Scusa Norman, ma che c'entra? E' ovvio che i grandi del passato studiassero come pazzi. Quello che si sta cercando di capire è se è giusto vietare senza appello l'utilizzo di un dato bocchino (nello specifico si parlava di Al Cass) perché non permette(rebbe) di impostarsi su determinati livelli oppure se la scelta di un determinato equipaggiamento E di modo di suonare sia importante ma secondario rispetto gli obiettivi che ci si prefigge.
Nello specifico: dire ascoltate Dizzy e non suonate come lui perché non è intonato, ha il suono "piccolo" etc. per me è sbagliato perché, gusti a parte, ce ne fossero di Gillespie, oggi. Lo stesso vale ovviamente per gli altri 5000000 musicisti che non suonano o suonavano secondo parametri Monettiani moderni.
Che poi Monette, in definitiva, ha traslato migliorandoli alcuni parametri tipici della classica (i fori stile tunnel non sono certo una novità moderna) ma volendo essere ipercritici si potrebbe dire che fenomeni a parte tutti i bravi musicisti impostati in quel modo suonano ... tutti allo stesso modo (parlo di impronta sonora): bello, pulito, intonato, scuro e potente e spesso indistinguibile l'uno dall'altro. Cosa che certo non si può dire di Freddie Hubbard, in confronto a Lee Morgan, in confronto a Dizzy in confronto a Miles e via discorrendo.
Sto dicendo cavolate?
Secondo me, scusa se lo dico, ma si. Anche il fatto che oggi i trombettisti suonerebbero tutti con lo stesso suono è un mito. Il trombettista moderno è in grado, se vuole, di suonare pulitissimo, ma quando vuole il suono te lo sporca e scurisce senza problemi. Il tutto senza cambiare né bocchino, né tromba. Questo perché la didattica moderna gli permette di essere molto, molto, molto più versatile.
Allo stesso modo trovo paradossale che tu che mi parli della musica di cuore e della ricerca sul suono finisci per pensare che il suono di quei trombettisti dipendesse addirittura in maniera imprescindibile dall'uso di un bocchino piuttosto che di un altro? Come ho detto in un'altra risposta a Cesco, è molto probabile che usassero bocchini stretti e talvolta a tazza alta perché erano più facili per chi, praticamente quotidianamente, passava la giornata a suonare tra sessions di registrazione, concerti di 4 set e jam sessions interminabili... Ma anche allora tutti sapevano che il suono lo fa il trombettista, non il bocchino o la tromba, se non in maniera minima. Oggi non è cambiato niente, anche oggi i trombettisti bravi non cercano un suono particolare in un bocchino, ma un bocchino che gli permetta di ottenere quel suono facendo meno fatica possibile. Sembra una sottigliezza, ma non lo è. Un trombettista bravo di oggi non avrebbe problemi a tirarti fuori un suono da big band da un bocchino grande, ma non lo fa perché sarebbe troppo faticoso. Ma il suono è lui che lo fa, non il bocchino!
Allo stesso modo oggi i trombettisti bravi possono senza problemi riprodurre il suono dei grandi, tanto che, ne sono convinto, se Bosso ti fa una registrazione di una trascrizione di Clifford Brown tu faresti fatica a distinguerlo dall'originale.
E non direi mai alla gente di non "suonare" come Dizzy, perché sarebbe una follia. Ma se dicessi ad un ragazzino di suonare gonfiando le guance in quella maniera non sarei un pazzo furioso? O se gli dicessi di maciullarsi il labbro come fece Armstrong? Il tutto per l'illusione che sia quello a farti suonare come Dizzy? A farti suonare come Dizzy è, oltre alla tecnica necessaria per farlo, prima di tutto l'idea musicale.
Allo stesso modo non mi sembra una follia il fatto che Tony consigli (nessuno ha vietato niente a nessuno....) di non usare bocchini che, con le conoscenze che ci sono oggi, non servono più se non ad utilizzi estremamente particolari ed al prezzo di certi sacrifici, che chi volesse usarli deve conoscere. La conoscenza non ha mai fatto male a nessuno.
E concludo dicendo che cercare in un bocchino Al Cass il suono di Blue Mitchell è, a mio parere, una strada semplicistica, se non addirittura fuorviante, per le ragioni che ho detto prima. Se il suono di Blue Mitchell ce l'hai in testa, lo puoi ottenere senza problemi studiando in maniera coscienziosa facendo tesoro dello stato dell'arte della didattica trombettistica ed utilizzando bocchini che ti permettono di farlo senza avere tutti i limiti che quei bocchini hanno. Ed alla fine finisci molto probabilmente per suonare meglio. Poi uno si può benissimo accontentare, basta che si chiamino le cose con il loro nome.
Alla fine, se ci pensi, chi è più ossessionato dai bocchini? Uno che ti dice come funzionano e quali sono i suoi limiti o uno che crede che il bocchino sia determinante nello sviluppo di un'idea di suono e dell'espressione musicale? Chi è dei due quello che veramente subordina la musica al mezzo tecnico?
Per concludere: è giusto e sacrosanto che la ragazza che ascolta Fresu in macchina non abbia idea di che tromba stia suonando. Allo stessa maniera io, che magari lo so, mentre ascolto Fresu me ne frego. Ma siccome la tromba la studio ed ambisco ad imparare a suonarla, per me è importante capire come funziona. Ma mi fanno specie quelli che vedono un video di questo o quel trombettista e la prima cosa che gli viene in mente è di chiedersi che tromba abbia...