Author Topic: Miles elettrico  (Read 2603 times)

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Offline Norman

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Miles elettrico
« on: October 02, 2014, 11:24:28 PM »
Il Miles del dopo svolta elettrica mi ha sempre suscitato reazioni contrastanti. Da un lato secondo me aveva davvero visto lungo, capendo molto prima di tutti che la parabola del jazz come musica "viva" volgeva al termine, e quindi è senz'altro l'ennesimo esempio di quanto fosse geniale. Dall'altro ho sempre fatto molta fatica ad ascoltarlo.

Recentemente però su Sky Arte hanno fatto un meraviglioso documentario sul concerto di Miles all'isola di Wight, con interviste a Herbie Hancock (anche se non era in quella formazione), Chick Corea, Keith Jarrett, Dave Holland, Jack DeJohnette, Airto Moreira ed altri, oltre che naturalmente al video integrale del concerto. Se vi capita non ve lo perdete, perché è meraviglioso. Illuminante in particolare un pezzo in cui Airto Moreira spiega, "suonando" con la voce il sound di quella band, il concetto musicale.

L'altro passo illuminante è quando ad un certo punto si parla delle pessime critiche che Bitches Brew ricevette dalla stampa jazzistica, e si dice che il problema non erano i critici in sé, ma il fatto che quel disco fosse recensito da critici di jazz, quando ormai non era più jazz. Miles era andato oltre, oltre le definizioni, oltre i canoni, diritto nel futuro.

Last but not least, il video del concerto è stupendo, e quella band era davvero straordinaria. Forse il miglior gruppo che Miles abbia mai avuto, al pari del quintetto con Coltrane.
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Offline Zosimo

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Re:Miles elettrico
« Reply #1 on: October 02, 2014, 11:32:29 PM »
Io ho la vhs del concerto, sto avanti più de Miles fenomen
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Offline DarioT

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Re:Miles elettrico
« Reply #2 on: October 03, 2014, 09:38:10 AM »
io c'ero, ancora piu' avanti...  :D

pero' Bitches Brew e' davvero inascoltabile....non ce la posso fare anche se, ogni tanto, ci ritento
it's time to play some "D"

Offline anrapa

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Re:Miles elettrico
« Reply #3 on: October 03, 2014, 10:58:47 AM »
Pensa che la prima volta che l'ho ascoltato pensavo fosse uno scherzo, tipo quei video su Youtube nei quali doppiano Marsalis facendogli fare una marea di versi...
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Offline eugeniovi

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Re:Miles elettrico
« Reply #4 on: October 03, 2014, 11:11:54 AM »
Solo Miles sapeva quello che aveva nella testa, dove volesse arrivare, perché nel tempo si circondo' di musicisti senza sbagliarne uno e consideriamo che la sua musica percorre 40 anni circa per cuinon poteva essere un caso. Avevo letto a suo tempo la seguente affermazione (che ho copiaincollato ora da Wikipedia).
Chissà se faceva parte del personaggio oppure ne era convinto. Ciao a tutti
Ps. Non so se posso citare Wikipedia per cui gli amministratori cancellino pure il post, non vorrei creare problemi.

« ...più o meno in quel periodo, cominciai a capire che i musicisti rock non sapevano niente della musica. Non la studiavano, non potevano studiare stili differenti, e di leggerla non se ne parlava nemmeno. Ma erano popolari e vendevano un mucchio di dischi perché davano al pubblico un certo sound e quello che voleva ascoltare. Così cominciai a pensare che se loro potevano raggiungere tutta questa gente e vendere tutti quei dischi senza nemmeno sapere che cosa stessero facendo, bene, potevo farlo anch'io e perdipiù meglio. »
(Miles Davis nella sua autobiografia come riportato da Luca Cerchiari nel suo saggio su Miles Davis, pag. 192-193)



Offline anrapa

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Re:Miles elettrico
« Reply #5 on: October 03, 2014, 11:17:06 AM »
Il suo ragionamento non fa una piega ed è applicabile, a maggior ragione, ai giorni nostri.
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Offline Cesco

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Re:Miles elettrico
« Reply #6 on: October 03, 2014, 12:04:16 PM »
Quello dell'Isle of Wight è stato definito "the lost quintet", perché non fu mai ripreso in studio.
Che fosse un combo eccezionale e che Davis all'epoca fosse al massimo splendore tecnico-musicale-improvvisativo è indubbio.
Come improvvisa, gestisce la musica e la fa volare a vette di altissima intensità nel 1969 (un anno prima di Bitches) ad Antibes ne è chiara manifestazione:



https://www.youtube.com/watch?v=sayOJKN6yuo

Quanto a Bitches, deve essere storicizzato. Inserito cioè, a mio avviso, nell'evoluzione musicale di Miles dell'epoca e nel tessuto culturale e sociale dell'america di allora.
Voleva andare avanti: per i critici jazz, "abituati" alle vette del lost quintet (mai ripreso e, appunto, mai documentato) fu un disastro.
Ascoltato ora è datato e mostra le pecche di un "taglia e cuci" che non svela la grandezza dei musicisti impegnati.
E' un vero peccato che Miles abbia voluto voltare pagina prima di testimoniare la grandezza dell'ultimo (lost or last?) suo quintetto...
 


