Author Topic: Suonare "anche" un altro ottone  (Read 10226 times)

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Offline Carlo

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Re:Suonare "anche" un altro ottone
« Reply #30 on: March 06, 2015, 11:11:56 AM »
Carlo, abiamo solo due visioni diverse di cosa vuol dire suonare (anche male) uno strumento! Tutto li!
Sì, ma direi "di cosa vuol dire suonare un SECONDO (o terzo) strumento".
Sul primo, siamo perfettamente d'accordo !

Offline yr_wolf

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Re:Suonare "anche" un altro ottone
« Reply #31 on: March 06, 2015, 01:04:49 PM »
Se posso dire la mia, suonare più strumenti a mio modestissimo avviso (visto il livello... :) ) dà qualcosa in più, e preciso: qualcosa di più al cervello. Poi c'è il problema pesantissimo del dover dividere il tempo a disposizione, che per molti di noi già è poco, o pochissimo, e qui siamo tutti d'accordo, occorre fare delle scelte.
Ma entrare nel mondo di uno strumento diverso da quello a cui si è abituati, se si tiene duro, alla lunga dà una visione della musica del tutto diversa. E dico "entrare nel mondo" perchè è solo "entrando" che tocchi i veri problemi...
Io ho cominciato col piano, dopo decenni di capocciate al muro, e dopo aver rotto finalmente gli indugi e comprato la tromba, il mio modo di vedere e "sentire mia" la musica è sicuramente evoluto (poi non so suonare ok, ma non mollo, vedremo alla fine dei giochi...). E' duro far convivere due strumenti (o anche più di due, per quelli particolarmente pazzi e autolesionisti..), è come un harem ... :) ha i suoi pro e contro.... alcuni aspetti sono pesanti, tanto è vero che l'"harem" come nella vita reale ce l'ha soprattutto chi se lo può permettere... (in termini di soldi e di tempo, etc. al di là dell'aspetto etico...  :) )... e come per l'harem la scelta che si fa non è solo razionale, è anche "sentimentale"

Offline Carlo

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Re:Suonare "anche" un altro ottone
« Reply #32 on: March 06, 2015, 01:37:23 PM »
Se posso dire la mia, suonare più strumenti a mio modestissimo avviso (visto il livello... :) ) dà qualcosa in più, e preciso: qualcosa di più al cervello. Poi c'è il problema pesantissimo del dover dividere il tempo a disposizione, che per molti di noi già è poco, o pochissimo, e qui siamo tutti d'accordo, occorre fare delle scelte.
Ma entrare nel mondo di uno strumento diverso da quello a cui si è abituati, se si tiene duro, alla lunga dà una visione della musica del tutto diversa. E dico "entrare nel mondo" perchè è solo "entrando" che tocchi i veri problemi...
Io ho cominciato col piano, dopo decenni di capocciate al muro, e dopo aver rotto finalmente gli indugi e comprato la tromba, il mio modo di vedere e "sentire mia" la musica è sicuramente evoluto (poi non so suonare ok, ma non mollo, vedremo alla fine dei giochi...). E' duro far convivere due strumenti (o anche più di due, per quelli particolarmente pazzi e autolesionisti..), è come un harem ... :) ha i suoi pro e contro.... alcuni aspetti sono pesanti, tanto è vero che l'"harem" come nella vita reale ce l'ha soprattutto chi se lo può permettere... (in termini di soldi e di tempo, etc. al di là dell'aspetto etico...  :) )... e come per l'harem la scelta che si fa non è solo razionale, è anche "sentimentale"
Mi sembra una ottima considerazione, del tutto condivisibile.
Però più dell'esempio dell'harem (più di una è un suicidio...) aggiungerei l'esempio dello studio di un'altra lingua straniera. Il tempo sottratto alla lingua principale viene poi restituito.