Author Topic: Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no  (Read 11820 times)

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Offline anrapa

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Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #45 on: November 14, 2014, 05:40:30 PM »
È proprio per questo che mi sono accanito con Cesco: la mette in caciara così tanto da convincere anche te che suonare al cass portasse ad un suono brutto (???) come quello di Dizzie, sbagliato Etc. Io avvertivo (giustamente) che quell'equipaggiamento porta in una direzione ben precisa ed è bene saperlo. Tutto il resto è fantascienza.
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Offline Norman

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #46 on: November 14, 2014, 05:42:09 PM »
Si, dai, Dizzy dal vivo suonava (come timbro) come su disco, fatta eccezione per le dovute differenze di dinamica etc. (non sempre a favore del disco) e pure Miles & co. Chi ha avuto la fortuna di ascoltarli può confermarlo. Piuttosto il dubbio potrebbe porsi su registrazioni moderne, all'epoca una buona registrazione era una registrazione fatta bene, non modificata digitalmente.

Sicuramente le registrazioni di oggi sono, mediamente, molto più "lavorate" di una volta, ma anche quelle del passato avevano un peso determinante sul risultato finale. Anche lì pensa a quanto si è evoluta la tecnologia dei microfoni, dei registratori e via dicendo. Non sono così convinto che le registrazioni ci restituiscano fedelmente il timbro di allora, o quantomeno non tutte. Anche qui sarebbe interessante fare un bel blind test, e vedere chi sarebbe in grado di distinguere, nelle varie registrazioni, strumenti e bocchini... Io sono molto, molto scettico.
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Offline Zosimo

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #47 on: November 14, 2014, 05:51:45 PM »
Scusate è vero che in questo forum conto come il due di picche,
ma che facciamo: chiudiamo la per ributtarla in caciara sul post nuovo? doh
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Offline musicmanx

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #48 on: November 14, 2014, 06:21:01 PM »
I tuoi compagni di merende la stanno abilmente " Buttando in caciara "  smil smil
Perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?  Miles Davis

Offline fcoltrane

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #49 on: November 15, 2014, 02:03:48 PM »
il vero problema è il significato del termine tecnica che non è condiviso dai musicisti per nulla.
dal mio punto di vista :superato un certo livello tecnico ciascun musicista propone la sua idea musicale .
dei musicisti che avete citato per alcuni ha poco senso parla di tecnica , perchè dal mio punto di vista il jazz lo hanno inventato.
Mi viene in mente Miles e il suo personale modo di trattare gli accordi (imitato oggi non solo dai trombettisti).
Improvvisare sugli accordi , saper fraseggiare  fa parte della tecnica? o intendete solo la produzione del suono?
E' anche vero che lo stesso Miles si incazzava parecchio descrivendola come grande mancanza di rispetto quando il giovane Marsalis gli proponeva di scontrarsi su brani che  a suo dire...... lui non suonava più perchè era passato ad altro.(contestava la musica come confronto e scontro .......lui che per tutta la vita non si era tirato mai indietro..............)  per poi creare lo stesso scontro tra due sassofonisti.
riferiva a B. Marsalis sai che suoni come Trane non come Bob che non ci riesce.....!!!!!!!!
poi chiamava B. Berg e diceva lo stesso sai che suoni come Trane non come Branford che non ci riesce.....!!!!
da ascoltatore sorrido perchè se anche gli Dei avevano di queste pensieri io strapippa mi ci posso crogiolare.
ho in mente alcune registrazioni di jazz che sembrano davvero frutto di scontro ma al mio orecchio risultano meravigliose .
Miles ad un certo punto della carriera  si reca in europa ed ascolta un gruppo di musicisti europei  (o addirittura suona con loro non ricordo bene) , rimane profondamente stupito dal livello tecnico acquisito da quei musicisti.
(ed anche un po meravigliato , come era possibile che si suonasse del buon jazz fuori dagli States.?)
oggi è un dato di comune esperienza che il livello dei musicisti in media sia più alto ma questo vuol dire poco
perchè  i nomi che avete fatto certamente non fanno parte della media ma della eccellenza.
il riferimento a Bosso paragonato a Clifford Brown è ingeneroso e ha poco senso ma sarebbe altrettanto poco significativo paragonare Chet ad Armstrong.



Offline Locutus2k

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #50 on: November 15, 2014, 02:31:43 PM »
Riguardo le registrazioni, io da anni sono appassionato di tecnica di riproduzione del suono e ho "studiato" abbastanza bene la storia delle registrazioni nelle varie modalità. In definitiva le registrazioni più sono "antiche" come tecnica di ripresa (e con questo non intendo fatte male) più sono fedeli al suono originale, tenendo sempre bene a mente che la dinamica live non si può ricreare al 100% in una registrazione per quanto buona.
In definitiva le "vecchie" registrazioni dei grandi rispecchiano il loro timbro come una foto degli anni '50, magari non perfettamente a fuoco, rispecchiava la bellezza o le forme della modella. Insomma: un'idea ben precisa te la fai, anche se dal vivo è ovviamente tutt'altra cosa. La cartina tornasole di quanto vi dico sono i live e i bootleg, dove la manipolazione è inesistente. Esperienza personale: ho avuto la fortuna di ascoltare per ben tre volte Sinatra dal vivo ebbene, nonostante l'età avanzata il suo "sound" era esattamente quello dei dischi. Stessa cosa per Ray Charles (in quel caso ero dietro le quinte e lo sentivo anche non amplificato). Ho avuto anche la "fortuna" di ascoltare Madonna dal vivo, rispetto ai dischi un'altra cantante al 100% (in peggio), irriconoscibile.
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Offline bubbermiley

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #51 on: November 16, 2014, 10:54:17 PM »
Luigi, il punto è che il suono Monette non esiste!

