Rubo da Massimo Nunzi:
Lo splendore, la limpidezza e la nettezza del suono, la morbidezza dell'eloquio solistico e la timbrica unica oltre ad un inarrivabile senso dell'umorismo, fanno di Clark Terry il punto di riferimento per tutti i trombettisi del Jazz ... Il primo a capirlo fu Miles, che ne fu seguace. Clark ha vissuto una vita meno "scintillante" di tanti colleghi e per un periodo lungo, ha ripiegato sulla vita di Studio. Ma il suo tributo, limitato nella sua azione da alcuni "addettti ai lavori" stupidi e sbrigativi, che lo hanno relegato in secondo piano, è impossibile da valutare. Terry ha elaborato un linguaggio che fa della fluidità sassofonistica e dell'attacco "armstronghiano" una sintesi unica. Chiunque suoni la tromba, sa che livello tecnico , paragonabile ai massimi virtuosi di tromba "classica", avesse Terry. Nessuno si è mai avvicinato a quella gentilezza, a quella eleganza e a quella precisione, a quello stile, sempre "giusto", dettato da un senso estetico di mirabolante chiarezza. in effetti, Terry non ha epigoni perché nessuno, come per Armstrong, si può avvicinare alla sua capacità musicale unica. Terry "deve" essere rivalutato e ora che è morto, forse si riuscirà a capirne l'immensa influenza. NAPTOWN fa capire bene chi fosse..basta sentire l'attacco di Clark nel suo solo dopo Brook...