perche' e' uno sborone...
I primi due o tre trombettisti ti fanno un po' impressione, poi ti rendi conto che il numero di leggende che passeggia da quelle parti è così alto che ti cambia completamente prospettiva.
Ieri stavo chiacchierando con Ray Vega, prima di venire a provare i miei bocchini saluta alla veloce due tizi che io neanche avevo notato, uno era una ex prima tromba dei Boston Pops (che ora suona Resonance...
), l'altro era Byron Stripling.....
Nei 20 metri di strada ho incrociato Jens Lindemann, Vince di Martino, Malcolm Mc Nab e Jim Manley. Nel frattempo tramite Facebook parlavo con Joey Pero che mi diceva quali bocchini voleva provare e Fabrizio Bosso mi chiedeva come stavano andando le cose tramite Whatsapp.
Arrivato al tavolo c'era Charles Schleuter che mi cercava da 10 minuti, l'aveva accompagnato Mike Thompson, quello di Thompson Music.
Charles voleva raccontarmi che si è comprato una Tesla e che ha dovuto fare un sacco di chilometri in più perché la strada più diretta da Boston non è servita dalle stazioni di ricarica.
Ho realizzato quello che era successo mezz'ora dopo...
Si, è un posto veramente strano!!!
La quantità di persone con le quali parli è enorme e molte di queste sono mega-super prime trombe di orchestre famose o consumatissime Lead di Big Band da urlo, quasi tutti sono estremamente curiosi e aperti alle novità, si fanno spiegare tutto quanto con calma e provano come se fossero il primo Pinco Pallino che passa.
Ogni tanto passa qualche prima donna ma in generale il clima è esageratamente positivo, l'unico problema è che la quantità di acutisti che sorpassano di slancio il do bisacuto è altissima e quasi sempre partono delle battaglie nel giro di pochi secondi... Molti venditori usano le cuffie anti rumore da muratori!
Ieri ho provato qualche altra tromba, le Blackburn a canneggio largo sono MOLTO belle, non vale lo stesso per le ML, lui è uno dei pochissimi che produce le trombe in casa e si sente...
Ieri sera Taylor mi diceva chi produce per chi, stand per stand: quasi nessuno ormai. Negli ultimi 5-10 anni anche quei pochissimi che ancora ci tenevano a dare il proprio contributo alla tromba hanno gettato la spugna.
La quantità di trombe comprate già assemblate o solo da assemblare da Kanstul, Carol e Getzen è imbarazzante.
La vera tradizione artigianale è rimasta solo in Europa, eccezion fatta per Monette: Germania, Svizzera e Austria ancora resistono a fatica e cercano di fare alcuni modelli in casa ma oggettivamente come puoi competere con ditte che tirano fuori modelli dalle forme accattivanti che pagano 400 euro e vendono a 3-5000 euro?
A ben vedere il problema è il cliente che non è educato a capire la differenza fra le trombe: basta affittare un trombettista di nome, metterlo allo stand a fare fischioni a non finire e la gente compra.
Quello a fianco a me, il tizio di Tromba, quelle di plastica, dopo due giorni tira fuori 3 trombe spettacolari, una è una copia della Gansh che però suona bene ed è intonata, l'altra è una Do della Madonna e la terza è quel trombino del quale abbiamo parlato mesi fa, con la meccanica Zirnbauer, quello che piace ad Igor. Io gli faccio i complimenti per le belle trombe e gli chiedo dove le ha comprate, è venuto fuori che è lui che le fa, vive a Singapore, è stato pagato per disegnare le trombe di plastica e ne vende a blocchi di 5-10.000 ai distributori americani.
Neanche le espone le sue trombe... Tanto "gli americani non capiscono la differenza".
Ieri è venuto un ragazzo FENOMENALE a provare i miei bocchini e io ho chiesto al tizio di Singapore se poteva prestarmi il trombino, ci siamo messi a fare i confronti col suo Schilke e c'era da mettersi le mani nei capelli. Sembrava di sentire una Monette paragonata ad una Tristar.
Prezzo del trombino? 3500 dollari, prezzo dello Schilke? Landress ne vende uno argentato, usato, a 3250.
Il punto di vista che si può avere stando dall'altra parte dei tavoli è veramente diverso: noi siamo abituati a pensare che la tromba che compriamo sia un pezzo di boutique fatto col sudore della fronte, che il bocchino sia forgiato nelle notti di luna piena. La realtà è che ci sono 5 o 6 grosse ditte che fanno tutto per tutti ed una marea di piccoli si arrabattano per strappare il prezzo più basso per avere il margine più alto su strumenti che veramente vengono vissuti e trattati come fossero sacchi di cemento o posate di plastica.
Il primo giorno sono passati da me un tot di produttori e la prima domanda che mi hanno fatto tutti è stata: chi produce i tuoi bocchini? Non ci credevano che li avessi fatti io a casa, nella stanzetta della musica. Per loro è inconcepibile ed economicamente insostenibile, anche Trent Austin, per dirne uno, ha un tornio e fa qualche pezzo in casa, in realtà poi la produzione la fa Pickett Brass. Questo non significa che il prodotto sia meglio o peggio, semplicemente non è quello che ti aspetti.
Boh, forse sono solo un sognatore ma io ho un'altra visione di come andrebbero fatte le cose.