Il problema non e' tanto di frequenza, ma di armoniche.
Le armoniche di bassa frequenza sono sempre presenti (basta istallare un analizzatore di spettro e registrarsi, per vederlo coi propri occhi) ed entrano nelle pareti, trasmettendo il suono attraverso i muri, con la netta preferenza di andare verso l'alto (credo perche' in basso la struttura e' piu' vicina al suolo e sono piu' assorbite).
Quindi un ministudio non solo deve essere acusticamente isolato verso l'esterno, e se vogliamo insonorizzato adeguatamente all'interno in modo da prevenire echi sconventienti, ma deve essere anche rialzato da terra di qualche centimetro e poggiare su materiale fono isolate, tipo la gomma.
Ne consegue che la struttura necessaria sia una gabbia, grande quanto dipende dallo spazio disponibile, in materiale isolante, rialzata da terra, con prese d'aria ed illuminazione adeguatamente progettate.
Il materiale in se' non costa tantissimo. E' il progetto a richiedere vaste competenze nella fisica del suono. Dettagli come gli angoli di giunzione dei pannelli o i fori per cavi ed areazione rischiano di compromettere il progetto.
Tutto questo lo so perche' avevo chiesto anche il preventivo ad un muratore per una cinquantina di metri quadri di schiuma, da colare in pannelli, per essere poi istallata in garage. Poi vista la complessita', ho mollato.
Notare: c'e' parecchia differenza tra fonoisolanti e fonoassorbenti. Per assorbire bastano dei pannellini. L'isolamento, come gia' detto da qualcuno, e' praticamente impossibile.