Riprendo anch'io questa vecchia discussione. E a chi durante questo periodo ha continuato o iniziato a suonare tromba e flicorno contemporaneamente chiedo: ne vale la pena?
Mi spiego. Da tempo sono tentato di prendermi un flicorno, ma con l'intenzione di suonare entrambi gli strumenti.
I miei dubbi sono che, avendo ancora tantissimo da imparare con la tromba, non avendo molto tempo per suonare (1h al giorno), e non essendo più giovane, mi vado solo a complicare la vita.
Quello che mi spaventa di più è il cambio del bocchino. Anni fa avevo provato con il trombone. Ogni volta che ritornavo alla tromba non riuscivo più a suonarla.
D'accordo che il bocchino della tromba è molto più vicino a quello del flicorno che del trombone, però non vorrei che questa avventura con il flicorno mi peggiori la situazione con la tromba.
E poi chiedo: da un punto di vista, diciamo di soddisfazione personale, è stata una cosa notevole, oppure, tutto sommato, non è stata così rilevante?
Ciao, Carlo.
Mi permetto di darti la mia modestissima opinione circa l'argomento in essere.
Io uso regolarmente da anni tromba, cornetta e flicorno soprano, ma non perché prediliga uno strumento piuttosto che un altro (anzi, diciamo che in proporzione vado rispettivamente con un 60% - 25% - 15%), ma semplicemente perché cerco di ottenere un suono diverso a seconda del brano che devo suonare.
Ho la fortuna di essere in un gruppo di sette elementi con tre fiati (tromba, sax e trombone) che ha un repertorio basato essenzialmente sullo swing italiano degli anni '50 (Buscaglione, Carosone, Van Wood, Otto, Colombo, ecc.).
Quindi, per i brani tipicamente
swing uso la tromba, per i brani stile
dixie la cornetta e per le
ballad vado con il flicorno.
Ora, se ti dicessi che utilizzo lo stesso approccio con i tre strumenti, non direi una cosa esatta perché il bello di questi strumenti è proprio il loro timbro intrinseco, ma non mi faccio grossi problemi sulle differenze.
Per ridurre al minimo i disagi, utilizzo la stessa tazza per tutti e tre gli strumenti (misura equivalente a un Giardinelli 12S) che ho chiesto al nostro Tony e che gentilmente mi ha realizzato con la possibilità di montare le penne specifiche per ognuno di essi.
Così quando suono uno dei tre, posso concentrarmi esclusivamente sul timbro senza incorrere in grossi problemi (anche perché non ho una tecnica fenomenale, ma cerco comunque di esprimermi al meglio).
Ovviamente, è un discorso che (ammesso che sia corretto) vale solo per me: ognuno può adottare l'approccio che desidera e che gli può offrire la resa migliore per ogni tipo di strumento (anche il sassofonista che suona con me a volte alterna il tenore con il contralto e/o con il baritono, ma le uniche differenze che colgo sono solo quelle timbriche).
Spero di averti comunque dato uno spunto di riflessione.
Buona musica e a presto!