempre a mio modestissimo parere) ancor più interessante.
In conclusione, il jazz modale è molto ma molto più complicato, articolato e profondo di quanto possa sembrare. io ancora ne giro alla larga più che posso;-)
don tonino