In realtà siamo sempre alle solite, dipende tutto da quanta e quale pressione. Che ci voglia della pressione per suonare è pacifico. Ed è pure pacifico quanta ce ne vuole: abbastanza da impedire la fuoriuscita dell'aria dal bocchino. Quindi il vero punto è: quanta pressione (velocità?) di aria ci vuole per suonare una determinata nota? Ed è qui che casca l'asino, perché questa quantità è inversamente proporzionale alla qualità della vibrazione delle labbra. Quanto più la vibrazione è di qualità, tanta meno pressione di aria sarà necessaria per mettere le labbra in vibrazione, tanto superiore sarà la qualità del suono, tanto minore sarà lo sforzo necessario per aumentare il volume, anche nell'acuto, ed eventualmente per "forzare" delle note premendo. Questo vale per tutto il registro e per tutte le dinamiche.
Quindi se il concetto è "per suonare gli acuti bisogna premere" (e sono SICURO che Bosso non intende questo...), è un'affermazione che ritengo didatticamente non semplicemente sbagliata, ma assolutamente perniciosa, perché è la classica frase con la quale in troppi legittimano una didattica DELETERIA, e perché anche quando non è così, è un'affermazione che si presta ad essere fraintesa dagli allievi. Lo sappiamo tutti che premendo di più si riescono a "spremere" le note più facilmente, ma sappiamo bene che il risultato in termini di qualità ne risentirà, e sappiamo altrettanto bene che questo affatica maggiormente le labbra e può alla lunga essere dannoso. E comunque è un qualcosa che, a livello didattico, è da evitare! Poi se sto suonando, sono stanco e devo arrivare per forza a fine concerto, posso anche forzare... Ma se sto studiando cerco di imparare a suonare meglio, in maniera più efficiente e con meno fatica, non serve a niente abituarsi a trovare la scorciatoia premendo... E' sbagliato, limitante e può essere persino pericoloso. Lo dice uno che per cose come queste è andato ad un soffio dall'appendere la tromba al chiodo.