Sarah Willis, cornista dei Berliner, aggiunta dei German Brass e soprattutto divulgatrice sulla materia degli ottoni famosa in tutto il mondo grazie alle sue video interviste con i più grandi musicisti del pianeta, ha deciso di passare due ore in una macchina MRI per farci capire una volta per tutte cosa succede all'interno del nostro corpo quando suoniamo.
http://sarah-willis.com/sarahsmusic/e15/Quello che viene fuori mi conforta una volta di più rispetto a quello che mi ha insegnato Adam: la posizione della lingua gioca un ruolo fondamentale nel decidere l'altezza delle note ed il volume.
In particolare si nota durante gli arpeggi che questa va a schiacciarsi gradualmente verso il palato fino quasi a non lasciare alcuno spazio. Ancora più interessante è la visione frontale verso la fine dalla quale si evince che la bisogna far assumere alla lingua una forma a "V" in modo da lasciare un passaggio stretto che permetta l'accelerazione dell'aria.
Un'altra conferma è che nel registro medio-basso è invece possibile produrre qualsiasi nota con qualsiasi posizione della lingua (nel video lei fa la stessa nota con più posizioni) perché le labbra "vincono", volendo, come accelerazione rispetto alla lingua.
Anche questa cosa è oltre che nota abbastanza logica, è però altrettanto vero che si può esaltare maggiormente la risonanza ed il timbro di ciascuna nota usando una determinata posizione della lingua.
Infine si può notare come, un professionista, varia il volume delle note non tanto spingendo di più "con la pancia" quanto piuttosto abbassando la parte iniziale della lingua P, favorendo quindi un passaggio di una quantità maggiore di aria.
Questo per significare che più forte corrisponde a maggiore quantità-portata mentre più alto corrisponde a più veloce, quindi a sezione minore a parità di portata.
Insomma, abbiamo la prova provata che la lingua bassa sulle note acute è un controsenso e ostinarsi a tenerla in quella posizione porta necessariamente a dover accelerare l'aria altrove, o suonando fortissimo (cosa tipica della maggior parte degli acuti sto) o stringendo tantissimo le labbra (cosa ancora più tipica è che porta ai noti problemi: suono stridulo, difficoltà negli attacchi soprattutto delle note a bassi volumi, scarsa capacità di modulare l'intonazione, tecnica che peggiora tanto più si sale, la testa che gira, collo che si gonfia etc).
Io penso che chi sostiene questa tesi in realtà, coscientemente o no, la lingua la tiri su come tutti ma si sforzi di non farlo per qualche motivo che mi sfugge.