 

Offline Norman

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Re:Miles elettrico
« Reply #7 on: October 03, 2014, 03:28:58 PM »
Mi sa che non parliamo dello stesso gruppo, perché quello che dico io era più di un quintetto, c'erano lui, un sassofonista, Holland, Corea, Jarrett, DeJohnette e Airto. Forse anche McLaughlin?
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Offline scogia

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Re:Miles elettrico
« Reply #8 on: October 03, 2014, 03:52:29 PM »
.......
pero' Bitches Brew e' davvero inascoltabile....non ce la posso fare anche se, ogni tanto, ci ritento

Insisti!
Io credo, per esempio, che Miles Runs The Voodoo Down (non credo si scriva così...) sia uno dei brani più geniali, emotivamente convolgenti e quindi....belli, mai incisi.
Ascoltando le rimasterizzazioni di Bitches Brew che ha fatto Bill Laswell (idem) in Panthalassa, bellissimo disco, ho sempre la sensazione che quella sia la musica più progressista seppur esteticamente "barocca" in quanto ancora tra tonale e modale che oggi si possa ascoltare.....per cui LUI, quarant'anni prima ha inciso quello che quarant'anni dopo qualcuno possa ritenere essere la musica del futuro.....
Non credo che lo abbia fatto apposta, nè credo alle migliaia di "concettualizzazioni" che, a partire dallo stesso Davis, si siano consolidate tra gli intellettuali del "bello" a sostegno o deploro dell'opera. Credo semplicemente che Miles Davis sia tuttora l'Artista più grande dal BeBop in poi, e che Bitches Brew ne sia l'ennesima riprova.
Inoltre, considerato che tutti i (pochi) brani nacquero da due note di basso, una ritmica o tre note di tromba, credo che anche i musicisti che vi parteciparono abbiano mostrato tutta la loro grandezza.
Scusate le chiacchiere

Offline scogia

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Re:Miles elettrico
« Reply #9 on: October 03, 2014, 04:00:02 PM »
Mi sa che non parliamo dello stesso gruppo, perché quello che dico io era più di un quintetto, c'erano lui, un sassofonista, Holland, Corea, Jarrett, DeJohnette e Airto. Forse anche McLaughlin?

Infatti, credo che Cesco si riferisca al quintetto con Holland, De Johnette e Liebman ed al piano Corea o Jarrett

Offline eugeniovi

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Re:Miles elettrico
« Reply #10 on: October 03, 2014, 04:06:48 PM »
.
Scusate le chiacchiere

Per me niente da scusare, anzi mi piace il tuo post di apprezzamento del musicista che nel pentolone ha messo ingredienti rivoluzionari e mai usati prima,  e poi sapientemente mescolando ha servito il piatto che ancora oggi si sta gustando fino a leccarsi le dita.  Ciao

Offline Norman

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Re:Miles elettrico
« Reply #11 on: October 03, 2014, 04:10:02 PM »
Ragazzi, comunque ricordiamoci che nella musica non c'è niente di assoluto, ognuno ha i suoi gusti... E Bitches Brew sicuramente è un album molto, molto, molto più difficile da ascoltare di un Kind Of Blue, per rimanere in ambito Miles.

Ciò detto, più che una questione di prospettiva storica, penso che sia un problema di prospettiva "culturale". Con la svolta elettrica Miles ha portato l'accento ancora di più sull'ambito ritmico, sull'anima africana del suo background, sull'estemporaneità di un'improvvisazione con pochissimi riferimenti melodici, o addirittura nessuno, ed è in quell'ottica che bisogna mettersi ascoltando quella musica. E' una musica molto istintiva e veramente poco razionale. E' per questo che per me è stato illuminante lo spezzone di Airto Moreira nel documentario, perché in quanto percussionista (straordinario) è chiarissimo nello spiegare il senso di quel sound.

Per noi europei ancora oggi la parte più schiettamente africana del jazz e della musica nera in generale risulta abbastanza ostica, e questo vale per tutte le forme in cui questa anima si manifesta, dal be-bop più estremo, al free, al Miles elettrico, per arrivare al funk più "duro" (le cose meno commerciali di James Brown, il Parliament Funkadelic...) ed all'hip hop (quello vero, non le minchiate commerciali, men che meno quello italiano...).

E per me è musica che trova la sua ragion d'essere principalmente nella performance live, nel rito collettivo del concerto. La registrazione per questo tipo di musica è sempre una gabbia.
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Offline Cesco

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Re:Miles elettrico
« Reply #12 on: October 03, 2014, 06:45:17 PM »
Infatti, credo che Cesco si riferisca al quintetto con Holland, De Johnette e Liebman ed al piano Corea o Jarrett

Si, Holland, De Johnette, Shorter (!) e Corea (da solo o con Jarrett): questo è il lost quintet, che è diverso da quello della Isola ma è di pochi mesi antecedente ;-)

Offline ThePrinceTrumpeter

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Re:Miles elettrico
« Reply #13 on: November 03, 2014, 12:27:23 PM »
https://www.youtube.com/watch?v=NZIQCRVga3Y

qualche pratico di conversazione in english...
cosa dice Miles da 5.20 circa quando sembra parlare dell'impostazione ... :)
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Offline Locutus2k

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Re:Miles elettrico
« Reply #14 on: November 03, 2014, 04:47:15 PM »
Più o meno che il suo insegnante diceva che suonare la tromba è come baciare una donna e fa il gesto di un bacino.
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