Comunque, Norman, un trombettista lo si giudica nella somma delle caratteristiche, senza scindere tra tecnica e "altro", e come blue Mitchell, thad Jones, Booker little, Carmell Jones, ecc, ecc, io non ne sento in giro attualmente.
E quei pochi che ci arrivano vicino, come dice quella capra di zosimo, hanno (quasi) tutti strumenti d'epoca... ma questo è un altro discorso.
Se parliamo di giudizio artistico si, ma già la parola "giudicare" non mi piace, in questo contesto: per me l'arte non si misura, non si compara e non si giudica, si ama o non si ama, ed ognuno si innamora di quello che più risuona nel suo animo.
Se stiamo parlando di tecnica e didattica stiamo facendo delle osservazioni su fatti che normalmente opinabili non lo sono. Poi uno è liberissimo di decidere che certe cose non gli interessano, e che per quello che deve fare anche un bocchino sbilanciato può andare bene (e ripeto, in ambito lead i bocchini di questo genere sono usati perché fanno fare meno fatica in generi in cui la "finesse" non è il requisito principale, anzi, normalmente bisogna sparare a cannone. Cat Anderson, tanto per fare un esempio estremo, se ne fotteva di tutte ste robe, ed usava la sua tazza minuscola, ed il suo direttore, uno dei più grandi geni musicali della storia, non aveva nulla da ridire), ma è sempre il solito discorso, di chiamare le cose con il loro nome, ed il nome, salvo rare eccezioni, è uno solo.
Continuo a non capire perché, mi pare, ti disturbi la constatazione che, tecnicamente parlando, i musicisti di oggi sono mediamente più preparati di quelli di allora. Questa affermazione non tocca minimamente il valore artistico (e neanche tecnico, se consideriamo il contesto storico! Sarebbe come dire che Jesse Owens era lento, perché il suo personale sui 100m era 10"2!) dei grandi artisti del passato.