Perdonami, non ho resistito   :D:

"Ho sempre amato il suono Monette"
Cit. da un'intervista a Giuffro....

Norman che fai, vai contro al "santone"? neghi forse che ciò che lui ama non esiste??? va che ti faccio allontanare dalla cricca neh :) :)

Offline CONFUSION51

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Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #52 on: November 16, 2014, 11:15:51 PM »
Esiste eccome, poi bisogna vedere se ti piace o no!


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e quindi, Boh? La verità stà da un'altra parte!

Offline Norman

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #53 on: November 16, 2014, 11:17:23 PM »
Sai benissimo che il Santone da quella tromba è in grado di cavare fuori suoni dalle caratteristiche opposte... E se confronti il timbro di Manny Laureano con quello di Marsalis, ci trovi forse delle somiglianze? Saresti in grado di riconoscere con certezza tra 10 registrazioni di trombettisti diversi chi sta suonando trombe o bocchini Monette? Invece ti sarebbe molto più facile riconoscere tra 10 registrazioni quale è Marsalis, quale è Giuffredi, quale Laureano, qualunque sia lo strumento che suonano.

Come timbro, il suono Monette non esiste. Esiste come caratteristiche "quantitative" del suono, perché è un suono ricco, risonante e corposo, qualunque sia il timbro che i vari trombettisti che li usano cavano da quegli strumenti. Ma la differenza la senti soprattutto dal vivo ed in acustico. Da una registrazione già non è detto che si riesca.
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Offline paolotretteltrumpet

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #54 on: November 17, 2014, 12:40:13 AM »
Riguardo le registrazioni, io da anni sono appassionato di tecnica di riproduzione del suono e ho "studiato" abbastanza bene la storia delle registrazioni nelle varie modalità. In definitiva le registrazioni più sono "antiche" come tecnica di ripresa (e con questo non intendo fatte male) più sono fedeli al suono originale, tenendo sempre bene a mente che la dinamica live non si può ricreare al 100% in una registrazione per quanto buona.

ah grazie, io ho sempre pensato il contrario,
cioè che una registrazione vecchia (anni 50-60) non sia reale al 100%
Nelle registrazioni anni 20-30 che ne dici?
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Offline musicmanx

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #55 on: November 17, 2014, 01:00:44 AM »
Non si puo' assolutamente fare dei paragoni di registrazione con il passato e poi in base a cosa ??
con quale attrezzatura ?? con quali mic  e quali preamp microfonici ?? con quale fonico ?? in quale stanza ??
reverbero naturale o hardware ??
Le variabili sono talmente tante che asserire che le registrazioni di 50 anni fa sono  fedeli non vuol dire nulla.
L'unica distinzione possibile rispetto al passato e' tra analogico e digitale  e ovviamente di natura tecnologica
le tecniche microfoniche MS, XY,etc etc sono assolutamente rimaste le stesse.
La registrazione del live poi e' un mondo a parte
Quando si registra un disco ( serio ) in un evento live si splittano i segnali di tutti i strumenti microfoni.
C'e' un banco con outborad per il live e un altro con outboard differente per la registrazione ( spesso in una regia mobile esterna )
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Offline bubbermiley

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #56 on: November 17, 2014, 09:10:25 AM »
Sai benissimo che il Santone da quella tromba è in grado di cavare fuori suoni dalle caratteristiche opposte...

Lo so bene.....
sai bene che il mio era un commento ironico....  :D :D

Offline DarioT

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #57 on: November 17, 2014, 09:24:03 AM »
Riguardo le registrazioni, io da anni sono appassionato di tecnica di riproduzione del suono e ho "studiato" abbastanza bene la storia delle registrazioni nelle varie modalità. In definitiva le registrazioni più sono "antiche" come tecnica di ripresa (e con questo non intendo fatte male) più sono fedeli al suono originale

confermo...bravo Luigi !!  (fermiamoci pero' ai '50, e non piu' indietro)
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Offline anrapa

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« Reply #58 on: November 17, 2014, 09:39:13 AM »
Sento puzza di vinile... ;)
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Offline DarioT

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Re:Jazz e tecnica, un rapporto difficile, ma anche no
« Reply #59 on: November 17, 2014, 10:20:09 AM »
No, malpensante: qui siamo un passo prima.

Ma e' ovvio che buone registrazioni si fanno anche oggi, o che si potrebbero fare ....certo che se so a priori che quello che sto' registrando alla fine verra' "compresso" in un MP3 o similia, perche' dovrei, per esempio, spendere ore di tempo, (e quindi di soldi), per trovare la posizione migliore dei due microfoni ?
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